L’ ultima esternazione sui social del parroco tarantino don Luigi Larizza , notoriamente “vicino” agli ambienti della destra tarantina, esterna su Facebook la propria opinione poco civile sul neonato gruppo dei Democratici e progressisti destando scalpore:”I comunisti sono degli s…i, hanno finalmente capito cosa sono realmente” aggiungendo “I comunisti cambiano nome al partito. Da oggi dicono in modo chiaro cosa sono. Infatti hanno scelto di chiamarsi DP… dopo pranzo… cosa si fa dopo pranzo? Si va a gabinetto ed escono gli s…i. Quindi loro hanno finalmente capito cosa sono realmente”, scrive il sacerdote (…?) sulla sua pagina personale del social network Facebook , in cui si autodefinisce come “operaio nella vigna del Signore“. Il post all’improvviso è stato rimosso da Facebook a seguito di qualche segnalazione
Alcune ore dopo il parroco, che evidentemente si occupa poco di anime, prediligendo le polemiche e le cooperative sociali… è intervenuto nuovamente, questa volta commentando la vicenda di Fabiano Antoniani, cioè dj Fabo, l’uomo rimasto paralizzato e cieco dopo un incidente, il quale ha deciso di porre fine alla propria vita in una clinica svizzera. “Mi spiace per lui – scrive il sacerdote – ma non condivido tutto quello che si sta dicendo. Fabo viene presentato come eroe, invece è uno sconfitto. Chi scappa è sempre un vigliacco“. Anche con questo secondo post il sacerdote ha scatenato una ridda di polemiche sul suo profilo. Polemiche alle quali il parroco non si è sottratto rispondendo o in maniera offensiva anche nei confronti di una donna .
In risposta al suo commento, sicuramente poco cortese, con il quale lo invitava (virtualmente) a spararsi, il parroco Don Luigi Larizza ha alimentato la polemica ancor di più invitandola a suicidarsi scivendo: “Gentilissima Enza Fanelli, i tipi come lei, che invita chi non condivide il suo pensiero a spararsi, non li esorterei a spararsi, perché significherebbe sciupare un colpo di pistola, ma li esorterei ad impiccarsi perché un suo simile potrebbe riutilizzare la stessa corda. Siccome non sono un dittatore e assolutista come lei, la invito a collegare il cervello prima di parlare, imparando il dialogo e non l’imposizione delle proprie idee”.
Nel gennaio 2016 don Luigi Larizza era finito su YouTube e sui giornali per una lite con il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, con cui ebbe un alterco poco sacrale botta “si tolga il colletto che porta“, “e lei si dimetta da sindaco” a causa della collocazione di una decina di famiglie le quali occupavano abusivamente uno stabile inagibile e in parte evacuato. In quell’occasione anche il sacerdote diffamò sui socialnetwork anche il CORRIERE DEL GIORNO, motivo per cui il nostro direttore attraverso il nostro legale avv. Giuseppe Campanelli ha depositato dinnanzi alla Procura di Roma, città in cui il nostro giornale online viene realizzato ed edito, una querela denuncia nei confronti del sacerdote sboccato. Il fatto più divertente è che il sacerdote dietro le quinte, cerco attraverso un deputato pugliese di intervenire per farci rimettere la querela. Inutilmente.
Ma per capire meglio l’ideologia politica di questo parroco bisogna ricordare che nell’aprile dello scorso anno don Luigi Larizza, aveva programmato una messa per Benito Mussolini e Giovanni Gentile iniziativa che vennebloccata per il momento, dal vescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro e quindi “rinviata a data da destinarsi” come reso noto dalla Diocesi. La messa da celebrare era stata contestata in una nota dalla sede tarantina dell’ Anpi, l’associazione che aveva protestato. “Apprendiamo con incredulità e sgomento che il 18 aprile nella chiesa del Sacro Cuore di Taranto si terrà una messa in suffragio di Benito Mussolini e Giovanni Gentile, promossa dai ‘missini di terra jonica‘”.