ROMA – “Stupisce la decisione del sindaco Rinaldo Melucci di impugnare un decreto che rende ancora più solido e rigoroso il piano ambientale per l’Ilva di Taranto. Nel Dpcm ci sono tempi certi per tutte le bonifiche, anche anticipati rispetto al previsto per la copertura dei parchi minerali, per un investimento complessivo sull’intero piano ambientale da parte del nuovo gestore di oltre un miliardo di euro e sulle coperture dei parchi di circa 400 milioni di euro. Non si comprende dunque a chi giovi una presa di posizione del genere: non certo a Taranto e ai suoi abitanti”.
E’ quanto scrivono in una nota congiunta i ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, con riferimento alla decisione del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci di impugnare il Decreto del Presidente del Consiglio approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 28 settembre.
Evidentemente a Roma non conoscono ancora la voglia di protagonismo mediatico del Sindaco di Taranto e dalla sua “staffista” che notoriamente influenza la sua comunicazione.
“Le immagini delle polveri del parco minerale dell’ILVA sollevate dal forte vento di questi giorni sono sicuramente drammatiche e non possono che farci essere solidali, in particolare, con gli abitanti dei Tamburi. Pertanto, è sicuramente necessario assumere tutte le iniziative di carattere precauzionale che possono, anche solo in parte, contenere questo fenomeno, quali la riduzione della produzione o la maggiore filmatura del materiale in giacenza” dice Cataldo Fuggetti (Pd) Presidente Commissione Ambiente del Comune di Taranto.
“Da questo punto di vista fa bene il Comune a sollecitare gli organi competenti a svolgere il loro compito di vigilanza e di controllo. Meno opportuni, invece, ci sembrano provvedimenti quali la chiusura delle scuole in quanto non servono a sottrarre i ragazzi dei Tamburi dall’esposizione alle polveri – aggiunge Fuggetti – Ma, soprattutto, ci sembra del tutto inopportuna l’iniziativa di impugnare il Dpcm del 29 settembre se l’obiettivo è quello – da tutti condiviso – di ottenere nei tempi più brevi possibili la copertura dei parchi minerali perché, come è noto, proprio questo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri consente di velocizzare le procedure per la realizzazione della copertura, fino ad oggi bloccata dai troppi e complessi passaggi burocratici”
” Infatti, il progetto e le risorse per la costruzione della copertura dei parchi minerali ci sono e finalmente, proprio con il Dcpm del 29.09.2017 il Governo potrà, senza ulteriori indugi, consentire alla nuova proprietà l’avvio dei lavori. Siamo certi – conclude Fuggetti – che, tenendo conto di ciò, l’Amministrazione Comunale riconsidererà l’intenzione di impugnare il Dpcm, altrimenti correrebbe il rischio di ottenere il risultato paradossale di ritardare anziché accelerare la realizzazione della copertura dei parchi. Invece, sarebbe molto utile che il Comune di Taranto solleciti la Regione Puglia a procedere speditamente alle assunzioni di nuovo personale dell’ ARPA Puglia possibili con le risorse già disponibili da oltre un anno, e all’utilizzo da parte della ASL di Taranto dei 70 milioni per l’acquisto delle apparecchiature appositamente stanziati dal Governo nazionale”.