ROMA – Rischia di tornare al punto di partenza a causa del Tar del Lazio la riforma dei musei voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini a seguito delle due sentenze che hanno di fatto “bocciato” sei dei venti direttori dei supermusei e di conseguenza le nomine che sono state di fatto annullate. Da oggi quindi sei musei, del calibro di Paestum o di Palazzo Ducale, sono senza direttori e verranno sostituiti “ad interim“.
Sei direttori restano senza lavoro. Sono Paolo Giulierini, (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), Carmelo Malacrino, (Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria), Eva Degli Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, Peter Assmann, direttore del Palazzo Ducale di Mantova e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum.
Una decisione dei giudici amministrativi del Lazio che ha provocato l’immediata reazione del ministro: “Non ho parole.Non do letture politiche e rispetto le sentenze. Registro con grande dolore quello che questo comporta praticamente e per l’immagine dell’italia nel mondo. ” – aggiunge il ministro dei Beni culturali che non ci sta e ha già annunciato per oggi il ricorso al Consiglio di Stato contro un verdetto per il quale ha parole durissime: “mi lascia stupefatto che la sentenza del Tar parli di procedura ‘poco chiara e magmatica’. La selezione internazionale dei direttori è stata fatta da una commissione assolutamente imparziale composta dal direttore della National Gallery di Londra, che è un inglese, dal direttore della più importante istituzione culturale di Berlino, che è un archeologo tedesco, dal presidente della Biennale di Venezia, e da una persona che è stata appena nominata consigliere dal presidente Macron. Mi pare che più garanzia di neutralità e trasparenza non ci potesse essere“.
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi e di due candidati alle posizioni di direzione di musei di Mantova, Modena, Paestum, Taranto, Napoli e Reggio Calabria, ha ritenuto infatti in primo luogo che le procedure di selezione fossero viziate in più punti.
“Adesso non posso dire niente, solo che aspetto disposizioni dal mio ministro” ha dichiarato la direttrice del Marta Museo archeologico di Taranto, Eva Degl’Innocenti, in relazione dalla decisione del Tar Lazio che ha annullato le nomine di alcuni dei direttori dei principali musei italiani, tra cui il Marta di Taranto .
La sentenza infatti potrebbe non riguardare la nomina della direttrice del Marta in quanto l’annullamento è stato pronunciato “in parte qua” come spiega al CORRIERE DEL GIORNO, il noto avvocato amministrativista Piero Relleva – il quale fa notare però tra i vizi rilevati dalla sentenza c’è anche quello delle prove svolte “a porte chiuse” che travolgerebbe l’intero concorso.
Il ministro della giustizia Andrea Orlando, commentando la sentenza dice: “i tar vanno cambiati senza demonizzarli, precisando meglio qual è l’ambito di competenza della politica e quello del tribunale amministrativo che spesso entra nel merito di scelte che dovrebbero essere della politica“.
La sentenza è quindi molto complessa e va approfondita. Ed ancora una volta il CORRIERE DEL GIORNO mette a vostra disposizione l’intero provvedimento del tribunale: