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27 Dicembre 2024 02:50

Il Pd si confronta con i commissari governativi sul risanamento dell’ ILVA

All’ incontro organizzato dal Pd sul tema “Ilva Taranto, ambientalizzazione e bonifiche. A che punto siamo? svoltosi presso la Cittadella delle imprese della Camera di Commercio di Taranto,  hanno partecipato il segretario provinciale  Walter Musillo, l’onorevole Alessandro Bratti Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, Corrado Carrubba Commissario straordinario dell’ ILVA , il Commissario alle Bonifiche di Taranto Vera Corbelli, i deputati tarantini Michele Pelillo e Ludovico Vico, e il senatore brindisino Salvatore Tomaselli

Il Sen. Tomaselli, capogruppo del Pd nella Commissione Industria del Senato della Repubblica, aprendo il panel degli interventi ha ricordato che “siamo in presenza della più grande e complessa crisi industriale che l’Europa abbia conosciuto negli ultimi decenni. L’urgenza è quella di definire un percorso positivo di fuoriscuìita da questa situazione. Siamo impegnati nel salvare lo stabilimento, riconvertirlo da punto di vista ambientale e garantire lavoro e salute. La relazione Ispra che in questo momento è  in attesa di validazione dal Ministero dell’Ambiente fornisce un dato importante e significativo che  al momento indica il rispetto del 91% delle prescrizioni Aia da parte dello stabilimento siderurgico tarantino che mi sembra un buon dato”.

Dato che è stato confermato dal commissario straordinario Corrado Carruba, il quale ha aggiunto che “l’obiettivo che ci è stato assegnato dal Governo è stato raggiunto”, precisando che  nelle attuali prescrizioni AIAnon rientra però la copertura dei parchi minerali per la quale ha aggiunto “stiamo procedendo all’attuazione e  realizzazione delle opere propedeutiche, faremo i previsti interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza dei parchi, azione che si sta attuando anche in contraddittorio con Arpa Puglia” . Carruba ha precisato che “per tali interventi la tempistica  è quella prevista dai tempi necessari per realizzare una serie di interventi che solo in parte dipendono direttamente dall’ ILVAaggiungendo che –  siamo nel bel mezzo di una rivoluzione green. Non dobbiamo soltanto ambientalizzare il più grande siderurgico d’Europa, ma dobbiamo anche restituire la dovuta dignità e rispettoai cittadini di Taranto. Il nostro lavoro è quello di dare giustizia ad una città che ha subito inquinamento e morte”

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Nel suo intervento il Sen. Tomaselli si è  soffermato anche sui recenti messaggi di allarme dei giorni scorsi del presidente di  Confindustria Taranto , Vincenzo Cesareo,  presente fra il pubblico, per la tutela dell’esposizione delle imprese dell’indotto che attendono pagamenti per circa 150 milioni di euro. “Da parte del Pd c‘è massima attenzione , anche sull’indotto ILVA – ha detto TomaselliIn merito all’assenza di misure, all’interno della legge di stabilità, per il sostegno al credito delle imprese che lavorano per l’ ILVA, faremo in modo e siamo fiduciosi che la misura venga reintrodotta.  Si è trattato di un problema tecnico e troppo rigido da parte del Ministero delle Finanze ma stiamo già lavorando per superarlo. Sono fiducioso che ce la faremo.”

Nel suo intervento, particolarmente schietto ed apprezzato dal pubblico, il commissario  Carruba ha detto che  “Stiamo lavorando per far si che l’ ILVA non fallisca. Abbiamo un grande interesse affinchè l’ azienda rientri presto nel mercato dell’acciaio qualificato. Chi pensa che il futuro dell’Ilva si basi soltanto sulla quantita del materiale prodotto e non sulla qualità, sbaglia. Lavoriamo però con grande difficoltà e dolore ed andiamo avanticon l’ambientalizzazione.Il nostro impegnoè anche su altri problemi di natura ambientale, tra cui anche la gestione dei rifiuti”.

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Il Commissario governativo alle bonifiche del Mar Piccolo,  Vera Corbelli, ha precisato nel suo intervento “la rigenerazione del Mar Piccolo deve tenere in considerazione tutto e non solo una parte” e che il lavoro in corso a Taranto “deve diventare un laboratorio ambientale italiano a livello europeo” aggiungendo che “Taranto deve vivere anche di altro e non solo di ILVA

L’onorevole Michele Pelillo, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nel suo intervento che ha chiuso i lavori, ha ricordato che “vi è un’antipolitica che scommette contro il Pd, contro Renzi, che strumentalizza il problema scommettendo sulla scommessa che il risanamento dell’ ILVA non debba riuscire. A complicare il lavoro svolto dal Partito Democratico è il Movimento 5 Stelle, che ostacola l’azione del Governo” aggiungendo che “sarà possibile rimuovere ogni diffidenza solo con fatti concreti e simbolici, quali ad esempio la copertura dei parchi minerali, maggiore attenzione al Mar Piccolo che rappresenta per i tarantini un simbolo della città” invitando i commissari dell’ ILVA  ad “avere più riguardo nei confronti delle società dell’ indotto che sono state trascurate, a cui viene data poca attenzione“. Rivolgendosi al mondo delle imprese dell’indotto, Pelillo ha invitato a “stare un pò più insieme, ad essere meno deboli. Stare insieme per essere più forti” ricordando l’alibi della famiglia Riva quando accusava le società dell’indotto tarantino sostenendo “siete troppo piccoli, non avete competenze adeguate“.

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nella foto  Carruba, l’ On. Pelillo (Pd) e l’on. Bratti (Pd)

Al termine dell’ intervento dell’ on. Pelillo, abbiamo assistito a due fenomeni a dir poco squallidi. Ha iniziato il giornalista Luigi Abbate, alla ricerca di momenti di protagonismo con il microfono di un suo programma autoprodotto e sponsorizzato prevalentemente da piccoli esercizi commerciali presso i quali Abbate si reca a proporre la vendita della pubblicità ed a incassare le sue fatturine (attività vietata dal codice deontologico giornalistico su cui l’ Ordine dei Giornalisti di Puglia dovrebbe intervenire) trasmesso su un semi-sconosciuto canale del digitale terreste, il quale in maniera sicuramente poco ortodossa ha cercato di incalzare il deputato tarantino Pelillo ed il sen. Tommaselli con delle domande che definire fuori luogo è ben poca cosa, in quanto altro non erano altro che delle palesi evidenti provocazioni. Ma questa volta, purtroppo per lui, nessuno gli ha tolto il microfono dalle mani, onde evitare di farlo diventare nuovamente un “presunto martire” del giornalismo dei due mari.

Puntuale….la contestazione finale da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle presenti in sala, i quali pretendevano di prendere la parola per un confronto pubblico, nonostante si trovassero in una manifestazione-convegno di un altro partito, cioè il Pd. Pretendere di fare i padroni a casa degli altri, non è una manifestazione nè di buona educazione, nè di corretta politica, anche perchè i deputati tarantini “grillini” Furnari e Labriola eletti a Taranto alle ultime elezioni politiche dal Movimento Cinque Stelle non erano presenti e tantomeno invitati. A loro Taranto interessa poco. Preferiscono occuparsi dei loro stipendi “pieni” da parlamentari. Altro che le 2.500 euro al mese, quale tetto massimo per i loro stipendi ed impegno politico che sbandieravano in campagna elettorale…

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