La vicenda è conseguente alla vignetta pubblicata lo scorso aprile sulla pagine del Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio (che per Legge dovrebbe risponderne a suo volta per “omesso controllo”) ritraente la sorella della premier e moglie del ministro Francesco Lollobrigida, disegnata a letto con un uomo straniero: “Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica“, rispondeva la sorella di Meloni davanti alle preoccupazioni dell’uomo sul possibile ritorno del marito. Una vignetta del disegnatore Mario Natangelo. che secondo noi di satirico non aveva proprio nulla, ma soltanto frutto di palese volgarità, come giustamente l’ha definita Carlo Bertoli presidente dell’ Ordine dei Giornalisti “sessista e disgustosa”.
La questione finì anche nell’aula di Montecitorio. A intervenire fu Augusta Montaruli parlamentare di Fratelli d’Italia , denunciando il “fango che vuole gettare discreto sulla vita delle persone sono per un attacco politico”. Sulla vignetta l’Aula della Camera dei Deputati espresse un disgusto bipartisan : “Non condivido una parola di ciò che ha detto Lollobrigida ma questa vignetta del Fatto Quotidiano è disgustosa“, disse, tra gli altri, Maria Elena Boschi, seguita da Carlo Calenda.
Oggi Notangelo sul suo profilo Instagram si lamenta scrivendo che “Mi è stato notificato che Arianna Meloni, sorella della premier nonché leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha deciso di querelarmi”. In realtà più che una decisione di querelare, si tratta di elezione di domicilio conseguente alla sua iscrizione nel registro degli indagati a seguito di una querela ricevuta. “Colpevole su tutto di essere mia sorella– intervenne allora il premier– . Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona: la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico“.
“Per conto mio continuerò a non commentare la vicenda: preferisco che a parlare per me, e per gli altri cento da educare, siano solo i miei disegni. E i miei legali”, ha scritto Natangelo a corredo del suo post pubblicato sui social. Il quale può stare tranquillo, a giudicare saranno dei magistrati e non qualche giornalista “sindacalizzato” componente del Consiglio di Disciplina, e quindi sodale con le posizioni antigovernative del Fatto Quotidiano.
Nelle motivazioni del consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio riportate dal Corriere della Sera: “Il fatto era reale, la frase del ministro sulla natalità aveva suscitato interesse (…). I tratti e le parole usate non erano offensive né insultanti. (…). Natangelo, con la sua matita satirica, ha esercitato il proprio diritto di critica senza superare i limiti (…). Per questi motivi il collegio archivia l’esposto presentato con votazione all’unanimità”, ha scritto il consiglio di disciplina dell’OdG. Sarebbe interessante conoscere le competenze giuridiche dei componenti del consiglio. E come mai le decisioni non sono rese pubbliche da un bel pò di anni….