ROMA – Vincenzo Luberto attualmente indagato per corruzione in atti giudiziari dalla Procura di Salerno, guidata da Luca Masini, non è più procuratore aggiunto antimafia alla DDA di Catanzaro. La sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura ne ha disposto il trasferimento, come giudice civile, al Tribunale di Potenza.
La pratica per il trasferimento è stata avviata a seguito dell’ iscrizione del magistrato sul registro degli indagati con l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno. Al magistrato vengono contestati i rapporti avuti con Ferdinando Aiello ex parlamentare calabrese del Partito Democratico .
Secondo l’impianto accusatorio sarebbe stato Aiello , a pagare con la sua American Express i viaggi di Luberto il quale in cambio non aveva mai iscritto l’ex deputato nel registro degli indagati nonostante il nome dell’ex deputato del PD fosse comparso nelle intercettazioni effettuate dai Carabinieri di Cosenza. Gravi accuse che gli sono state ritualmente contestate dai magistrati campani con un avviso di garanzia notificatogli nelle scorse settimane.
Nelle settimane scorse il magistrato Luberto aveva subito una perquisizione su richiesta dei pm campani che stanno indagando su di lui . Motivando il decreto di perquisizione, i pm campani avevano sottolineato la “chiara e inequivoca gravità indiziaria” a carico di Luberto Nell’ambito di un’inchiesta antimafia, erano emerse “corpose ipotesi di scambio elettorale-politico-affaristico e corruzione, il tutto in un contesto di ‘ndrangheta”. sull’ex- deputato Dem .
Viaggi pagati ed accertamenti patrimoniali sui beni di Luberto sono confluiti nell’inchiesta dei pm salernitani che hanno ricevuto gli atti proprio dalla Procura di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri., da cui ha preso il via il procedimento disciplinare che è culminato con il trasferimento al Tribunale di Potenza.
A Potenza nei mesi scorsi è già stato trasferito anche l’ex procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, coinvolto anch’egli in un’altra inchiesta dei pm salernitani. Il magistrato aveva svolto le funzioni di pm a Cosenza ottenendo successivamente la nomina a procuratore aggiunto a Catanzaro. Nel capoluogo di regione si è occupato della criminalità organizzata dell’area ionica cosentina e crotonese e delle cosche dell’area tirrenica cosentina.