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27 Agosto 2024 03:18
27 Agosto 2024 03:18

Il premier Meloni spiega l’agenda della manovra: “Lotta agli sprechi”

Il governo conferma il taglio del cuneo fiscale. Si parla di una finanziaria da 30 miliardi. Affondo sul Superbonus: "La più grande truffa ai danni dello Stato". Giorgetti: "Cercheremo di rispettare gli obiettivi del deficit". Sì al Mef nella nuova società per la rete di Tim. Entro il 27 settembre la Nadef sarà presentata alle Camere. Opposizioni sul piede di guerra

Nel primo Cdm al rientro dopo la pausa delle ferie estive, la premier Giorgia Meloni ha tracciato con i ministri la linea in vista della prossima legge di bilancio La conferma del taglio del cuneo fiscale e la lotta agli sprechi, con la massima attenzione nell’uso delle risorse, il cui ammontare verrà chiarito nel dettaglio il 27 settembre con la nota di aggiornamento al Def.

La “macchina” della manovra è già partita ed i tecnici sono al lavoro per reperire le coperture necessarie, si ipotizza una finanziaria da circa 30 miliardi di euro, ma le risorse sembrano limitate e inevitabilmente il governo sarà chiamato a operare delle scelte. Molto dipenderà, come sottolinea il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, da come si concluderà la trattativa in corso a Bruxelles sul rinnovo del patto di stabilità.

Il titolare del Mef valuta come “la più probabile” l’ipotesi che entro fine anno non si arrivi alle nuove regole condivise. Nel frattempo Giorgetti non chiude all’ipotesi di dismettere alcune partecipazioni statali ritenute non più strategiche per trovare delle risorse.

“I mercati hanno premiato le nostre scelte”

“La prossima legge di bilancio dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese”, ha annunciato là premier aprendo la riunione a Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio ha anche ricordato In merito alla prossima legge di bilancio, che “Il nostro obiettivo è confermare il taglio del cuneo fiscale, che rappresenta un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga dei lavoratori”. La Meloni rivendica: “Finora abbiamo conseguito risultati molto importanti, superiori a quelli della Germania e della Francia, i mercati hanno premiato le nostre scelte, lo spread è basso, i dati sull’occupazione sono ottimi, il Pil nel primo semestre ha sorpreso tutti gli analisti, l’andamento delle entrate fiscali è positivo. Ma dobbiamo tenere i piedi ben piantati a terra”.

Poi arriva un monito importante : “Le risorse disponibili devono essere usate con la massima attenzione“, considerata la difficile congiuntura economica internazionale. E la Meloni ha invitato i ministri a fare “non una semplice spending review o un elenco di voci da tagliare ma a far tornare il più possibile la politica. Perché non intendiamo amministrare il presente e perpetuare semplicemente quello che è già tutto in essere, ma imprimere quel cambiamento che ci è stato chiesto. Se ci sono misure che non condividiamo politicamente, quelle misure non vanno più finanziate e le risorse recuperate utilizzate per gli interventi che sono nel nostro programma. E per costruire una manovra incentrata sulle famiglie, sulla lotta alla denatalità e sui sostegni alle fasce deboli. È un lavoro complesso ma dobbiamo avere il coraggio di farlo perché è da qui che parte la svolta”.

Critiche sui bonus del Governo Conte 2

La premier ha lanciato un affondo “pesante” rivolto alle opposizioni:Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità“. L’obiettivo prioritario della prossima manovra, insiste, “è confermare il taglio del cuneo fiscale, che rappresenta un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga dei lavoratori”.

“I ministri hanno già ricevuto dei target della spending review, che è un invito a ragionare sulle voci di spesa date per consolidate ereditate dal passato”, ricorda il ministro Giorgetti. Entro il 10 settembre i vari ministetri sono chiamati a presentare ed illustrare dettagliatamente degli obiettivi di riduzione della spesa. “Per quanto riguarda l’ammontare della manovra – chiarisce il ministro – dipenderà anche da fattori di tipo europeo, a metà mese discuteremo, forse troveremo un accordo forse no, sulle nuove regole di bilancio Ue”.

