ROMA – Antonio Fullone 51 anni, tarantino, con un curriculum che lo ha visto girare negli istituti di tutta Italia, da Lecce a Foggia, Bari, Verona, Perugia fino alla Calabria e alla Sardegna, lascia dopo tre anni la direzione del carcere di Poggioreale dopo la recente nomina a dirigente generale – livello di funzione C – nel ruolo dei dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria. Il Decreto di nomina controfirmato dal Presidente della Repubblica lo scorso 27 aprile lo promuove ad un incarico più alto e prestigioso , cioè quello di provveditore regionale, in una sede ancora da definire. In attesa della registrazione dell’atto da parte della Corte dei conti, sono già iniziati i colloqui dei candidati provenienti da tutta Italia che potrebbero sostituirlo.
Tre anni vissuti intensamente da Antonio Fullone a Poggioreale, dove si è impegnato e messo in luce nel delicato processo di apertura del carcere napoletano alla città, attraverso iniziative-ponte tra dentro e fuori le mura, dopo essersi adoperato per i lavori di ristrutturazione dei padiglioni interni al fine di rendere la struttura di inizio Novecento, ormai obsoleta, il più vicino possibile ed aderente ai parametri imposti dalla legge e soprattutto da quelli necessari per il rispetto dell dignità umana. Ultima sua iniziativa i quattro “corner dedicati” per i colloqui con i minori presso la Casa circondariale di Poggioreale, progetto è stato portato avanti dal Soroptimist Napoli Vesuvius nell’ambito del progetto nazionale sui diritti dei minori.
L’obiettivo è stato quello di rendere i luoghi dove si svolgono i colloqui tra i genitori reclusi e le loro famiglie con figli minori accoglienti e colorati, per favorire un clima disteso e rassicurante in cui i bambini possano sentirsi i benvenuti e abbiano la possibilità di trascorrere con il genitore detenuto momenti di serenità anche giocando, disegnando, leggendo insieme un libro. Tale progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione del personale e dei detenuti stessi che hanno prestato la loro opera nel dipingere, risistemare gli ambienti e posizionare mobili, libri e giocattoli, con il contributo finanziario dell’associazione Alpha Lawyers, e grazie alla condivisione del progetto da parte di Antonio Fullone,
Sulle capacità di Fullone non ha dubbi Luigi Mazzetta, il presidente dell’associazione Radicali per la Grande Napoli per il quale a Poggioreale numeri alla mano ci sono circa 400 unità di troppo, ma il metodo adottato dal direttore della casa circondariale, sta funzionando. Si vive meglio e in condizioni di umanità che, in passato, apparivano come una chimera. “Sono stato in stretto contatto con il direttore di Poggioreale – dice Mazzetta – una persona dalla spiccata umanità e preparazione. Ha ampliato moto gli spazi, fa circolare i detenuti, ha aperto una palestra. E ‘ una fortuna che ci sia una persona illuminata come Antonio Fullone “
Per Fullone adesso conclusasi l’esperienza a Poggioreale, potrebbe aprirsi quella di provveditore campano, visto che la poltrona è libera dallo scorso febbraio, dopo il pensionamento di Tommaso Contestabile, sostituito temporaneamente dal provveditore toscano Giuseppe Martone. Ma lo stesso Martone e Fullone, hanno fatto richiesta per la sede libera e quindi il confronto per diventare il capo del Dap della Campania è ufficialmente aperto. Vuote anche altre tre sedi regionali: Torino, Catanzaro e Bologna.
Al dr. Fullone le più vive congratulazioni per la sua brillante carriera da parte della Direzione, redazione e collabori del CORRIERE DEL GIORNO.