Nel corso degli anni se n’era parlato ciclicamente: «Operazione London Bridge» è il nome del piano che messo in atto nel giorno della morte della regina Elisabetta II. Il premier britannico, in questo caso Liz Truss, appena entrata in carica, è stata avvisata da un funzionario (Sir Christopher Geidt, suo segretario privato) su una linea telefonica con queste parole: “London Bridge is down“, cioè “il ponte di Londra è caduto“. Questo il segnale in codice che ha dato l’annuncio ufficiale agli inglesi della morte della regina Elisabetta
Alle ore 19:56 su Buckingham Palace è apparsa la bandiera a mezz’asta, dall’istante dell’annuncio della morte di Elisabetta, mentre davanti al Palazzo continuano ad arrivare decine di persone, in lacrime, per la scomparsa della sovrana, deponendo mazzi di fiori.
Il nuovo re, Carlo III, ha pubblicato un messaggio sulla morte della madre, la Regina Elisabetta II. “La morte della mia amata madre, Sua Maestà la Regina, è un momento di enorme tristezza, per me e per tutti i membri della mia famiglia. Piangiamo profondamente la morte di una sovrana, e di una madre, tanto amata. So che la sua perdita sarà profondamente sentita in tutto il Paese, il Commonwealth, e da innumerevoli persone, in tutto il mondo. Durante questo periodo di lutto, e di cambiamento, io e la mia famiglia avremo il sostegno che deriverà dalla consapevolezza del rispetto, e dal profondo affetto, che ha sempre circondato la Regina”.
La neo premier inglese Liz Truss ha tenuto un discorso di cordoglio nel quale ha rivelato, tra le altre cose, il nome ufficiale del nuovo Re, Carlo III. “Ora occorre sostenere il nuovo Re, Carlo III, con lealtà e devozione. Dio salvi il Re“. Un discorso concluso dalle parole “God save the King“, parole che la Gran Bretagna non ascoltava da 70 anni. La Regina, ha detto Truss, “è stata amata e ammirata in tutto il mondo“; era “lo spirito della Gran Bretagna2, e “la roccia su cui la Gran Bretagna moderna è stata costruita. La Gran Bretagna è il grande Paese che è grazie a lei”. La Regina è stata “un’ispirazione personale per me, e per molti britannici“, e la sua morte “è uno choc enorme per la nazione e per il mondo. Siamo tutti devastati“.
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