Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti ha incontrato ieri in Prefettura, a Taranto, Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, il presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano ed il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il presidente della Camera di commercio cav. Luigi Sportelli , il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo, il commissario straordinario dell’Autorità portuale Sergio Prete, il capo di Gabinetto del Ministero della Difesa ed il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare De Giorgi,ai quali ha garantito che non vi sarà alcuna “privatizzazione” degli Arsenali della Marina Militare, confermando la cessione dalla Marina al Demanio e all’Autorità portuale di Taranto della banchina della stazione torpediniere sul Mar Piccolo per consentirne la sua riconversione a fini turistici, impegnandosi altresì a reperire i mezzi finanziari necessari al completamento del piano “Brin” per l’ammodernamento dello stabilimento, e quindi poter rilanciare l’indotto navalmeccanico ed alle manutenzioni di Taranto.
Il molo della stazione torpediniere che affaccia nel mar Piccolo della città è stato per anni utilizzato per consentire alla Marina Militare attraccare le sue navi. Successivamente con il trasferimento nella la nuova base militare nel Mar Grande, alla stazione torpediniere erano rimasti all’ormeggio soltanto i sommergibili e le navi in disarmo. Dopo gli accordi intercorsi, buona parte del molo verrà restituito dalla Marina alla città per realizzare , come ha dichiarato in conferenza stampa il ministro Pinotti “un progetto condiviso quale è quello della riconversione dell’infrastruttura“.
E’ già stato realizzato nel frattempo uno studio di fattibilità dell’Autorità portuale che prevede, con un investimento previsto di 30 milioni, la possibilità di fare attraccare al molo (da ristrutturare) delle navi da crociera di media dimensione e degli yacht anche di grandi dimensioni . “Questo progetto dovrà essere portato al vaglio del Tavolo istituzionale Taranto – ha detto il ministro Pinotti – e pensiamo che possa unirsi all’altro progetto prefigurato per l’ Arsenale della Marina, ovvero valorizzare con tre percorsi, due via terra e uno via mare, tutta la parte di archeologia industriale di questo sito. Messi insieme, i due progetti potranno fornire un contributo concreto al rilancio turistico di Taranto”.
Ma il ministro Pinotti si è soffermato anche sull’ammodernamento dell’ Arsenale, ricordando il ministro, che il dicastero della Difesa ha subito importanti tagli finanziari negli ultimi anni che si sono scaricati “non potendo tagliare gli stipendi” su investimenti, manutenzioni e spese intermedie. Il piano Brin cioè quello relativo alle infrastrutture dell’Arsenale, ha costituito un impegno di spesa di circa 70 milioni per Taranto, a cui ne mancano altri 36 per poter completare i lavori, e quest’anno – aggiunto la Pinotti – “arriverà un altro milione, e per il prossimo ne abbiamo reperiti e previsti altri 6 milioni, ma se vogliamo che il piano Brin cammini con un passo più spedito e sia ultimato prima, dobbiamo pensare anche a risorse diverse da quelle della Difesa. Poiché è un piano che, ammodernando l’Arsenale, genera opportunità di lavoro, penso che sia un giusto interesse degli enti locali sostenerlo al Tavolo istituzionale Taranto”.
La Pinotti sollecitata dalle domande della stampa, rispondendo sulla manutenzione delle navi della Marina e sull’ indotto navalmeccanico, ha chiarito che anche in questo settore sono stati necessari dei ridimensionamenti di spesa, ma che in ogni caso il 75% delle disponibilità sono state destinate all’Arsenale di Taranto. Silla possibilità di destinare nuove risorse finanziarie a Taranto, il ministro della Difesa ha detto che, grazie all’ assestamento di bilancio ed ai risparmi effettuati, entro l’anno corrente vi sarà qualche ulteriore disponibilità mentre per il prossimo anno cioè 2016 tutto sarà conseguente a quanto si deciderà sulla legge di Stabilità. “Non faccio promesse inutili – ha aggiunto la Pinotti – e non fornisco numeri campati in aria in quanto la costruzione della legge di Stabilità è complessa e vi sono molte richieste, ma vi garantisco il tema delle manutenzioni navali sarà posto e valutato sino in fondo“, aggiungendo che non sussiste alcun rischio di “privatizzazione” degli Arsenali militari. “Il Libro Bianco della Difesa – ha ricordato il ministro Pinotti– già prevede che alcune attività possano essere svolte dai privati, e quindi non c’è alcuna novità. Non mi sembra che sia il caso di alimentare timori che non sussistono».
La Pinotti ha accolto favorevolmente la proposta del Sindaco di Taranto di istituire, utilizzando dei fondi disponibili nel bilancio comunale, delle borse di studio per gli studenti degli istituti professionali e tecnici da avviare alla formazione lavoro in Arsenale. Mentre per il “turn over”, il ministro ha affermato che vi è stata una deroga: “Abbiamo fatto presente alla Funzione pubblica che senza le nuove assunzioni, lavorazioni importanti degli Arsenali si sarebbero bloccate. Certo, non abbiamo ottenuto molto, è una deroga minima, ma è il massimo che si poteva ottenere”.
Il Ministro ha poi concluso la sua visita istituzionale a Taranto, raggiungendo presso l’ Arsenale della Marina Militare il sottosegretario con delega ai rapporti sindacali on. Domenico Rossi, che aveva già avviato un confronto con le rappresentanze civili e sindacali. La Pinotti ha illustrato il contenuto dei suo incontri istituzionali avuti nel primo pomeriggio in Prefettura, e le iniziative del Ministero per l’ Arsenale di Taranto. Il sottosegretario Rossi sarà di nuovo a Taranto il prossimo 10 settembre nell’ambito del continuo dialogo istituzionale con le rappresentanze. Il ministro Pinotti ha quindi visitato la base aerea Maristaer della Marina Militare a Grottaglie, da cui è poi ripartita per la Capitale.