di Walter Musillo*
Consideriamo e riteniamo giusto che certe scelte cosiddette strategiche abbiano la priorità su altre e che, a volte, snellire la burocrazia può servire ad accelerare pratiche urgenti che altrimenti verrebbero sepolte da un sistema ancora troppo farraginoso. Quindi, semplificare non sempre è una intrusione, come spesso viene vissuta dagli enti locali, ma può diventare un beneficio per la comunità che magari è costretta ad attendere anni per vedere l’inizio della costruzione di un impianto o di una infrastruttura (vedi Ospedale San Cataldo).
Perciò, bene lo Sblocca Italia, in un Paese che vede nella burocrazia il suo male peggiore. Ma non tutte le scelte sono realmente strategiche ed utili. Mi riferisco, in particolare, all’ipotesi delle trivellazioni nei nostri mari per l’estrazione del petrolio.
A questo proposito è indispensabile riflettere sull’opportunità oggi, in un Paese come l’Italia, di puntare sul petrolio o se, piuttosto, nell’era della “Green economy” e delle energie rinnovabili – specialmente nel Mezzogiorno – non sia più utile valorizzare i paesaggi straordinari, l’immenso patrimonio culturale e il mare con le sue innumerevoli ricchezze.
Allora, riflettiamo e fateci decidere cosa “strategicamente” dovrà essere il territorio che vogliamo consegnare ai nostri figli: le trivellazioni nei nostri mari sono contrarie alla visione strategica del Sud Italia che vede crescere il proprio Pil con l’industria del turismo, specialmente in Puglia. Per queste ragioni sono contrario alle trivellazioni, soprattutto nei nostri mari, andrebbero contro il bene superiore della collettività nazionale. Sì, sono contrario, strategicamente contrario.
*Segretario provinciale PD Taranto