Il ministro Giorgetti valuta delle dismissioni

Proprio su questo punto il ministro titolare dei conti pubblici annota:”La Commissione ha già provveduto a pubblicare una sorta di guidance, prevedendo l’ipotesi non si riesca ad approvare un nuovo patto entro la fine dell’anno, che forse è l’ipotesi più probabile. Noi cercheremo di rispettare gli obiettivi, con un principio di responsabilità, tenendo conto dei fattori rilevanti che si sono verificati nel 2023, di cui daremo conto nella Nadef a fine settembre“.

Giorgetti non esclude il possibile ricorso a privatizzazioni per aiutare in futuro i conti pubblici. “Certamente ci sono delle situazioni che potrebbero originare una riallocazione delle partecipazioni dello Stato, può darsi che ci siano delle realtà in cui è possibile disinvestire”, ha detto.

Semaforo verde al Mef nella nuova società per la rete di Tim

Il Presidente Meloni ha aggiunto alcune considerazioni in merito ai provvedimenti all’esame del Consiglio dei Ministri, in particolare riguardo alla rete telefonica fissa: “La direzione intrapresa dal Governo è quella che il centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro. Quello di oggi è un primo passo, al quale seguiranno ovviamente logiche di mercato, ma finalmente possiamo dire che in Italia c’è un Governo che su un dossier così importante si attiva a difesa dell’interesse nazionale e dei lavoratori. E che ha una strategia”.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un Dpcm che autorizza la partecipazione del Mef all’ingresso nella nuova società chiamata a gestire la rete Tim. Il 10 agosto è stato sottoscritto un memorandum tra Mef e Kkr, il fondo di investimento statunitense, che entro il 30 settembre deve presentare un’offerta vincolante per l’acquisto della rete.

L’intesa prevede che se l’accordo tra Tim e Kkr andasse a buon fine il Ministero del Tesoro potrebbe rilevare fino al 20% dello spin-off chiamato a gestire la rete fissa di Telecom Italia. il ministro Giorgetti ha chiarito che un coinvolgimento di Cdp nell’operazione “è possibile tenendo conto dei vincoli dell’Antitrust”.

La posizione del Governo sui flussi migratori

Il Presidente Meloni ha affrontato il tema dei flussi migratori: “L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte – ha spiegato – anche a seguito degli avvenimenti, recenti e meno recenti, nel Sahel, con quantità di arrivi imponenti. È difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene. I dati dicono che c’è un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se, leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori. La direzione intrapresa dal Governo è quella giusta: accordi con i Paesi del Nord Africa, di partenza e transito dei flussi. È necessario aggiungere a questa direzione di marcia un più, stringere le maglie, dare segnali chiari ai trafficanti e serve un coordinamento maggiore tra noi nell’attività di contrasto ai flussi illegali di migranti. Già alla fine di questo Consiglio dei Ministri, è convocata una riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR), che ben si presta a essere la sede di questo raccordo. E da oggi è convocato permanentemente, composto da tutti i Ministri competenti. Il nostro obiettivo è affrontare il problema in maniera pragmatica, con decisioni rapide e coordinate. Dobbiamo poi continuare a lavorare per dare piena attuazione al decreto Cutro, in particolare per quello che riguarda i rimpatri degli immigrati clandestini e bisogna stabilire quali sono ulteriori provvedimenti normativi per contrastare l’immigrazione illegale e la tratta di esseri umani, e le conseguenze in termini di sicurezza pubblica dell’immigrazione irregolare”.

Il Presidente Meloni ha voluto ricordare i gravi episodi di violenza sessuale riportati dalle cronache, esprimendo solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. 

Mercoledì 6 settembre, intanto, le forze di maggioranza si riuniranno a Palazzo Chigi per un primo confronto politico sulla manovra, in vista della Nadef. Poi a ottobre il testo della manovra entrerà nel vivo della discussione in Parlamento.

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