L’iter procedurale necessario al rilascio delle autorizzazioni è passato ora direttamente nelle mani del Governo, proprio per accelerare al massimo la realizzazione delle opere previste dall’ AIA (Autorizzazione integrata ambientale n.d.r.) rilasciata allo stabilimento dell’ ILVA di Taranto. I parchi minerali sono infatti la causa primarie dell’ inquinamento da polveri generato nell’adiacente quartiere residenziale del rione Tamburi che dista qualche centinaio di metri in linea d’aria. A dividere l’area parchi dal quartiere solo una cancellata, che è stata dotata recentemente anche di una rete contenitiva. Anche se tutti gli strumenti, le prescrizioni e gli accorgimenti adottati dall’ ILVA per limitare la dispersione delle polveri si sono rivelate in parte utili , non hanno risolto le cause d’inquinamento provocato dal minerale che come ben noto sono presenti da alcuni decennali.
Si può quindi procedere alla realizzazione del grande edificio internamente quale verranno custodite le materie prime necessarie alla realizzazione dell’acciaio. E’ questa una novità molto importante che arriva dalla Capitale a Taranto . Si è riunita infatti presso il ministero dell’Ambiente alla presenza del ministro Gian Luca Galletti, la Conferenza sui parchi a cui hanno partecipato i rappresentanti dello stesso ministero, della Regione Puglia e degli enti locali. Conferenza che questa volta ha sortito degli esiti positivi per il capoluogo jonico.
Il progetto per la copertura dei parco minerale, che costituisce il più ampio dei parchi dell’ ILVA, era stato presentato circa un anno fa al ministero dell’ Ambiente . Anche se la scadenza della consegna era prevista inizialmente per giugno di quest’anno, l’ ILVA l’aveva già notificato il 28 dicembre del 2013, data da cui si era in attesa di ricevere la necessaria valutazione di impatto ambientale, che sarà completata da quella definitiva per la decisione dei prossimi giorni: Ma adesso tutto sembra risolto.
Ha invece subito una pausa d’arresto la copertura del parco fossile a seguito della decisione adottata ieri di un rinvio alla prossima conferenza dei servizi che si terrà 10 dicembre, in quanto a seguito di un mero errore formale, è necessaria prima la correzione di alcuni documenti prima dell’autorizzazione definitiva. Anche in questo caso il progetto è stato già presentato il 28 febbraio scorso, cioè in anticipo rispetto alla scadenza prevista per lo scorso 8 luglio del corrente anno. Anche questo progetto è sottoposto alla valutazione di impatto ambientale. Peraltro la mancata realizzazione della copertura dei parchi minerali è una delle inosservanze recentemente contestate ed indicate nella relazione dei custodi giudiziari che il Gip del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, ha inviato per opportuna conoscenza e competenza la settimana scorsa al procuratore capo della Repubblica Franco Sebastio.
Per trovare un impulso bisogna attendere l’arrivo, disposto dal Gip del Tribunale Milano D’Arcangelo, dei soldi sequestrati alla famiglia Riva, per avere le necessarie risorse finanziarie per realizzare quello che costituisce il più importante programma dell’Aia, sia sotto il profilo economico che per quello operativo .