di REDAZIONE POLITICA
Giuseppe Tiani segretario nazionale del sindacato di polizia SIAP ridicolizzato dalle polemiche per la presentazione davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera di un ciondolo anti-batterico, “che inibisce qualsiasi virus di segno positivo“, ha rimesso nelle mani del governatore pugliese Michele Emiliano il suo incarico di presidente della società pubblica regionale InnovaPuglia .
Tiani ha abbandonato l’incarico proprio mentre si apprestava a spegnere la sua prima candelina dalla sua nomina alla guida del nuovo Consiglio di amministrazione di InnovaPuglia che gli fruttava un compenso annuo di 40mila euro, dove era stato designato da Emiliano , in sostituzione dell’ex sindaco di Bisceglie, Francesco Spina.
La nomina di Tiani al vertice InnovaPuglia aveva suscitato molte polemiche clamore a causa dei trascorsi del sindacalista da esponente dell’estrema destra, avvicinandosi un anno fa al Partito Democratico, nel tentativo di conquistare un posto alle elezioni politiche del 2018, nel collegio della Bat.
Travolto da una valanga di polemiche esplose a seguito della diffusione del video su siti di quotidiani e social network, Tiani dopo la figuraccia diventata “virale”, si è visto anche messo in discussione da imminenti iniziative politiche per verificare la compatibilità del suo lavoro presso la Polizia di Stato con la presidenza della società in house della Regione Puglia, che gestisce appalti milionari.
“Eccoci qua. Mi ero appena ripreso dallo sbigottimento per la grande soddisfazione espressa per la Puglia in zona arancione chiaro che mi vedo costretto guardare attonito un video di uno dei tanti nominati da Emiliano che esibisce il ciondolo anti-virus. Lo ripeto per convincere più me stesso: il ciondolo che purifica l’aria dal virus” ha commentato Raffaele Fitto eurodeputato di Fratelli d’Italia .
“La misura è colma. Siamo drammaticamente ancora in attesa delle centinaia di posti di terapia intensiva e subintensiva, la gente è in fila nelle ambulanze, la Puglia è zona arancione per inefficienza e non per i numeri di contagio, subiamo atteggiamenti ondivaghi che vedono scrivere e stracciare ordinanze sempre più contorte. E in questo fase drammatica c’è chi si affida agli amuleti israelinani.” ha aggiunto Fitto .
“Ora tutti possono cogliere fino in fondo il livello dei nominati da questa Regione, ai quali vengono affidati compiti importanti – attacca l’eurodeputato di FdI – Abbiamo davvero raschiato il fondo del barile“.
Reazione indignata da parte del ministro all’Agricoltura Teresa Bellanova: “Noi pugliesi ci siamo già passati con la Xylella. Si sarebbe dovuto ascoltare la scienza, si è preferito dar seguito alle parole di sedicenti santoni – ha scritto il ministro su Facebook – Ma quando le vesti dei santoni sono indossate da chi riveste cariche pubbliche, è ancora più intollerabile“.
Nella sua lettera di dimissioni Tiani così scrive “Non ho mai messo il ciondolo in relazione al Covid ma l’ho presentato nell’ambito di un discorso in cui si parlava delle tutele operative dei poliziotti che operano in situazioni particolari“.
“Il contenuto di una mia audizione, largamente travisato e volutamente strumentalizzato, ha generato un ampio quanto inaspettato clamore mediatico, non risparmiando, in modo assolutamente inappropriato, il mio ruolo di presidente di InnovaPuglia che nulla ha a che vedere con l’episodio” si era giustificato poche ore fa Tiani.
“Quando lei mi conferì l’incarico di guidare Innovapuglia – continua Tiani nella sua lettera al governatore Michele Emiliano – mi chiese massima trasparenza e costante celerità nell’espletamento delle procedure di gara, ed io ho pienamente onorato l’impegno assunto, tanto che in quel settore la Regione Puglia si è distinta, anche nei confronti di altre regioni, per tempestività ed efficienza“.
“Ma tutto questo non è valso a scoraggiare la gogna mediatica che si è ingiustamente abbattuta su di me” – prosegue Tiani – Quello che però non riesco ad accettare è il tentativo becero di coinvolgere nella vicenda soggetti assolutamente estranei all’accaduto come la società in house che presiedo, l’amministrazione regionale e la sua stessa persona. Questa, dunque – conclude – è la ragione che mi induce a rassegnare in modo irrevocabile le dimissioni“.