MILANO – Adriano Riva, fratello di Emilio Riva l’ ex patron dell’Ilva deceduto 3 anni fa, attualmente accusato di bancarotta, truffa allo Stato e trasferimento fittizio di valori, nel procedimento sul crac del gruppo che controllava il colosso siderurgico, ha deciso di rinunciare alla prescrizione che sarebbe scattata a fine mese per l’imputazione di trasferimento fittizio nell’ambito di una nuova istanza di patteggiamento presentata oggi al gup di Milano Chiara Valori.
Davanti al gup punteranno a patteggiare anche Fabio e Nicola Riva (non hanno presentato istanze), dopo che lo scorso 14 febbraio il gip Maria Vicidomini in fase di indagini preliminari aveva respinto le richieste di patteggiamenti per i tre indagati, i quali avevano ricevuto il consenso dei pm, ritenendo troppo bassa l’entità delle pene. Lo stesso giudice, tra l’altro, nel provvedimento aveva bocciato anche l’intesa con cui i Riva, lo scorso dicembre, hanno dato l’assenso a far rientrare in Italia 1,33 miliardi di euro per metterli a disposizione della bonifica ambientale dello stabilimento tarantino proprio in vista dei patteggiamenti in sede penale.
I sostituti procuratori della repubblica di Milano Stefano Civardi e Mauro Clerici, a quel punto, hanno concluso le indagini ed hanno inoltrato al gup il 3 marzo scorso la richiesta di rinvio a giudizio. Adesso in udienza preliminare i legali della difesa dei Riva potranno provare nuovamente a presentare delle nuove istanze di patteggiamento per i loro assistiti e oggi, infatti, i legali di Adriano Riva hanno depositato una nuova richiesta al gup (che ha ricevuto il parere favorevole della Procura milanese) a condizioni più gravose della precedente, tra le quali appunto la rinuncia alla prescrizione che sarebbe scattata a breve per uno dei tre reati che gli vengono contestati.
Il gup Valori ha rinviato l’udienza in attesa della decisione della Royal Court del Jersey prevista per il prossimo 12 maggio sullo svincolo di 1,3 mld di euro, somma che i Riva vorrebbero far rientrare in Italia e mettere sul piatto per i patteggiamenti, e che sono attualmente custoditi in 7 trust e sequestrati nell’inchiesta, anche gli altri due indagati si presenteranno in udienza il prossimo 17 maggio con nuove istanze di patteggiamento .
Sul rientro in Italia di quei soldi destinati alla bonifica dello stabilimento siderurgico di Taranto dovrà esprimersi il Tribunale di Losanna il prossimo 31maggio, in quanto occorre la decisione preliminare della Royal Court del Jersey che dovrebbe dare il necessario semaforo verde al trasferimento e rientro dei soldi in Italia.
P.S. va riconosciuto ad Adriano Riva il coraggio di rinunciare alla prescrizione, al contrario di un giornalista tarantino (che segue notoriamente le vicende giudiziarie dell’ ILVA) nel suo poco glorioso passato in cui non ha avuto analogo coraggio salvandosi da una sentenza penale solo e soltanto grazie alla prescrizione in appello…