ROMA – In diretta da Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte ha ufficializzato di fatto la crisi politica della maggioranza: “Come ho già chiarito nel corso della mia informativa resa al Senato sulle inchieste russe personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e in particolare di una democrazia parlamentare“
“Ho già chiarito a Salvini che farò in modo che questa crisi da noi innescata sia la più trasparente della storia della vita repubblicana“. ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, aggiungendo “Ieri e questo pomeriggio è venuto a parlarmi Salvini il quale mi ha anticipato l’intenzione di interrompere questa esperienza di governo e di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui la Lega gode attualmente“.
Conte si è apertamente schierato con il M5S (partito che lo ha indicato, seppure non eletto alla guida del Governo), rispondendo con il suo intervento alle dichiarazioni ufficiali di Matteo Salvini in un comizio tenutosi a Pescara.
“Spetterà a Salvini, nella sua veste di senatore, spiegare al Paese – continua Conte – e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompono bruscamente l’azione di governo“.
Dopo mesi di tweet e post, la certificazione della rottura è arrivata con un comunicato ufficiale che gli mancava solo la ceralacca. A metà pomeriggio, la Lega ha chiarito che fra gli alleati c’è una “irrimediabile distanza” e che “l’unica alternativa” all’esecutivo gialloverde sono “nuove elezioni”.
Salvini vince in tutti i casi. La Lega parte favorita in tre scenari in caso di elezioni anticipate
Comunque vada, in tutte le ipotesi sarà la Lega a essere premiata da un eventuale ritorno alle urne. Nell’ipotesi di elezioni anticipate, sono tre le diverse possibili ripartizioni dei seggi della Camera e del Senato, così come elaborate sui dati dell’ultima Supermedia di AGI/YouTrend dello scorso 1 agosto, che indicano la Lega al 36,8%; il Pd al 21,7%; M5s al 17,6%; Forza Italia al 7,3%; Fratelli d’Italia al 6,4%; +Europa al 2,9%; i Verdi al 2,3%; La Sinistra al 2%. In tutti e tre i casi, il vincitore sembra essere sempre Matteo Salvini.
PRIMO SCENARIO: CENTRODESTRA UNITO
Con le stesse coalizioni del 2018 e se i risultati fossero quelli rilevati dall’ultima Supermedia AGI/YouTrend (calcolata il primo agosto 2019) la coalizione di centrodestra Lega-FI-FdI otterrebbe una maggioranza schiacciante sia alla Camera (416 seggi su 618) che al Senato (210 seggi su 309).
In entrambe le Camere, quindi, il centrodestra avrebbe oltre i 2/3 dei seggi totali. Il gruppo di opposizione più consistente sarebbe quello del Pd (unico partito dell’area di centrosinistra che supera la soglia di sbarramento del 3%) con 119 seggi alla Camera e 57 al Senato. Il Movimento 5 stelle eleggerebbe solo 81 deputati e 40 senatori.
SECONDO SCENARIO: LEGA DA SOLA
Se Matteo Salvini optasse per una corsa in solitaria della Lega, non avrebbe i numeri per un governo monocolore. Con quasi il 37% dei consensi, la Lega sarebbe di gran lunga il primo gruppo parlamentare, con 283 seggi alla Camera e 143 al Senato. In entrambi i casi però tali numeri non sarebbero sufficienti a formare una maggioranza. Decisivi potrebbero diventare a quel punto i 62 deputati e i 31 senatori eletti con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il centrosinistra eleggerebbe 153 deputati e 73 senatori, M5s 118 deputati e 60 senatori.
TERZO SCENARIO: LEGA ALLEATA SOLO CON FDI
Se la Lega decidesse di allearsi con Fratelli d’Italia ma non con Forza Italia, il risultato sarebbe la conquista di una maggioranza piuttosto ampia. Con oltre il 43% dei voti, infatti, questa ipotetica coalizione di destra sovranista avrebbe ben 353 seggi alla Camera e 181 al Senato. In questo caso i gruppi di opposizione sarebbero tre, in entrambe le Camere: quello di centrosinistra (131 deputati e 61 senatori), quello di M5s (102 deputati, 50 senatori) e quello di Forza Italia (30 deputati e 15 senatori).