ROMA – “Oggi andrò a presentare un esposto alla Procura perchè mi sono rotto le scatole“. Questa la decisione intrapresa da Attilio Fontana, in merito alla vicenda della bozza del decreto del Presidente del Consiglio sulle nuove limitazioni per l’emergenza CoronaVirus, che è stata fatta circolare dagli uffici del Governo prima che il provvedimento venisse approvato.
bozza DPCMNella giornata di ieri c’erano state diverse polemiche sulla diffusione della bozza del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulle nuove misure più stringenti da prendere per arginare il contagio da CoronaVirus. La bozza ha iniziato a circolare già poco prima delle 20.30 di sabato sera, venendo ripresa dai principali siti d’informazione, compreso il CORRIERE DEL GIORNO. Intorno all’1.15, la CNN aveva rilanciato la notizia della bozza non definitiva, attribuendo il documento all’ufficio stampa della Regione Lombardia, tra le prime a criticare fortemente la circolazione di materiale confusionario e – come era stato definito subito “pasticciato£.
Inizialmente quindi si era diffusa la voce che la Regione Lombardia aveva consegnato la bozza alla CNN, ma successivamente la stesso network televisivo americano ha precisato che dalla Regione in realtà era arrivata solo una conferma a una notizia che era già in possesso i giornalisti dell’emittente americana .
Intervenuto in collegamento con Mattino 5, il Presidente Fontana ha chiarito il tutto: “La Cnn ha smentito di aver ricevuto la notizia dalla Regione Lombardia, così come anche il Tg1 ha smentito ed io oggi presenterò denuncia”
Il presidente Fontana ha inoltre fatto sapere di aver ricevuto peraltro la copia del decreto “quando ormai era stata già diffusa sui social, cosa che mi ha lasciato perplesso“: a suo giudizio sono “stati anche i primi commenti” a creare panico, aggiungendo “L’unica cosa in cui la Regione Lombardia è intervenuta, è stata su una telefonata della CNN che chiedeva conferma del documento, che loro avevano già. Lo avevano ricevuto da Repubblica. Si è cercato quindi come sempre di strumentalizzare la situazione “.
Jonathan Hawkins, vicepresidente della Comunicazione CNN International, ha successivamente inviato una lettera a Fontana all’interno della quale si spiega che la CNN ha “applicato i rigorosi standard editoriali per verificare informazioni che erano già di pubblico dominio su quotidiani italiani e internazionali“(tra cui il Corriere della Sera e La Repubblica) e sui media internazionali tra cui l’agenzia Reuters ed il New York Times) . Per questo, il network americano ha chiesto spiegazioni all’ufficio stampa della Regione Lombardia: “I nostri corrispondenti – si legge nella lettera – hanno prestato molta attenzione a verificare la bozza del documento che circolava su altri media e di questo hanno chiesto spiegazioni all’ufficio stampa della regione Lombardia e ad altri contatti”. “Spero – conclude il dirigente della CNN – che questa mia nota possa chiarire ogni equivoco“.
” A Milano la vita è regolare “
Il presidente della Regione Lombardia ha quindi commentato anche l’assalto alla stazione di Milano nella serata di sabato: “Non c’è nessunissimo motivo di scappare da Milano, è ingiustificato. A Milano continua una vita regolare, si va a lavorare la mattina“. Anche se c’è chi tenta di sfidare il virus e la paura, inscenando aperitivi contro il panico: “L’aperitivo non è sicuramente una cosa necessaria si deve uscire di casa per andare e tornare dal lavoro, per acquistare cibo e medicinali“. Al di là di questo a Milano la vita continua: “Io la mattina vado a lavorare come tanti cittadini“.
Fontana ha infine parlato della scelta di chiudere bar e ristoranti a partire dalle ore 18.00, spiegando che risulta essere utile per coloro che vanno al lavoro e devono avere un luogo dove poter pranzare: “Se poi si portano il pasto da casa, allora magari risparmiano e fanno un vantaggio sia alla loro salute sia a quella degli altri“. Ha confessato che lui sarebbe stato dell’idea “di chiuderli tutti“, ma va presa in considerazione “anche la situazione“. Comunque il titolare deve provvedere a controllare “che ci sia il distanziamento necessario“.
Sospeso il programma Quarta Repubblica: Porro positivo al tampone
Il giornalista Nicola Porro sarebbe risultato positivo al test del Coronavirus. Secondo quanto riporta l’agenzia Adnkronos, per questa ragione stasera 9 marzo non andrà in onda su Rete 4 il programma Quarta Repubblica.
Contattato, il giornalista-conduttore televisivo ha confermato l’indiscrezione ed ha assicurato che al momento sta bene.