Si può dire che gli operai dell’ ILVA di Genova hanno vinto la loro battaglia. Infatti all’incontro del prossimo 4 febbraio a Roma, come richiesto sarà presente un esponente del Governo Renzi, il sottosegretario Simone Vicari, . Si conclude così con una buona notizia la terza giornata delle manifestazioni che ha visto la mobilitazione di circa duemila persone. “Abbiamo fatto gol, è quanto volevamo” ha commentato a caldo Bruno Manganaro, segretario Fiom, che non ha risparmiato critiche velenose e dure nei confronti della Fim-Cisl e della Uilm che si erano dissociati dalla protesta. Nel terzo giorno di manifestazione vi sono stati dei momenti di tensione al corteo dei lavoratori Fiom – Ilva che si muoveva verso la Prefettura di Genova . Infatti i manifestanti arrivati sul lungomare del capoluogo ligure, hanno trovato sulla loro strada un “blocco” del Reparto Mobile della Polizia di Stato che ha di fatto impedito ai mezzi pesanti, di poter arrivare in centro.
Dopo un’ora di tensione, con i poliziotti che avevano indossato le maschere antigas, si è arrivati ad un’accordo : la Polizia ha tolto il blocco ma i mezzi pesanti si fermavano lì.Il corteo è arrivato in Prefettura intorno alle 13 e subito una delegazione di sindacalisti è salita per un incontro con il Prefetto di Genova dr.ssa Fiamma Spena, tra gli applausi dei lavoratori. Ma gli applausi dei lavoratori sono partiti anche nei confronti di una donna-poliziotto – un vicequestore aggiunto dell’Anticrimine – si è tolta il casco e ha stretto la mano a un lavoratore.
L’ ILVA in una nota ha fatto presente che lo sciopero e le manifestazioni organizzate dalla Fiom presso lo stabilimento ILVA di Genova negli ultimi tre giorni “hanno generato danni reputazionali oltre che di fatturato per il Gruppo“. “La temporanea interruzione delle attività della fabbrica, – continua il comunicato dell’ ILVA – oltre a compromettere la reputazione di ILVA, in particolare verso i clienti internazionali con cui negli ultimi mesi sono stati siglati importanti contratti di fornitura, sta causando perdite finanziarie, stimate in circa 6 milioni di euro per le tre giornate di fermo della fabbrica“.
Secondo l’ ILVA in amministrazione straordinaria “queste perdite di fatturato ad oggi corrispondono all’ammontare delle risorse finanziarie necessarie per gli investimenti sulla linea 4 di zincatura del sito industriale di Genova, sui quali, alla luce dei fatti accaduti in queste ore, l’Azienda valuterà come procedere. L’eventuale protrarsi del fermo anche nella giornata di domani potrebbe, inoltre, compromettere il funzionamento della fabbrica di Novi Ligure, e in particolare del decatreno, causando, di conseguenza, ulteriori danni al Gruppo, già sotto pressione a causa delle difficoltà interne e della debolezza del settore“.
ILVA segnala, infine, che le manifestazioni in corso stanno impedendo alle chiatte, da giorni in stato di attesa presso le banchine del porto, di procedere con l’attività di scarico e carico di ingenti quantità di prodotti destinati alla lavorazione e all’esportazione. “Per queste ragioni, pur nel rispetto del diritto di sciopero dei lavoratori e delle scelte delle diverse sigle sindacali, la Società auspica che non venga ulteriormente ostacolato il normale svolgimento delle attività industriali dello stabilimento“.