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22 Novembre 2024 08:29

Il tribunale di Napoli sospende l’elezione di Conte a leader e la modifica dello statuto del M5S

Lo statuto era stato modificato alla vigilia della nomina dell’ex premier al vertice del Movimento. Un vero e proprio terremoto interno al M5S deflagrato nei  giorni più difficili del Movimento. E Conte è stato "servito": da oggi non è più il capo del M5S . Accolto il ricorso (per ora cautelare) di alcuni attivisti. All'interno la decisione ingrale.

di Redazione Politica

I giudici napoletani hanno sospeso le due delibere con cui, nell’agosto del 2021  agosto, il M5S aveva modificato il suo statuto ed eletto Conte a presidente dei pentastellati. “Inutile negare la nostra soddisfazione. Giuseppe Conte, la scorsa estate, dedicó solo due parole alle domande che gli venivano rivolte sul nostro ricorso, disse “Facciano pure”. Bene, abbiamo fatto”. è il commento dell’avvocato Lorenzo Borré  che oggi, dinanzi al collegio del Tribunale di Napoli, è riuscito ad ottenere la vittoria di tutti i dissidenti del nuovo corso M5S.

Un vero e proprio terremoto interno al M5S deflagrato nei  giorni più difficili del Movimento.”Se a un Movimento togli il principio della partecipazione democratica – dice Borré al quotidiano La Repubblica e l’assunto dell’uno vale uno declinato nell’applicazione più ampia e nobile della politica, è come se colpissi al cuore la sua identità”.  Da Giuseppe Conte ai suoi vice, sono state azzerate tutte le cariche del Movimento 5 Stelle che decapitato torna all’”anno zero“: adesso ritorna in vigore vecchio statuto, e quindi bisogna nominare un nuovo Comitato direttivo.

sentenza-M5S-conte

In poche parole è grave secondo i giudici il “vulnus” di aver eliminato dalla platea chiamata a votare circa 80 mila iscritti. I provvedimenti che risalgono rispettivamente al 3 e al 5 agosto 2021 sono stati quindi sospesi in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, basandosi essenzialmente sull’esclusione discriminatoria dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti. Inoltre l’elemento che ha indotto i giudici a cancellare il nuovo statuto è il conseguente mancato raggiungimento del quorum.

La parità dei diritti è una pietra angolare del M5S e non può trovare deroga in alcun caso, tantomeno per l’accesso alle cariche statutarie in quanto non esistono primi inter pares. Ora confidiamo in un processo partecipativo aperto e in una riflessione sugli errori e sulle forzature fatte, chi ha sbagliato deve farsi da parte. Ringraziamo l’avvocato Lorenzo Borrè per l’assistenza che ci ha dato dal primo momento”, concludono i ricorrenti napoletani in rappresentanza delle centinaia di iscritti che hanno sostenuto i ricorsi.

Il processo aperto dal gruppo di attivisti, difesi dall’avvocato  Borrè, che ha assistito  – tra gli altri – Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola, “in rappresentanza  però di centinaia di attivisti che hanno contribuito al pagamento delle spese legali, tramite una colletta”, come ricorda il loro legale, è arrivato all’obiettivo voluto. E Giuseppe Conte è stato “servito”: da oggi l’avvocato foggiano fino a quando non arriverà un giudizio definitivo non può essere il presidente del Movimento 5 stelle.

Giuseppe Conte in serata ha incontrato Vito Crimi, che era la guida politica del movimento prima della contestata votazione. “La mia leadership non è in discussione e non dipende dalle carte bollate – ha affermato – ; è fondata sulla profonda condivisione di principi e valori”. Resta da chiedersi se Conte sia ancora capace di leggere e rispettare una sentenza …

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