di Antonello de Gennaro
Corrado Carrubba, Piero Gnudi, Enrico Laghi , commissari straordinari di ILVA in Amministrazione Straordinaria, attraverso un comunicato stampa ufficiale hanno reso noto questa sera che ” in data odierna sono stati individuati i termini e le condizioni di un accordo tra il Gruppo ILVA, gli esponenti della famiglia Riva e le società ad essi riconducibili. L’accordo potrà essere stipulato entro il prossimo mese di febbraio, previo ottenimento di tutte le prescritte autorizzazioni da parte degli organi competenti, che verranno richieste nei tempi tecnici necessari“.
Contestualmente alla stipulazione dell’accordo, saranno tra l’altro rese disponibili ad ILVA, con il consenso degli esponenti della famiglia Riva, e nelle forme e modalità stabilite dalla legislazione speciale in vigore, somme e titoli, per un controvalore di circa Euro 1,1 miliardi, attualmente oggetto di sequestro penale, affinché gli stessi siano destinati all’attuazione del Piano Ambientale, alla realizzazione di interventi di bonifica e alle altre finalità previste dalla legge. E’ previsto inoltre che gli esponenti della famiglia Riva mettano a disposizione un ulteriore importo, per l’ammontare complessivo di Euro 230 milioni, prevalentemente destinato a supportare la gestione corrente di ILVA e le iniziative assunte ai fini della prosecuzione dell’attività d’impresa.
A fronte degli impegni sopra riferiti, continua il comunicato “si prevede che il Gruppo ILVA rinunci a qualunque pretesa nei confronti degli esponenti della famiglia Riva e delle società loro riconducibili, ponendo fine al vasto contenzioso in essere nell’ambito di una transazione di carattere generale che comprende reciproche rinunce. L’esecuzione dell’accordo consentirà di completare il processo di ambientalizzazione dell’ILVA. Alla definizione si è pervenuti attraverso gli sforzi fino ad oggi profusi dal Governo, dalle Procure di Milano e di Taranto, dagli Enti territoriali e dai Commissari Straordinari e dai Signori Riva“.
L’accordo è stato definito con l’assistenza degli studi legali Lombardi Molinari Segni e Severino Penalisti Associati che hanno assistito il Gruppo ILVA, mentre gli esponenti della famiglia Riva si sono affidati allo Studio Roppo Canepa, lo Studio del prof. Guido Rossi, lo Studio Dominioni Gobbi, il prof. avv. Carlo Enrico Paliero, l’avv. Elio Brunetti e l’avv. Pietro Longhini.
I Commissari Straordinari di ILVA in Amministrazione Straordinaria, Corrado Carrubba , Enrico Laghi e Piero Gnudi, con una nota ufficiale “esprimono grande soddisfazione per l’accordo raggiunto oggi con la famiglia Riva. L’accordo delinea in maniera definitiva il contesto nel quale ci si avvia alla vendita della Società e garantisce risorse certe per il risanamento ambientale di ILVA”.
L’accordo era stato annunciato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Per l’acquisto dell’azienda, che dovrebbe essere venduta nei primi mesi del 2017, sono in corsa due cordate: una composta da JSW Steel, Cdp, Delfin ed Arvedi; l’altra da ArcelorMittal e Marcegaglia.
E con questo accordo cala il sipario su una vicenda tormentata, che ha consentito a tanti politicanti, pennivendoli e cassandre varie di poter mettere voce su questa vicenda che era molto al di sopra delle proprie competenze professionali. Ora può finalmente completarsi il risanamento ambientale dello stabilimento ILVA di Taranto. La città di Taranto può continuare ad avere in funzione il più grosso stabilimento siderurgico d’Europa, su cui questa città vive da oltre mezzo secolo, con le migliori prospettive immaginabili e possibili per il proprio futuro.
E bisogna dire “grazie” onestamente anche al Governo Renzi che in questi anni hanno garantito occupazione e lavoro a circa 18mila famiglie, contro le varie pseudo associazioni ambientaliste (interessate solo a prendere qualche soldino..) e chi, compresa una buona parte dell’informazione locale “deviata” ha remato negli ultimi anni contro l’ ILVA ed il posto di lavoro dei suoi dipendenti, dopo essere stata a lungo “foraggiata” e mantenuta da Girolamo Archinà con i soldi di Emilio Riva. Il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti con una dichiarazione manifesta la sua soddisfazione per l’accordo che “crea condizioni migliori per il perseguimento degli obiettivi ambientali, prioritari nell’ambito della procedura di cessione”, nonostante il solito “guastatore” Michele Emiliano che cercando visibilità e protagonismo ha anticipato oggi in un’intervista all’ Huffington Post che la Regione Puglia si opporrà a questo accordo in Tribunale a Taranto e di aver scritto alle Procure di Milano e Taranto. C’è da augurarsi che abbia il coraggio e la faccia di essere presente in aula a Taranto il 6 dicembre. Noi conosciamo già l’esito delle sue “letterine”….finiranno nel cestino tritacarte riservato alle lettere inutili.
P.S. chissà come mai questa volta alcuni giornali come La Repubblica , il Corriere della Sera, il Sole24 Ore, l’Agenzia ANSA, la notizia la danno da Milano e da Roma …? Capirlo non è difficile. basta essere del mestiere. Quello vero ed indipendente !
E scusateci… se i robot di Google registrano e tracciano immediatamente le nostre notizie mettendole in testa alle ricerche !