Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno del suo compleanno è volato distaccandosi da una Roma politicamente rovente per partecipare a Torino al giuramento degli allievi della scuola Carabinieri di Torino, la più antica d’Italia, che compie quest’anno due secoli di attività. Il capo dello Stato accompagnato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ha passato in rassegna i reparti schierati. Insieme a loro hanno partecipato alla cerimonia il capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone e il comandante generale dell’ Arma dei Carabinieri Teo Luzi.
Gli allievi Carabinieri del 14° corso hanno ricevuto, sulle note del ‘Va’ Pensiero” di Giuseppe Verdi, gli alamari (un ornamento ricamato che si mette sul colletto delle divisa) dai propri familiari, durante la cerimonia del giuramento in piazza Castello. Un momento vissuto con commozione e qualche lacrima è scesa sui volti di alcuni allievi, lacrime asciugate dagli stessi parenti. “Sono orgoglioso di voi – ha detto il comandante della Scuola, colonnello Giovanni Spirito – tra qualche giorno diventerete protagonisti nelle stazioni dove sarete destinati. Il vostro è un atto d’amore”. Quindi gli allievi hanno giurato.
“Mi consenta di rivolgerle oggi, nel giorno del suo compleanno, i miei migliori auguri unitamente a quelli della famiglia della Difesa e di tutti gli italiani. Auguri presidente”, ha detto Guerini, prendendo la parola in piazza Castello a Torino, aggiungendo “La figura del Carabiniere incarna la presenza dello Stato accanto ai cittadini, nei grandi centri come nei piccoli borghi e soprattutto nei territori più difficili. Una presenza diffusa che è anche una responsabilità e un impegno – ha proseguito Guerini – responsabilità e impegno efficacemente sintetizzati in una espressione che proprio lei, signor presidente, ha rivolto ai militari dell’Arma, in occasione della loro Festa, il 5 giugno: “Capacità di ascolto sul territorio”.
“Il Giuramento è una promessa rivolta alla nostra Repubblica e quindi a tutti gli italiani. Un atto solenne che vi impegna e vi rende i garanti della sicurezza delle persone“, ha continuato il ministro Guerini. “Gli alamari, che vi sono stati consegnati dai vostri familiari, amici, sono un distintivo, un certificato di appartenenza, il riflesso d’argento di un sistema di valori che trova, nell’uniforme, una modalità per dichiararsi. Indossateli sempre con orgoglio e come testimoni fedeli della grande storia dell’Arma. Questo sono gli alamari, questo sono le formule del giuramento“.
“In tempi difficili come questo – ha continuato – con gli echi della guerra della Federazione russa all’Ucraina e le preoccupazioni per il momento delicato che stiamo vivendo, richiedono punti fermi cui i cittadini possano rivolgersi. So di poter dire che l’Arma e ogni singolo carabiniere sono e saranno al loro servizio, con il loro lavoro quotidiano e la loro vicinanza alle comunità loro affidate“.
“Dopo oltre 40 anni posso dire che per me è stato un grande privilegio entrare nelle fila dell’Arma e servire in prima linea le istituzioni. Non un onere ma un privilegio. Da oggi voi siete carabinieri e come tali avrete il privilegio di essere al servizio esclusivo della nazione – ha detto il comandante generale dei Carabinieri Luzi -. Voi dovete saper servire la comunità, rischiare per la comunità e dare il meglio di voi stessi alla comunità” Il comandante generale sempre rivolgendosi agli allievi che saranno il baluardo della legalità e in prima linea nella lotta al crimine, ha aggiunto “Ma questo non basta. Col vostro esemplare servizio dovrete esprimere soprattutto rassicurazione sociale, con quella straordinaria capacità di ascolto e dialogo che è nel Dna del Carabiniere, per trasmettere fiducia nei cittadini“.
“Il sentimento della fiducia collettiva è indispensabile per favorire quella coesione sociale, presupposto per superare al meglio le oggettive difficoltà di questo momento storico, condizionato dagli effetti negativi della pandemia e della guerra nel cuore dell’Europa. Se terrete fede al vostro giuramento e rispetterete questo spirito di servizio sarete protagonisti della società“, ha concluso Luzi.
“Mattarella ha dimostrato anche nella gestione politica di questa crisi di governo uno straordinario senso dello Stato”, ha detto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, a margine del giuramento solenne degli allievi carabinieri in piazza Castello. Per Lo Russo “è anche un segnale di attenzione a questo territorio il fatto che in pochi mesi Mattarella sia venuto già due volte e probabilmente tornerà a breve. Dimostrazione dell’attenzione del Quirinale rinnovata a Torino e alla regione Piemonte“. “Credo che sicuramente il quadro politico sia strutturalmente mutato dopo la caduta del governo Draghi – afferma il sindaco -. Certamente ha colpito il fatto che la parte più moderata del centro destra abbia seguito Meloni in questa avventura che io credo un grave errore. Questo ovviamente apre un ragionamento importante anche su come gli altri partiti si collocano rispetto all’elettorato di quel mondo che ha criticato fortemente la scelta di Forza Italia ma anche della parte più governativa della Lega“, continua Lo Russo.
“Bentornato a Torino presidente Mattarella. Felici di averla con noi proprio nel giorno del suo 81°compleanno“. Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, anche lui presente all’evento in piazza Castello. “Il Piemonte – ha proseguito aggiungendo un’emoticon con la bandiera italiana – le vuole bene”.
Dopo la cerimonia del giuramento degli allievi Carabinieri in Piazza Castello il presidente Mattarella ha fatto visita privatamente alla Basilica di Superga, sulla collina di Torino, accolto da Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, cui è stata affidata la storica struttura. Il capo dello Stato è quindi tornato all’Arsenale della pace, a Borgo Dora, sede del Sermig, per un breve pranzo.