La scorsa notte a Canosa di Puglia, nel nord Barese è stato incendiato Il portone dell’abitazione di Francesco Ventola eurodeputato di Fratelli di Italia, mentre il politico e la sua famiglia si trovavano in casa. L’incendio, divampato intorno alle tre della notte, sarebbe stato causato dal lancio di una molotov sul portone di casa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la Polizia di Stato che effettuati i necessari rilievi ha avviato le indagini.
Ventola in passato Ieri aveva partecipato a Bari alla firma del Patto di Coesione è stato anche sindaco di Canosa, successivamente presidente della Provincia BAT (Barletta-Andria-Trani) e fino allo scorso giugno era capogruppo di FdI nel Consiglio regionale della Puglia . Ventola è stato eletto alle ultime elezioni Europee dove si era candidato in ticket con la premier Giorgia Meloni.
Un paio di mesi fa era stato incendiato anche il portone dell’abitazione del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Canosa, in pieno centro, nei pressi della cattedrale. Poco tempo prima era stata data alle fiamme l’automobile del figlio di un assessore comunale, parcheggiata nei pressi dell’abitazione. Immediata la solidarietà anche del gruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Puglia verso la vittima: “Siamo vicini all’amico Francesco Ventola e condanniamo il vile attentato”, scrivono in una nota il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina: “Conosciamo da sempre Francesco come uomo, i suoi concittadini lo hanno apprezzato come sindaco della sua città e presidente della Provincia BAT, ma noi lo abbiamo conosciuto come consigliere prima e poi capogruppo e sappiamo che ogni sua azione politica è improntata alla serietà, prima ancora che nelle indiscusse capacità. Di qualunque natura sia la matrice del vile gesto, confidiamo nella Polizia e nella Procura di Trani perché individuino al più presto i responsabili”. Solidarietà all’ on. Ventola è stata espressa anche dal Pd e dal M5s.
Il video postato da Ventola sui social: “La mia famiglia sta bene”
Nel filmato, della durata di poco meno di due minuti, Ventola abbraccia sua moglie Sabrina visibilmente scossa per quanto vissuto. “Ho voluto fare questo video insieme a lei perché voglio dimostrare che stiamo bene a tutti coloro che ci hanno chiamato e a cui non riusciamo a rispondere: siamo qui e stiamo bene“, prosegue Ventola che si è rivolto alle istituzioni perché “ho grande fiducia nella magistratura inquirente, nella questura, che sono stati a disposizione insieme agli altri e quindi sono certo che chi ha commesso questo atto vile sarà consegnando alle patrie galere”.
“Noi non ci fermeremo, siamo impegnati in politica, mia moglie è impegnata nelle sue attività sociali con tantissimi bambini che vuole ringraziare per i tanti messaggi – aggiunge – noi andiamo avanti. Non ho motivo di dubitare che la verità possa venire a galla“. “Abbiamo non la coscienza pulita, di più, ma il rammarico è che sono ore che continuo a chiedermi perché“. Ventola ipotizza che “probabilmente quanto successo è legato alla politica. Nei tantissimi anni di esperienza ho fatto tantissime cose forse qualcuna sbagliata, ma una cosa è certa: non ho mai fatto del male a nessuno e mai ne farò“, continua Ventola che così conclude: “Il nostro impegno continua con la casa un po’ piena di fumo, qualche danno, ma stiamo bene noi e i nostri ragazzi”.
Interviene anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Fortunatamente non ci sono stati feriti ma rimane un episodio gravissimo e che per le modalità ricorda quanto avvenne nel lontano 1973 ai fratelli Mattei, nel quartiere di Primavalle a Roma, i quali persero la vita dopo un incendio appiccato nel cuore della notte alla porta di casa. A Francesco Ventola e alla sua famiglia la vicinanza più sentita mia personale e del Senato della Repubblica“.
Anche il governatore Michele Emiliano si è espresso al fianco dell’eurodeputato : “Ho sentito telefonicamente questa mattina Ventola per esprimere a lui e alla sua famiglia la mia vicinanza e solidarietà dopo l’atto intimidatorio subito nella notte. Un episodio grave e inaccettabile intorno al quale auspico che la magistratura e le forze dell’ordine riescano presto a fare luce. La comunità pugliese non può accettare nulla di simile, al fianco di Francesco Ventola c’è la Regione Puglia, ci sono le istituzioni, ci sono tutti i pugliesi che rifiutano queste logiche violente e intimidatorie” . Da Bruxelles è arrivata la vicinanza anche di Antonio Decaro, europarlamentare Pd: “L’episodio di cui questa notte sono stati vittima il collega Francesco Ventola e la sua famiglia, merita la più dura condanna da parte di tutti. Nel corso di una telefonata, questa mattina ho voluto esprimere a lui e alla sua famiglia la mia massima solidarietà per quanto accaduto. La politica, a prescindere dagli schieramenti e dalle appartenenze, deve condannare in maniera netta tutte le forme di violenza. Episodi come questo, contro rappresentanti istituzionali, rischiano di minare alle fondamenta la democrazia e devono vederci uniti nella loro difesa“.
“Sono episodi gravi, sintomo di un clima intimidatorio che però non ci spaventa e non scalfisce la nostra determinazione a fare bene per tutti gli italiani”. ha dichiarato Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e coordinatore di FdI in Puglia, che ha commentato quanto accaduto come “un atto vile, di immotivata violenza e da condannare fermamente“.
All’ on. Ventola e la sua famiglia vanno la solidarietà piena e totale anche da tutti noi del CORRIERE DEL GIORNO.