Nei giorni scorsi il Sindaco Ippazio Stefàno ha scritto a dirigenti ed assessori «Il Consiglio comunale non è stato messo nella condizioni di esprimersi» per sollecitare il via libera al provvedimento per permettere al consiglio comunale di esprimere il proprio punto di vista sul “piano Cimino” cioè il progetto che prevede la realizzazione di abitazioni, immobili e centri commerciali nella zona ad est della città in direzione S. Giorgio Jonico. A Palazzo di Città, è arrivata qualche giorno fa l’ennesima istanza dal gruppo Auchan con la quale si assegna ai sensi di legge 30 giorni di tempo al Consiglio per l’approvazione, ricordando che in caso contrario è prevista ed è stata formalmente anticipata la richiesta di nomina di un commissario “ad acta“.
Il Sindaco Stefàno nella sua comunicazione inviata ai consiglieri, assessoi e dirigenti del Comune scrive: «Mi giunge, indirizzato per conoscenza e a mezzo raccomandata l’atto con il quale la soc. Gallerie commerciali Italia spa e la soc. Due Mari chiedono al dirigente all’Urbanistica, arch. Rufolo, l’intervento sostitutivo di cui all’art. 2 comma 9 – ter della legge 241/ 2000 negli adempimenti propri del Consiglio comunale, relativamente agli atti riguardanti il piano particolareggiato in località Cimino. In proposito non può sfuggire il rilievo che sull’argomento a tutt’oggi il Consiglio comunale non è stato messo nella condizione di esprimersi. E’, dunque, spontaneo chiedersi cosa osti a ciò, ed a che punto è la fase istruttoria e se su di essa si è già espressa la commissione assetto».
Stefàno dopo aver chiesto maggiori informazioni sull’iter del provvedimento, ha quindi sollecitato il via libera della commissione presieduta dal consigliere Giovanni Guttagliere, che ha approvato la proposta di delibera lo scorso 28 luglio, al fine di permettere al Consiglio Comunale di potersi di esprimersi chiaramente sul progetto.
«Sono interrogativi – prosegue la lettera del Sindaco – che meritano una puntuale risposta, ma quello che soprattutto necessita, è che sulla vicenda vi sia un pronunciamento definitivo da parte del Consiglio comunale evitando che su di essa sia altro organo appositamente nominato ad esprimersi su scelte strategiche che, invece, non possono che appartenersi al massimo organo di rappresentanza cittadina che è il Consiglio comunale, peraltro competente invia esclusiva in materia, giusta art. 42 del tuel 267/2000 e viste le connesse implicazioni degli interessi generali e collettivi della comunità. Questi ritardi, invece, se perpetuati possono concretamente determinare che il Consiglio comunale venga in ciò surrogato; in proposito devo supporre che nessuno di noi auspichi una siffatta circostanza che si sostanzierebbe in una abdicazione del proprio munus elettivo».
Come ben noto a tutti gli interessati, la Commissione assetto del territorio ha proceduto all’approvazione della proposta di delibera che ora passerà per competenza alla valutazione e decisione del Consiglio Comunale che dovrebbe svolgersi tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.