Emmanuel Macron è finito nel mirino dei magistrati francesi. Secondo il quotidiano ‘Le Parisien‘, il presidente francese è indagato con le accuse di “favoritismo” e “finanziamento illegale della campagna elettorale” in relazione al voto del 2017. “L’unica certezza in questa fase è che ci sono legami tra il capo di Stato, il suo entourage e la società americana“, scrive il quotidiano parigiuno.
La Procura nazionale finanziaria ha incaricato tre giudici istruttori affinché facciano luce sulle condizioni in cui sono stati assegnati alla società americana McKinsey alcuni contratti pubblici per “importi colossali”. La nota è stata diffusa dagli uffici del procuratore della Repubblica, Jean-François Bohnert. Durante la campagna presidenziale del 2022, si erano moltiplicate le critiche contro Macron, in particolare rispetto ai contratti conclusi negli ultimi cinque anni tra lo Stato e società di consulenza private come l’americana McKinsey.
Il quotidiano Le Monde scrive che il primo filone d’indagine riguarda le accuse di “non conformità dei conti della campagna elettorale” e sottostima degli “elementi contabili in un conto della campagna elettorale”, mentre il secondo si concentra sulle accuse di “favoritismo” ed “occultamento di favoritismi”. Le indagini si aggiungono a un’inchiesta preliminare aperta il 31 marzo 2022 per “riciclaggio aggravato da frode fiscale” nei confronti della società di consulenza McKinsey, dopo la pubblicazione del rapporto di una commissione d’inchiesta del Senato. A quanto rivelato dai parlamentari, il gigante della consulenza non ha pagato imposte sulla società tra il 2011 e il 2020 e si è vista “più che raddoppiare” i contratti stipulati fra 2018 e 2021, fino alla cifra record di 1 miliardo di euro lo scorso anno. La filiale francese della Mckinsey ha deciso di non commentare l’indagine.
Nonostante il capo dello Stato francese goda dell’immunità presidenziale e quindi non potendo essere ascoltato dai tribunali, ha sempre negato con fermezza queste accuse, ricordando che il governo era soggetto alle “norme sugli appalti pubblici“, ma aveva detto lo scorso marzo: “Se ci sono prove di manipolazione, che si vada in tribunale”. L’uso di consulenti privati da parte del governo francese è esploso come una questione inaspettata prima delle elezioni presidenziali di questa primavera, alle quali Macron ha vinto un secondo mandato presidenziale. L’opposizione aveva accusato il leader di Renaissance di spendere troppo in consulenze internazionali ad aziende che pagano poco o non pagano le tasse in Francia.
L’Eliseo “è stato informato della comunicazione dell’ufficio del procuratore finanziario relativa all’apertura di due indagini giudiziarie» e «sta alla giustizia condurre le indagini in piena indipendenza“. Lo afferma un funzionario della presidenza francese, dopo che è emersa la notizia che la Procura nazionale finanziaria (Pnf) francese indaga su sospetti finanziamenti illegali delle campagne elettorali del 2017 e del 2022.