La Procura della Repubblica di Taranto ha disposto il sequestro preventivo, effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto coaudiuvato dal competente personale dell’ ASL Taranto senza facoltà d’uso dell’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico ILVA di Taranto, cioè il reparto dove lo scorso 8 giugno Alessandro Morricella, operaio 35enne è stato investito da un getto di ghisa incandescente , morendo dopo quattro giorni per le gravi ustione riportate sul novanta per cento del corpo. Oggi si sono svolti i funerali del giovane operaio a Martina Franca a cui hanno partecipato in migliaia di personeper l’ultimo saluto al giovane operaio, che lascia la moglie e due figlie di sei e due anni. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato una corona di fiori, posta ai piedi della bara. “Chiedo alla comunità ecclesiale di essere solidali nella fede, di non stringersi in parole vuote che talvolta offendono il lutto e il pianto, ma nel silenzio di condividere il dolore, assieme a Cristo che ci salva nella nostra stessa morte per restituirci un giorno gli uni agli altri“, ha detto monsignor Filippo Santoro ,arcivescovo di Taranto, in un messaggio inviato per i funerali.
Da quanto si è appreso in ambienti della Procura , ad essere custode giudiziario dell’ Altoforno 2, sarà Barbara Valenzano, già in passato custode giudiziario degli impianti dell’area a caldo nell’inchiesta che portò all’arresto dei vertici dell’ ILVA. I tecnici dello Spesal il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’ASL Taranto, in un primo momento avevano disposto e dato 60 giorni di tempo all’ ILVA per “adottare tutti i provvedimenti necessari atti ad evitare pericolose esposizioni del personale alle proiezioni di metallo fuso durante le operazioni di colaggio dell’altoforno”. Al momento sono 10 le persone indagate dalla Procura tarantina per cooperazione in omicidio colposo.
Il sequestro è stato disposto , in attesa di conoscere le cause del tragico incidente che causato la morte del povero Alessandro Morricella, in via cautelare poichè la libera disponibilità dell’impianto in questione in assenza delle dovute adeguate precauzioni a fronte di possibili ulteriori malfunzionamenti degli apparati di segnalazione delle anomalie, possa costituire una fonte di pericolo di nuovi eventi e conseguenti analoghi reati.