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5 Settembre 2024 05:22
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Il ministro Sangiuliano in lacrime si scusa: “Sulla Boccia non sono ricattabile”

Il ministro intervistato dal direttore del Tg1 sulla nomina della consulente, confessa: "Avevamo una relazione, così ho bloccato tutto". Mostra i dettagli dei viaggi: "Pagavo io, chiedo perdono a mia moglie. Ho offerto le mie dimissioni ma la premier Meloni mi ha detto: vai avanti"

Gennaro Sangiuliano seduto nel suo ufficio al ministero, intervistato per circa 15 minuti da Gian Marco Chiocci direttore del Tg1 viene anticipata durante l’edizione delle 20 è stata trasmessa integralmente subito dopo il telegiornale. Visibilmente provato il ministro arriva quasi a piangere mentre confessa il proprio “rapporto personale e affettivo” con Maria Rosaria Boccia ammettendo di aver intrattenuto “una relazione sentimentale” con la mantide 41enne di Pompei, sostenendo che “anche per questo le ho revocato l’incarico”, cioè l’ambita nomina a consigliera per i grandi eventi, a seguito della quale è deflagrato il caso politico di fine estate.

Il rapporto con la Boccia

Ho conosciuto la dottoressa Boccia all’inizio della campagna elettorale delle Europee a un evento di Fdi a Napoli, mi è stata presentata da amici comuni. E’ nata un’amicizia personale e lì io ho riscontrato alcune doti organizzative e mi è venuta l’idea di nominarla a titolo gratuito come consigliere dei Grandi eventi“, dice Sangiuliano. “Poi – aggiunge- questo rapporto da amicizia è diventato un rapporto sentimentale. Io ho portato avanti la nomina ma poi mi sono consigliato con amici legali e il mio capo di gabinetto che mi hanno fatto notare che tutto ciò poteva configurare un potenziale conflitto di interessi e allora ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina della dottoressa Boccia per potenziale per conflitto interessi“.

La nomina della Boccia

“La nomina non c’è stata e quanto alla voce” femminile, a cui fa riferimento, e che invitava a interrompere la nomina, io ricordo che in una discussione con mia moglie, lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. La voce potrebbe essere di mia moglie. Io non ho ascoltato questo conversazione“. Sangiuliano ha precisato: “Voglio precisare un’altra cosa: una nomina del genere si perfeziona con l’invio all’Ufficio centrale di Bilancio. Questo invio non è stato non è stato mai fatto, non è mai avvenuto, non esiste un protocollo che certifichi l’invio all’Ufficio centrale di Bilancio“, aggiunge ancora.

Da partecipanti del Consiglio dei ministri tenutosi nel pomeriggio pomeriggio a Palazzo Chigi, viene raccontato che il ministro Sangiuliano sia restato silente e defilato, manifestando un evidente imbarazzo davanti ai colleghi. Precedentemente aveva discusso con Matteo Salvini al telefono per le sue parole pubblicate ieri dal quotidiano La Stampa, quando alludeva all’uso disinvolto dell’auto blu fatto in passato dal leader leghista. Il vicepremier leghista non l’ha gradita molto ed ha richiesto una precisazione, puntualmente rilasciata da Sangiuliano alle agenzie di stampa: “Non era mia intenzione attaccare l’onorevole Salvini di cui ho massima considerazione e i cui comportamenti da sempre per me sono irreprensibili”. Profilo basso, ma nulla in confronto alla pubblica umiliazione a cui accetta di sottoporsi poco dopo al TG1 su richiesta del premier Meloni.

Nel corso dell’intervista in tv il ministro Sangiuliano rivela di aver presentato le sue dimissioni alla premier “che le ha respinte“. Circostanza che sinora non era mai trapelata da Palazzo Chigi, neanche dopo il colloquio con la Meloni durato due ore martedì scorso. Sangiuliano, ha dichiarato di essere “disponibile a dimettermi un minuto dopo che Meloni me lo chiede”. Fonti confidenziali rivelano che la premier ed il ministro siano d’accordo di provare ad andare avanti fino al G7 che si svolgerà dal 19 al 21 settembre e successivamente valutare e decidere il da farsi.

