di Redazione Politica
Sergio Mattarella torna a Montecitorio sette anni dopo dal suo primo insediamento. È il giorno del giuramento bis, l’epilogo della tormentata settimana di votazioni per il suo successore che le forze politiche non sono riuscite a trovare, con la resa di sabato mattina quando hanno consegnato al Paese il reincarico del presidente uscente. Un insediamento che si compirà tra riti, procedure e protocollo. Ma c’è attesa soprattutto per quanto il capo dello Stato dirà nel suo discorso di accettazione. Giorgio Napolitano, il primo presidente ad ottenere una rielezione per incapacità dei partiti di trovare un’alternativa, fu molto duro nei toni. Mattarella, come previsto dalle anticipazioni, non lo è stato altrettanto, come nello stile del personaggio, ma non dovrebbero mancare richiami alla responsabilità e al senso istituzionale.
Dopo il saluto con i vertici delle Camera, Mattarella si è fermato a colloquio con Giuliano Amato, Mario Draghi, Roberto Fico e Elisabetta Casellati nella sala del governo a Montecitorio. Poi alle 15,30 un lunghissimo applauso dell’Aula, in piedi. Al centro della tribuna presidenziale siede il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato, che si è accomodato tra il Nunzio apostolico e decano del corpo diplomatico e la figlia del presidente Mattarella, Laura che lo segue in tutti gli eventi istituzionali.
“Per me è una nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità, alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi”. Accolto da un lungo applauso ininterrotto per oltre 5 minuti, sono state queste le prime parole di Sergio Mattarella nel pronunciare il suo discorso di insediamento. “Adempirò al mio dovere secondo i principi della Costituzione. La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno ad essere il punto di riferimento della mia azione“.
Mattarella ha ricordato le condizioni particolari in cui è avvenuta la sua rielezione, le difficoltà economiche e sociali che il Paese attraversa, perché dice “la lotta contro il virus non è conclusa. L’Italia è un grande Paese” invitando l’assemblea parlamentare a guardare allo spirito di iniziativa degli italiani e alla loro creatività, che associate alle azioni condotte da governo e istituzioni hanno permesso all’economia di ripartire e di raggiungere risultati importanti. Ma per questo, aggiunge, è necessario affrontare insieme alcune nuove sfide. “La stabilità di cui si avverte l’esigenza è fatta di dinamismo, di lavoro e di sforzo comune”.
Il discorso del presidente Mattarella è stato ripetutamente interrotto dagli applausi dell’ aula. Il più lungo e sentito quello seguito alle parole di ringraziamento per forze armate, medici, operatori del sociale e tutti i soggetti impegnati nel fronteggiare l’emergenza pandemica e la campagna vaccinale. Un applauso si è levato dall’Aula della Camera quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha citato il governo Draghi ringraziandolo e augurandogli buon lavoro. “Su tutti questi temi all’interno e nella dimensione internazionale è intensamente impegnato il Governo guidato dal Presidente Draghi; nato, con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell’emergenza e ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell’Europa. Al Governo esprimo un convinto ringraziamento e gli auguri di buon lavoro“, ha proseguito nel suo discorso in Parlamento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella .
Messaggio-MattarellaIl Capo dello Stato ha poi delineato il Paese ideale che tutti insieme gli italiani sono chiamati a costruire, “un Paese che cresca in unità“, una nazione “più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano”. Un Paese dove ricorda il Presidente “le disuguaglianze vengano meno» e che possa offrire opportunità per i giovani, di studio e di occupazione. Ma rilanciare l’Italia significa anche metterla in grado di orientare il processo per rilanciare l’Europa“.
“Non si può sfuggire alle sfide della storia e alle relative responsabilità” dice Mattarella pensando alle tensioni che ancora attraversano il vecchio continente anche “nel rapporto con gli altri blocchi di potere, senza fermarsi al dividendo di pace, concretizzato nell’integrazione europea e accresciuto dal venir meno della guerra fredda”. Di qui il suo auspicio che l’Europa sappia essere protagonista anche nei processi di pace nell’area mediterranea e nel Medio Oriente.
Doppia standing ovation dei grandi elettori, di tutti i gruppi parlamentari, sulle parole di Sergio Mattarella sulla giustizia. L’applauso è partito a distanza di pochissimi minuti, prima sul passaggio del capo dello Stato sulla riforma della giustizia e poi su quello sul Csm, quando il Presidente si è soffermato sul ruolo della politica e quello della magistratura sottolineando che “senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e più indifeso”. Per il capo dello Stato, il cittadino “deve poter fare affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla repubblica”. Subito dopo, lungo battimani anche per l’accenno alla magistratura come “elemento fondamentale del sistema costituzionale, ma per cui è necessario un profondo processo riformatore“.
Gli applausi per Mattarella sono diventati una vera e propria prolungata standing ovation quando il Presidente ha rivolto un pensiero a Papa Francesco Bergoglio, “al cui magistero l’Italia guarda con grande rispetto, esprimo i sentimenti di riconoscenza del popolo italiano” e poi i temi dei beni culturali, della cultura che “non è il superfluo ma un elemento costitutivo dell’identità italiana della scuola che questa cultura deve sapere accogliere e trasmette. Costruire un’Italia più moderna — dice il presidente — è il nostro compito“.
Mattarella ha chiesto di “azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli“. Ha invitato tutti a “opporsi a razzismo e antisemitismo», e a «impedire la violenza sulle donne” ed ha omaggiato la memoria di Monica Vitti, sintonizzandosi ancora una volta col sentire popolare di una nazione. Il capo dello Stato ha ricordato il dramma delle carceri, e le sofferenze delle persone con disabilità. “Vogliamo un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità“, ha esortato, “dalla complicità di chi fa finta di non vedere”.
“Nell’ultimo periodo gli indici di occupazione sono saliti – ed è un dato importante – ma ancora tante donne sono escluse dal lavoro, e la marginalità femminile costituisce uno dei fattori di rallentamento del nostro sviluppo, oltre che un segno di ritardo civile, culturale, umano. Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali”, ha proseguito il presidente Sergio Mattarella “È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni“.
“La dignità come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile“, e qui il Presidente della Repubblica ha ricordato David Sassoli, il presidente di un’altra assemblea parlamentare, quella europa, appena scomparso. Mattarella, nel corso di un discorso durato 40 minuti, una ventina più del previsto, è stato interrotto da 54 applausi, concludendo “viva la Repubblica, viva l’Italia“. Al termine della seduta, il picchetto militare tributa gli onori al riconfermato presidente, mentre la banda intona le note dell’inno nazionale.