La voce di Papa Francesco è fragile, affannata, e risuona in piazza San Pietro prima della recita serale del rosario, “Ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine vi custodisca. Grazie”. Queste le parole del Santo Padre, “toccato dai numerosi messaggi di affetto che quotidianamente gli vengono inviati, e grato per le preghiere del popolo di Dio”, spiega la Santa Sede, registrate oggi nella sua camera al Policlinico Gemelli, diffuse con un breve messaggio audio in spagnolo con cui ha voluto ringraziare i fedeli per le tante preghiere di questi giorni per la sua salute trasmesso intorno alle 21 di questa sera, prima del rosario in Piazza San Pietro, guidato dal cardinale Angel Fernandez Artime pro-prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
“Carissimi confratelli e consorelle, prima di iniziare tutta la preghiera mi hanno chiesto di condividere con tutti voi una bellissima notizia, un bel dono. E’ questo: il Santo Padre ci ha inviato, per noi che siamo qui e per tutti nel mondo, tante persone, cristiani, donne e uomini di buona volontà che gli sono vicini, che pregano per lui, un saluto con un audio che ascoltiamo della sua voce, adesso”, ha detto il cardinale Fernandez Artime introducendo il breve messaggio audio del Papa, salutato dall’applauso dei fedeli e dei cardinali presenti in piazza per il rosario. “Ci raccogliamo in preghiera per la salute del Santo Padre che abbiamo ascoltato adesso”, ha detto quindi il porporato spagnolo, avviando la recita del rosario.
Il messaggio audio di Papa Francesco
La voce del Papa si diffonde quindi nello spazio e nel tempo. È affannata, il respiro è pesante, le sillabe scandite lentamente in spagnolo, ma è il Papa. È Papa Francesco. Un applauso parte dal fondo delle file. Il Papa ‘torna’ nella sua casa, e dal decimo piano di quella che dal 14 febbraio è diventata la sua residenza, dissipando illazioni e preoccupazioni sulle sue condizioni, vuole farsi presente alla gente che da quasi due settimane si riunisce ogni sera sotto il cielo nero di Roma e nell’abbraccio dell’emiciclo berniniano per invocarne la guarigione.
Gli sguardi dei fedeli sono assorti e fissano prima le colonnine delle casse audio e, subito dopo, i maxi-schermi forse nella speranza di vederlo il Papa, oltre che sentirlo. Il Papa, Papa Francesco, la sua voce. Le mani si stringono intorno alle coroncine. In prima fila c’è una bandiera polacca. Tantissime le suore, tanti i sacerdoti. Molta gente fa il suo ingresso mentre la Schola Cantorum intona l’inno alla Madonna. Quasi si fatica, dopo l’audio del Pontefice, a riprendere lo schema della quotidiana preghiera serale. Il cardinale Artime attende la fine dell’applauso per avviare la recita dei Misteri Luminosi.
Il Papa affidato a Maria
“Ci raccogliamo in preghiera per la salute del Santo Padre Francesco con Maria, Madre della Chiesa e del Buon Consiglio”, dice il porporato salesiano. Alle sue spalle, come da undici sere a questa parte, campeggia l’icona di Maria Mater Ecclesiae che sembra vegliare sulla schiera di cardinali, vescovi, prelati, sacerdoti, religiosi e religiose della Curia romana e della Diocesi di Roma sistemati sul sagrato e sulla folla di gente di diversa età e nazionalità unita da un’unica implorazione: la ripresa del Papa.
A Maria si rivolge Artime perché sia “segno luminoso” per ogni fedele, affinché “nessun ostacolo ci faccia deviare dalla strada che porta alla salvezza”. L’assemblea intona l’antica preghiera dell’Oremus pro Pontifice nostro. La preghiere per il “nostro” Pontefice, Francesco, il Papa da più di venti giorni distante ma oggi, in qualche modo, presente.