Gian Marco Chiocci direttore del Tg1

I documenti

Alla domanda di Chiocci se siano stati violati documenti riservati del G7 Il ministro è tranchant “Assolutamente no. Del G7 sono stati diffusi aspetti marginali, ma nessun documento classificato o riservato”. Dopo l’intervento della premier da Del Debbio, Maria Rosaria Boccia ha postato dei documenti che a noi sembrano il programma dell’evento, orari di ingresso o del pranzo. È solo un programma che per altro era già stato pubblicato da Repubblica

Il ministro nel corso della sua confessione-pentimento afferma che la Melonimi ha detto di andare avanti e di chiarire bene e di dire sempre la verità” . Nel corso dell’intervista in cui ha esternato la propria arringa difensiva Sangiuliano ha ribadito che “mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Bocciamostrando a favore di telecamera, con fare alquanto imbarazzato, le ricevute dei pagamenti effettuati con la sua carta di credito personale.

Maria Rosaria Boccia e uno dei pagamenti effettuati per i voli aerei visionati e diffusi dall’Adnkronos

Sangiuliano ha ricostruito nel corso dell’intervista al TG1 le trasferte “incriminate”: i voli, gli alberghi, da Taormina a Polignano, fino a Sanremo. Nel pomeriggio l’agenzia Adn Kronos aveva reso noto tutti i dettagli delle spese effettuate dal ministro con la sua carta di credito per i viaggi in questione, con giorno, ora e ammontare delle singole transazioni dopo aver ricevuto evidentemente dal diretto interessato documentazione degli estratti conto della propria carta di credito personale.

Il ministro, secondo i documenti visionati dall’Adnkronos, il 18 giugno alle 14.48 ha speso con la propria carta di credito 486 euro per il biglietto di Maria Rosaria Boccia sul volo Ita Airways diretto a Catania in occasione del festival letterario “Taobuk” di Taormina lo scorso 22 giugno, in occasione del quale l’imprenditrice avrebbe soggiornato a proprie spese. Altri 424 euro è costato il volo di ritorno, operato da Aeroitalia, acquistato sempre da Sangiuliano il 18 giugno alle 13.34. Anche il volo per Bari, destinazione festival del “Libro Possibile” di Polignano a Mare, è stato acquistato da Sangiuliano il 5 luglio alle 15.09 un volo Ita Airways (pagato 759 euro). Per l’alloggio, gli organizzatori del Festival hanno reso noto di aver sostenuto loro le spese di soggiorno.

Analoga procedura per il treno diretto a Milano, un Frecciarossa Trenitalia costato 258 euro che ha portato la Boccia alla visita della Pinacoteca di Brera: la spesa, effettuata il 31 luglio alle 18.16, risulta addebitata sull’estratto conto della carta di credito del ministro Sangiuliano.

Il caso di Riva Ligure

Un caso a sé quello di Riva Ligure. L’11 luglio è stato direttamente il sindaco Giorgio Giuffra a tirare fuori i soldi, per trasporti e alloggi, legati a una fitta agenda di eventi, incontri e sopralluoghi. All’Adnkronos il primo cittadino ha spiegato che “i sindaci dei piccoli comuni lo fanno spesso. Faccio questo lavoro da dieci anni e so cosa vuol dire gestire con oculatezza la cosa pubblica. Abbiamo poca disponibilità di spesa, e non volevo caricare le casse del Comune, avere un ministro ospite di una rassegna estiva è un onore e l’occasione di promuovere la nostra città”.

A Sanremo, pochi giorni dopo, questa voltà è stato il Casinò a ospitare Sangiuliano a presentare il suo libro su Giuseppe Prezzolini, in occasione dei “martedì letterari”, una rassegna che esiste da anni. L’ Adnkronos ha potuto verificare che in occasione di questa rassegna, gli autori e i loro accompagnatori sono stati tutti ospitati a spese del Casinò. Quindi anche Maria Rosaria Boccia, che intratteneva rapporti con alcuni degli organizzatori già da tempo.

Sangiuliano e l’auto con tutela

Il “caso Boccia” ha fatto ritornare di attualità il tema delle cosidette ‘auto blu’. E’ stato lo stesso ministro Sangiuliano, a sottolineare di non aver usato alcuna auto blu e che Maria Rosaria Boccia è salita sulla sua auto con tutela solo per pochi brevi spostamenti. Ma qual è la differenza tra auto blu e auto con tutela?

