Il Viminale ha nominato i componenti della commissione di accesso al Comune di Bari: si tratta del prefetto in quiescenza Claudio Sammartino, del viceprefetto Antonio Giannelli, e del maggiore Pio Giuseppe Stola, appartenente allo Scico di Roma, il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza, l’eccellenza delle Fiamme Gialle.
In un documento trasmesso oggi dal direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino a tutti i dirigenti dell’Amministrazione Comunale del capoluogo regionale pugliese, si legge: “Negli ultimi giorni il Comune di Bari e le sue attività sono entrate al centro dell’attenzione mediatica nazionale oltre che locale. In particolare, è stato reso noto l’imminente accesso di una commissione nominata ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli Enti locali, allo stato non ancora insediata. La notizia ha suscitato un clamore che tuttavia non deve minimamente influenzare le attività amministrative dell’Ente. Anzi, in tale prospettiva ed in adempimento ad una richiesta formale del sindaco indirizzata al sottoscritto, si invitano tutte le articolazioni dell’Ente a fornire la più ampia ed incondizionata collaborazione alle richieste di detta commissione, allorquando sarà nominata e comincerà i lavori, nello spirito che ha sempre contraddistinto il Comune di Bari nel corso dello svolgimento di attività di controllo, da chiunque promosse“. E conclude: “Nella certezza che sarà dato puntuale adempimento a tale invito“.
Dal documento si legge che la commissione è stata nominata ma “non ancora insediata”, e quindi conseguenziale che i lavori di accertamento da parte dei commissari chiaramente non sono ancora iniziati ma avranno uffici e archivi aperti per qualsiasi indagine che vorranno portare avanti.
La rabbia incontrollata del sindaco Decaro
“Io indosso la fascia tricolore e aspetterò serenamente gli ispettori della prefettura. Ci metteremo a disposizione, non abbiamo niente da nascondere – aveva dichiarato Antonio Decaro – Non c’erano neanche le condizioni per avviare la commissione. La accetto perché rappresento le istituzioni, ma è un eccesso“. Resta da chiedersi sulla base di quale autorità Decaro possa decidere cosa può fare il Ministero dell’ Interno che è organo centrale e superiore al Comune di Bari.
Alla domanda se vi siano “carte tenute coperte finora?“, la risposta del sindaco barese è sempre stata la stessa: “No, la commissione non può acquisire ulteriori informazioni rispetto a quelle che ha”. Ma in realtà così non è. Decaro mette sotto accusa anche l’attuale norma che permette “al ministro, con il prefetto e il Consiglio dei Ministri, di decidere la vita di un Consiglio comunale senza la possibilità di contradditorio“. Qualcuno gli spieghi che lo prevede la Legge.
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