“Dopo tre anni , densi di eventi anche di rilievo nazionale e di sentito e profondo mio impegno, segnati da questioni di complessa problematicità mi accingo a lasciare la provincia di Taranto per ricoprire le funzioni di Prefetto di Vicenza” inizia così il messaggio di commiato dalla città di Taranto del prefetto salentino Umberto Guidato, il cui trasferimento siamo certi non lascerà alcun dispiacere nei tarantini. Sopratutto nei tarantini, vittime ed ostaggi dei continui blocchi del ponte girevole da parte di manifestanti, molto dei quali dalla lunga fedina penale. Così come non sentiranno la mancanza del Prefetto Guidato quei tarantini vittime dei continui taglieggiamenti che i cittadini devono subire quotidianamente dai parcheggiatori abusivi che quasi “militarmente” estorcono soldi alla povera gente che dovrebbe avere il diritto di parcheggiare senza dover rischiare, in caso di rifiuto al “taglieggiamento” quotidiano, di poter ritrovare la macchina sfregiata, o ammaccata e talvolta anche qualche gomma tagliata.
Così come non si strapperanno le vesti di dosso per il suo trasferimento quei bravi poliziotti che lavorano anche oltre il proprio orario di servizio in Questura a Taranto spesso senza neanche percepire gli straordinari, mentre due poliziotti (tali Francesco Cosa e Gionatan Scasciamacchia) che sono stati purtroppo eletti in consiglio comunale a Taranto, invece di mettersi in aspettativa per motivi politici, hanno ben pensato di riuscire ad ottenere il proprio trasferimento nei commissariati delle limitrofe cittadine di Martina Franca e Grottaglie in Provincia di Taranto , e così facendo raddoppiando il proprio stipendio.
Nel caso che riguarda il nostro Direttore ed i ripetuti atti di vandalismo e stalking subiti a Taranto dal nostro Direttore e la sua autovettura, ad opera dei soliti “ignoti” (in realtà molto ben noti…) vigliacchi, il Prefetto Guidato si limitò ad incontrarlo ed a manifestargli verbalmente la sua solidarietà, senza offrire e fornire alcun tipo di protezione. Un comportamento “assurdo, inconcepibile” come ci ha riferito un autorevole Prefetto che proviene da una lunga attività nella Polizia di Stato, al contrario della burocratica carriera d’ufficio svolta dal Prefetto Guidato.
Ricordiamo ancora la cosidetta “zona rossa” nel centro cittadino che impedì ai tarantini di manifestare civilmente dinnanzi alla Prefettura di Taranto ( a Roma si manifesta tranquillamente dinnanzi a Palazzo Chigi e sotto la Camera dei Deputati) allorquando ci fu la “calata” di ministri come Corrado Passera (Sviluppo Economico) e Corrado Clini (ambiente) , così come ancora oggi l’onorevole Michele Pelillo ed il senatore Salvatore Tommaselli ricordano ancora il “trattamento” ricevuto, con lancio di bottigliette, uova e pomodori, ad opera dei manifestanti incivili dei “Cittadini Liberi e Pensanti“, grillini e pseudo-ambientalisti in occasione della presenza del premier Matteo Renzi e del ministro Dario Franceschini in occasione dell’inaugurazione -ristrutturazione di parte del Museo Marta a Taranto, senza che le forze dell’ordine riuscissero a tutelare questi parlamentari a causa di una pessima organizzazione del servizio d’ordine poco garantito dai reparti mobili.
Un rappresentante delle Forze dell’ ordine ci ha raccontato, con la promessa e garanzia da parte nostra, del più rigoroso anonimato, delle telefonate ricevute dal Prefetto con il quale di fatto li convocava-invitava a partecipare alle varie cene “sociali” di alcune note associazioni locali e “salottini” privati notoriamente frequentate da affaristi, prenditori di denaro pubblico, che compaiono spesso e volentieri nelle indagini di polizia giudiziaria e tributaria, o come quando voleva organizzare un incontro in Prefettura convocando i vertici delle varie forze dell’ordine in carica, per officiare la presenza e presunto incarico accanto ad un ministro (che non esisteva) del Colonnello Daniele Sirimarco, l’ex-comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, di cui questo giornale si è occupato spesso e volentieri, il quale dopo il suo trasferimento continuava nelle sue prolungate visita a Taranto, con velleità politico-elettorali orami svanite insieme al suo “caro” amico Franco Sebastio, ex procuratore capo di Taranto, ormai finalmente pensionato da oltre un anno.
L’unico che si dispiacerà della partenza del prefetto Guidato, sarà forse un poliziotto della Polizia Provinciale, che per oscuri motivi, lo pedinava nelle passeggiate solitarie che conducevano il prefetto Guidato (senza scorta o autista) alla fermata di un autobus proveniente da un paese della provincia di Taranto per incontrare qualcuno che settimanalmente arrivava a Taranto a trovarlo.
Noi del Corriere del Giorno la pensiamo come quei tarantini che sono contenti della sua partenza e sperano oggi nell’arrivo di un nuovo prefetto proveniente dalla “terra dei fuochi” il quale dovrebbe quindi essere più “allenato” a fronteggiare fenomeni criminali ed anti-democratici. Auspichiamo che questo nuovo Prefetto, operi da “servitore dello Stato” e cioè dei cittadini per bene ed onesti contribuenti , ancor prima di esercitare il suo ruolo di “Autorità” dello Stato, esattamente come fanno quotidianamente i comandanti dei Carabinieri Col. Andrea Intermite, e della Guardia di Finanza Col. Gianfranco Lucignano , ufficiali che stimiamo e rispettiamo, i quali con il loro arrivo a Taranto hanno riportato con la loro presenza, ed il prezioso lavoro dei propri militari la legalità in città.
Come tutti ben sanno a Taranto, così come al Ministero dell’ Interno, il nostro giudizio sull’operato del Questore di Taranto Schimerra (funzionario e persona per bene, sia chiaro) non è esattamente altrettanto positivo come gli abbiamo più volte manifestato in conferenze stampa ed occasioni pubbliche. Capita a chi come lui, ama troppo i salotti e le telecamere….
Quindi, buon viaggio al Prefetto Guidato, e sopratutto buon arrivo e buon lavoro al nuovo Prefetto di Taranto dr. Cafagna, che lunedì incontrerà la stampa locale. Glielo lo auguriamo e lo auguriamo ai cittadini di Taranto, città che ha dato i natali nel lontano 1947 a questa storica testata di cui vi garantiamo la lettura quotidianamente, offrendovi dalla nostra sede centrale di Roma un’informazione veramente indipendente senza avere nè padroni nè padrini.