Le cosiddette “auto blu” sono quei mezzi destinati alle alte cariche dello Stato, ai ministri, ai funzionari apicali della pubblica amministrazione o a anche agli amministratori locali. Auto in dotazione alle pubbliche amministrazioni che devono essere utilizzate esclusivamente per esigenze di servizio. La norma di utilizzo non consente che vengano usate per fini privati o che a bordo di questi mezzi salgano altre persone. Ma questo come ben noto è solo indicato sulla carta-

Differenti sono le auto di scorta ovvero usate nei dispositivi di tutela. Si tratta di mezzi che sono obbligati a usare, tra l’altro, le massime cariche dello Stato e le altre personalità esposte a elevato rischio o che siano state vittime di minacce. In quest’ultimo caso è il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a decidere il livello di protezione da assegnare: dal livello 1 che è il più alto al livello 4 che è il più basso. Le auto con tutela sono di fatto auto delle forze dell’ordine sulle quali viaggiane la persone sotto protezione, che, per ragioni di sicurezza, non potrà quindi utilizzare altre auto per muoversi, neppure l’auto blu. A bordo di queste auto sulle quali c’è sempre personale delle forze di polizia, è consentito che oltre al tutelato possano salire altre persone al suo seguito.

“Non sono ricattabile”.

“Non sono ricattabile”, ha detto il ministro. “Il rapporto affettivo con Maria Rosaria Boccia è iniziato un po’ di tempo dopo la nostra conoscenza, ci siamo conosciuti a inizio maggio, a fine luglio il rapporto era finito”. Il direttore del TG1 Chiocci gli chiede se “Potrebbe uscire qualcosa di compromettente?” e Sangiuliano risponde: “Sicuramente potrebbero uscire le chat relative alla nostra relazione affettiva, ma questo secondo me sarebbe un reato“.

“A un certo punto sì, è stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere” il rapporto, dice il ministro rispondendo a Chiocci che gli domanda se si era accorto che la Maria Rosaria Boccia registrava gli incontri, anche in ambienti di Montecitorio. “Non sono mai stato un complottista, anche se alcuni dettagli che emergono in queste ore ovviamente mi spingono a riflettere…“. Sta dicendo che c’è una regia dietro? “Questo al momento lo escludo categoricamente”, replica il ministro della cultura che ribadisce: Non sono ricattabile. Lo sei se hai usato impropriamente il denaro pubblico“. E precisa che la Boccia “non ha avuto accesso a documenti riservati e classificati, ma è stata coinvolta solo su aspetti marginali» dell’organizzazione della serata del G7 a Pompei, come la cena o i gadget”. Di certo, ribadisce ancora una volta, “non c’è alcun problema di sicurezza, che peraltro non attiene al ministero della Cultura”.

Il “mea culpa” di Sangiuliano

“Ho più volte ribadito che io non intendevo lasciare mia moglie che per me è la persona più importante della mia vita, sono disponibile a fare qualsiasi cosa ma non a rinunciare a mia moglie. Chiedo scusa a mia moglie, che è una persona eccezionale”, dice Sangiuliano, aggiungendo “Chiedo scusa a Giorgia Meloni, che mi ha dato fiducia, per l’imbarazzo che ho creato a lei e anche al governo e chiedo scusa ai miei collaboratori, investiti da questa vicenda pur non avendo fatto niente“, e continua. “La prima cosa che ho detto a Meloni è che sono disponibile a dimettermi un minuto dopo che lei me lo chiede”, rimarca il ministro della Cultura. “Però l’ho rassicurata, anche con le prove documentali, che è tutta una vicenda di gossip, fastidiosa sì, ma non un euro dei soldi pubblici è stato mai speso in questa vicenda e nessun documento riservato è mai circolato”, ribadisce Sangiuliano.

In alcuni passaggi dell’intervista Sangiuliano è sembrato andare un po’ in confusione, in altri sembra contraddirsi, come quando ripercorre i tempi della relazione con Boccia, «iniziata nella prima decade di maggio» e terminata «a fine luglio». Infatti il post sui social della bionda mantide 41enne, che ringrazia per il nuovo incarico da consigliera, è del 26 agosto e, nel frattempo, lei ha pubblicato un selfie anche il giorno di Ferragosto presso gli uffici del ministero, andando subito dopo al Meeting di Rimini per seguire l’intervento del ministro.

Boccia sui social: “Iniziamo a dire bugie”

“Iniziamo a dire bugie”. Lo scrive Maria Rosaria Boccia su Instragram, quasi in contemporanea con le anticipazioni del Tg1 dell’intervista al ministro. La frase è riferita a una pronunciata dal ministro “non sono ricattabile”, riportata nel post ma seguita da puntini sospensivi. Il post precedente della Boccia è la foto di una scatola di popcorn e la scritta: “Tutto arriva per chi sa aspettare”.

Chissà, forse la notte, in cui la Boccia ama comunicare sui social, potrebbe riservare qualche nuova sorpresa…

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