La ArcelorMittal accellera le trattative inviando a Piero Gnudi, il commissario straordinario dell’ ILVA, una lettera con la quale viene formalizzato ufficialmente l’interesse per la fabbrica tarantina di proprietà della famiglia Riva da parte del colosso siderurgico franco-indiano ma con sede in Lussemburgo
La multinazionale multinazionale dell’acciaio, che nell’operazione di acquisto dell’ ILVA di Taranto, si muove in cordata con il gruppo italiano Marcegaglia. Nel testo della proposta inviato a Gnudi non viene fatta volutamente alcuna quantificazione di esborso finanziario. in pratica vogliono l’azienda a costo “zero” . L’offerta del magnate indiano Lakshmi Mittal illustra come di fatto andrebbe strutturata l’operazione dal loro punto di vista. Condizione essenziale e imprescindibile è che l’ attuale ILVA venga divisa in due società (come il Corriere del Giorno aveva già anticipato n.d.r.) : una “bad company” in cui dovrebbero restare gli attuali rischi civili e patrimoniali per ogni precedente danno ambientale; mentre nella “new company” si concentrerà l’attività industriale vera e propria. La mossa conferma l’accelerazione sulla trattativa che era nell’aria già da alcuni giorni.
Non a caso il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva esposto martedì scorso ai sindacati la necessità di salvare con la massima urgenza l’ ILVA di Taranto. Ed all’improvviso come per incanto è arrivata la lettera-proposta di ArcelorMittal e Marcegaglia al commissario governativo.