Su richiesta del segretario Enrico Letta la commissione si è riunita oggi, “in seguito alle notizie riportate dagli organi di stampa sullo sviluppo delle indagini relative alla rete di corruzione che ha agito per condizionare le decisioni del Parlamento europeo”, riporta una nota. “Ciò al fine di assumere le determinazioni più opportune, a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa – proseguiva – affinché siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti. Il Partito Democratico conferma di essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie”.
Durante la riunione della commissione “i componenti hanno deliberato di sospendere cautelativamente l’onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo ‘Qatargate’”.
“Il provvedimento – che applica le norme dello Statuto del Pd, del Codice Etico e del Regolamento delle Commissioni di Garanzie, e che mira a tutelare l’immagine del Partito Democratico e a consentire all’Onorevole Cozzolino (già comunque autosospesosi dal Gruppo S&D del Parlamento Europeo) la più ampia difesa delle proprie posizioni – è immediatamente esecutivo“.
Una linea abbastanza dura che però potrebbe non bastare. Il rischio è uno scontro interno dagli esiti imprevedibili. “Il dato che più colpisce”, dice il senatore Enrico Borghi, “è che a essere coinvolta è tutta la filiera dalemiana. Non ce la possiamo cavare con una scrollata di spalle, ma neppure indossare il cilicio per conto terzi”, ed aggiunge. “Questa vicenda impone a Roberto Speranza di fare chiarezza: il capo di Articolo1 non può rivestire il ruolo di garante del nuovo Pd senza dire con nettezza che chi è stato il leader della sinistra italiana non può fare il faccendiere”, per esempio intermediando la vendita di armi in Colombia. Il riferimento è chiaro, rivolto a Massimo D’Alema, il senatore dell’ala riformista. Parole che rischiano di incendiare un clima pre-congressuale già abbastanza surriscaldato.
“Il Pd pretende onore, disciplina e rettitudine nei comportamenti da parte chi lo rappresenta nelle Assemblee elettive e in ogni incarico di responsabilità pubblica”, ha detto poi Letta nel corso del Comitato costituente che, convocato nelle ore successive, chiederà di mettere la questione morale al centro del dibattito congressuale. “Abbiamo dato una risposta ferma ed inequivocabile allo scandalo scoppiato a Bruxelles“, spiega il segretario del Pd. “Come abbiamo detto sin dal principio, di fronte alla gravità dei fatti emersi occorre fare piena luce, su tutto e al più presto. Per questo, abbiamo proposto subito la creazione di una Commissione d’inchiesta parlamentare a Strasburgo, con pieni poteri e tempi certi. E abbiamo deciso di costituirci parte civile nel processo“.