ROMA – Come ampiamente previsto dal nostro giornale anche i tecnici del Ministero dell’Ambiente, guidato dal penstastellato Sergio Costa, che si occupano del “dossier Ilva” di Taranto, non hanno trovato alcuna illegalità relativa al rispetto delle normative ambientali presenti nel procedimento di assegnazione dello stabilimento ILVA ai franco indiani di Arcelor Mittal , con cui è tutt’ora in corso mentre scriviamo ( h. 17:30) un incontro, in occasione del quale secondo altre testate giornalistiche, compresa l’ Agenzia ANSA, sarebbe stato richiesto di anticipare le scadenze intermedie del piano di intervento con una valutazione dell’impatto sanitario preventiva a carico dell’azienda. Circostanza che non trova conferma.
Il Direttore del nostro giornale ha contattato sia il portavoce del Ministro, che la capo ufficio stampa del ministero Stefania Divertito , la quale ha affermato che “l’ ufficio stampa non ha reso noto proprio nulla“, e quindi “quanto pubblicato oggi, e cioè che domani verrà consegnato al Ministero dello Sviluppo Economico il parere del Ministero dell’Ambiente sul piano ambientale di Mittal“, al momento in cui scriviamo “non ha alcuna ufficialità e conferma“ .
Ma anche i soliti siti e giornalisti “fotocopiatori” tarantini hanno tenuto buona compagnia all’ ANSA, pubblicando la notizia (ribadiamo, smentita dal Ministero) e paraltro senza neanche citare la fonte.
In serata alla fine della riunione non ancora conclusasi in corso da questa mattina, fra i tecnici del Ministero dell’Ambiente, ed i rappresentanti di Arcelor Mittal, era previsto un comunicato ufficiale del Ministero, che peraltro non è stato ancora emesso.