ROMA – I dipendenti del Gruppo Ilva che la cordata Am InvestCo intende impiegare per il rilancio del gruppo siderurgico sono 9.930 . Il numero è contenuto in una comunicazione che la nuova proprietà ha inviato ai sindacati in vista dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico fissato per lunedì prossimo . Gli esuberi saranno circa 4.000. Nella lettera si legge che “Le suddette allocazioni sono soggetti a leggeri aggiustamenti tenendo fermo il numero complessivo di 10.000 lavoratori“. Da Lunedì parte la trattativa al ministero dello sviluppo con i sindacati.
Secondo quanto reso noto dal Ministero durante la fase di aggiudicazione, Am InvestCo prevedeva per la “nuova” Ilva un organico nel 2018 pari a 9.407 occupati , intesi come posti equivalenti a tempo pieno, destinati a ridursi nell’arco del piano a 8.480 occupati costanti. Il costo del lavoro era stato indicato in 50mila euro nel 2018 , in linea con i livelli attuali di Ilva spa, ed a partire dal 2021 in 52mila euro .
Nella lettera inviata oggi alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, a firma congiunta dei Commissari straordinari e di AM InvestCo (Arcelor Mittal) aggiudicatario della procedura di vendita del gruppo ILVA, è contenuta la comunicazione formale che avvia la procedura di esame congiunto prevista dalla legge in caso di trasferimento d’azienda, e contiene i principali contenuti del piano ambientale, industriale e occupazionale di AM InvestCo, con una previsione di assunzione di 10.000 addetti complessivi.
Tale previsione di assorbimento occupazionale è conforme all’offerta presentata dalla società e costituisce la base di partenza della trattativa che si svolgerà tra le parti, presso il Mise, a partire dal 9 Ottobre. Per quanto riguarda gli altri aspetti del rapporto di lavoro, vale quanto già illustrato alle organizzazioni sindacali nel corso della presentazione delle offerte pervenute ai Commissari dell’Amministrazione straordinaria.
Attualmente l’organico delle società del Gruppo ILVA che sono oggetto del trasferimento è composto da 14.220 lavoratori, mentre il ricorso alla cassa integrazione straordinaria riguarda complessivamente un massimo di 4.100 addetti.
La vice ministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, ha affermato che “Il Governo ribadisce che al termine del confronto nessun lavoratore rimarrà senza tutele reddituali e occupazionali. Mi auguro che lunedì si avvii una trattativa che porti a una intesa soddisfacente in tempi rapidi”.