di Gianni Dragoni
Niente trasparenza sulle carte della nomina di Enrico Laghi a commissario di Alitalia. Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, ha accettato il “Diktat” del professor Laghi, che aveva chiesto il’“totale oscuramento dei dati personali” contenuti nella sua autocertificazione e vietato la diffusione del “parere legale allegato”.
Carte con omissis
Giovedì scorso è scaduto il termine per la consegna delle carte a chi aveva richiesto l’accesso civico. A Poteri Deboli risulta che il ministero dello Sviluppo (Mise) ha consegnato solo l’autocertificazione firmata da Laghi, ma con numerosi omissis per oscurare i dati personali che l’interessato non vuole pubblicizzare. E non è stato consegnato neppure il parere legale allegato da Laghi, a supporto della sua tesi che non vi sia incompatibilità con l’attività precedente svolta dal medesimo, in particolare presidente di Midco, la società che controllava il 51% dell’Alitalia-Sai finita in dissesto e commissariata e consigliere della Cai, che possiede il 51% di Midco. Sulla comunicazione il Mise non ha diffuso informazioni.
“Vuoto cosmico”
Il deputato dei Cinque Selle Davide Crippa, che nei mesi scorsi aveva chiesto l’accesso alle informazioni su Laghi, ha parlato di “vuoto cosmico” quando ha ricevuto le carte fornite nella risposta da Calenda. E’ stato Calenda, il 2 maggio scorso, a nominare Laghi commissario di Alitalia, insieme a Luigi Gubitosi e Stefano Paleari. Ora l’ex collaboratore di Luca Cordero di Montezemolo difende la nomina dalle contestazioni di incompatibilità e conflitto d’interessi.
Il decreto Passera sulle incompatibilità
Il decreto del 10 aprile 2013, firmato dall’allora ministro dello Sviluppo Corrado Passera, dice all’articolo 4: “Non può essere nominato commissario giudiziale o commissario straordinario: a) chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell’impresa insolvente ovvero si è in qualsiasi modo ingerito nella medesima; (…) d) chi, nei due anni anteriori alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato a qualunque titolo la sua attività professionale a favore dell’impresa insolvente”.
La lettera di Laghi al Mise
Il decreto stabilisce che chi viene nominato commissario deve presentare al Mise un’autocertificazione per dichiarare l’assenza di incompatibilità. Tra i documenti di cui è stata chiesta la pubblicazione al Mise c’è l’autocertificazione che Laghi ha dovuto firmare, come gli altri due commissari, Gubitosi e Paleari.
Laghi si è opposto alla divulgazione di tutte le carte sulla nomina con una lettera inviata il 5 settembre al Mise. Poteri Deboli ne ha riferito il 7 settembre nei due articoli “Alitalia, le opacità di Laghi”. La lettera viene qui riprodotta nel testo integrale. Laghi nega il consenso alla pubblicazione di dati personali e del “parere legale allegato”, dicendo che è coperto da segreto professionale e gli serve per difendersi al Tar dal ricorso del Codacons.
Partita anche al Tar
La questione della presunta incompatibilità di Laghi rimane aperta, come i rilievi agli altri commissari, sebbene più blandi. Secondo il M5S “analogo discorso vale anche per il dott. Luigi Gubitosi e il prof. Stefano Paleari”. Gubitosi perché dal 15 marzo, su indicazione delle banche creditrici e azioniste, era consigliere di amministrazione di Alitalia-Sai, poi finita in insolvenza.
Inoltre la legge Gelmini – hanno affermato M5S e il Codacons – stabilisce che la posizione di professore universitario “è incompatibile con l’esercizio del commercio e dell’industria”. Laghi è professore universitario, come Paleari.
Quanti incarichi?
Come Poteri Deboli ha ricordato negli articoli precedenti, Laghi ricopre almeno una dozzina di incarichi in società ed enti privati e pubblici, oltre ad essere docente ordinario di economia aziendale all’università La Sapienza di Roma, commercialista, valutatore di aziende, perito per il Tribunale.
Laghi è anche commissario del gruppo siderurgico Ilva, presidente dell’immobiliare Beni Stabili, società quotata in Borsa che fa capo a Leonardo Del Vecchio, presidente del collegio sindacale di Acea (voluto da Francesco Gaetano Caltagirone), revisore dei conti del Coni, consigliere di amministrazione di Burgo Group e di B4 Holding Srl.
Sul Corriere della sera in maggio Sergio Rizzo è arrivato a contare 24 incarichi. Fonti vicine a Laghi replicano che gli incarichi effettivi sarebbero di meno, perché quelli nello stesso gruppo (in particolare nel grappolo di società dell’Ilva) per Laghi sono da considerare un unico incarico. Ne rimangono comunque una buona dozzina. E Laghi si è dimesso da sindaco di Unicredit e consigliere di Cai.
Vendita Alitalia: offerte entro venerdì
Alitalia vive giorni delicati. La gara per la vendita è nella fase calda. Entro la mezzanotte di venerdì 15 settembre i gruppi interessati devono presentare le manifestazioni d’interesse all’acquisto ai commissari. Non siamo ancora alle offerte vincolanti, per quelle c’è tempo fino al 2 ottobre. Gli interessi principali sono diretti o alle attività di volo (Lotto Aviation) o alle sole attività di assistenza aeroportuale (Lotto Handling). Un’offerta unitaria per tutta l’azienda non dovrebbe esserci. Più probabile lo spezzatino.
Forte interesse di Lufthansa
E’ forte l’interesse di Lufthansa, che venerdì ha mandato dei suoi dirigenti a Fiumicino a informarsi sulle atività di manutenzione e logistica, come rivelato da Poteri Deboli nell’articolo “Vendita Alitalia, Lufthansa plana su Fiumicino”. In pista anche Ryanair per lo spezzatino, easyJet, Etihad, che potrebbe unirsi a Lufthansa, alcuni fondi tra cui Elliott. Da confermare la presenza di Delta con Air France-Klm.
Una domanda per Laghi
Una domanda semplice per il commissario contestato. Con tutti questi incarichi, il professor Laghi troverà il tempo di occuparsi di Alitalia?
* giornalista del Sole 24Ore, commento tratto dal suo blog