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22 Novembre 2024 06:47

Il “metodo” Boffo dei soliti diffamatori d’ agosto

di Antonello de Gennaro

Come vi avevamo preannunciato negli scorsi mesi, è ripartita in azione la “macchina del fango”, nel vano tentativo di delegittimare il nostro modo di fare giornalismo, che a Taranto non si era mai visto negli ultimi 40 anni. Inchieste, rivelazioni di intrecci familiari all’interno della Procura della Repubblica, retroscena della vita politico-amministrativa tarantina, denuncia di illegalità da parte di amministrazioni pubbliche e dipendenti dello Stato. Tutto sempre documentato. Un modo di fare giornalismo “vero” che che ha consentito  al nostro quotidiano online di affermarsi come l’organo di informazione più letto nella città dei due mari e nella sua provincia, e non solo, dato anche l’alto numero di tarantini che ci leggono e seguono quotidianamente dalle varie città d’ Italia e del mondo.

E’ ripartita, come prevedevamo,  una valanga di infamità nei nostri confronti con una lettera anonima, chiaramente senza avere il coraggio…di sottoscriverla,  inviata a mezzo posta ordinaria ed imbucata da quel di Martina Franca… I soliti ben noti “vigliacchetti” che abbiamo già denunciato alla Procura della Repubblica di Roma, ove ha sede la nostra casa editrice ed è registrato regolarmente in Tribunale il quotidiano online che state leggendo,  poveracci, non si rendono conto,  che a volte, anche il modo, lo stile di scrivere, le parole usate, i concetti  usati aiutano molto gli investigatori ad identificare i “corvi”, gli “sciacalli”, i professionisti dell’anonimato, cioè coloro i quali non hanno il coraggio di mettere la propria firma, di apporre il loro nome e cognome, di mostrare la loro identità (se ne hanno una !) . Questi squallidi individui ignorano che i più raffinati e capaci investigatori d’ Italia stanno indagando su di loro. E che adesso verrà depositata una nuova denuncia a loro carico contenente nuovi  indizi molto importanti che abbiamo reperito e raccolto, con una metodologia quasi “scientifica”.

CdG stampa serveQuesti squallidi “avvoltoi” specialisti della diffamazione, hanno fatto un grosso errore, a questo giro: coinvolgere la mia famiglia, cioè mia madre e mia sorella, sostenendo nella lettera anonima dei fatti su di loro completamente inventati. Raccontare una marea di falsità, diffamazioni sul mio conto e della mia famiglia, fatti privi di alcun fondamento e veridicità (come sarà facilmente documentare nelle opportune sedi), purtroppo per loro non servirà a nulla. Grazie a Dio la mia famiglia è ben nota, stimata ed apprezzata in tutt’ Italia per la propria onestà e moralità. Questi ignoranti del diritto, allegando una sentenza sul mio conto, e dandomi del “pregiudicato“, manifestano la loro nota “ignoranza” in quanto la sentenza allegata alla lettera anonima, è priva di alcuna efficacia a valenza penale in quanto coperta dall’ “indulto”, in quanto quest’ultimo estingue la pena fin dal momento della sua pronuncia (studiate “ignoranti”-anonimi-vigliacchi, studiate !!!) . E peraltro la sentenza in questione è relativa ad una sentenza per un reato di diffamazione mai provato, e non a caso è oggetto di revisione processuale, in quanto i miei legali stanno per chiedere che si rifaccia il processo.

Come giustamente scrive oggi il mio amico e collega Peter Gomez, sul Fatto Quotidiano, direttore del quotidiano online ilfattoquotidiano.it, “I media indipendenti non debbono né sorprendersi, né lamentarsi. Da sempre in Italia gli attacchi, gli insulti e persino le minacce da parte di chi è al Potere, o pretende di arrivarci, sono l’oscena e ingiusta normalità. Il mestiere del giornalista, in fondo, è solo quello di riflettere, analizzare e (a volte) criticare la realtà. Chi scrive è, o dovrebbe essere, uno specchio. Per questo quando la faccia del Potere è brutta, o peggio ancora sporca, il Potere si guarda e reagisce. Cattivo

Come non dare ragione a Peter Gomez quando sostiene che ” Nei paesi democratici, e il nostro ancora lo è, il giornalismo può però portare a risultati importanti per tutta la collettività. Alla lunga il racconto non edulcorato dei fatti finisce per migliorare la qualità delle classi dirigenti. Le spinge a comportarsi meglio o addirittura contribuisce alla loro sostituzione. Ma l’obbiettivo, per chi come noi tenta (tra molti errori) solo di essere imparziale, non è mai questo. È solo un positivo effetto collaterale del nostro lavoro di cronisti. Un effetto collaterale che un numero sempre più grande di lettori e cittadini si augura essere imminente”  ?

Aspetto fiducioso di leggere questo nuovo dossier annunciato contro di me  ( che “stiamo provvedendo ad edigere” scrivono i vigliacchi) a cui stanno collaborando i soliti “pennivendoli” disoccupati in cassa integrazione,  pseudo-poliziotti con distacco sindacale, ventriloqui e portaborse, curatori fallimentari affamati…gente senza dignità, senza capacità. Gente che si nasconde dietro l’anonimato, così come vive e prospera da sempre a spese dello Stato, dei contribuenti. Se questa gentaglia dovesse sentire a breve, il proprio citofono di casa suonare, sappiano che potrebbe non essere il postino, ma più probabilmente qualche ufficiale di Polizia Giudiziaria. Con qualche atto giudiziario in mano che riguarda loro…..

Una cosa è certa: il Corriere del Giorno, fondato nel 1947 da mio padre e soci, ed attualmente diretto dal sottoscritto è tornato ad essere la “voce dei tarantini“, di quei tarantini “per bene”, delle persone oneste, di chi rispetta la Legge, che ancora esistono. Ed è un giornale che come ormai noto a tutti, fa informazione senza padroni e senza padrini. Un giornalismo dove non ‘è spazio alcuno per quella “feccia” di pennivendoli e sindacalisti dell’informazione, buoni solo a vivere di soldi pubblici, o al servizio di qualcuno. Questo Corriere del Giorno  non solo non percepisce contributi pubblici. Ma sopratutto, non ha paura di nessuno.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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