Con un comunicato della Procura di Trani, arrivato il giorno dopo la pubblicazione di alcune foto del 2013, che ritraevano il pubblico ministero di Trani dr.ssa Simona Merra ad una festa privata , sul terrazzo di una casa nel centro storico di Molfetta, in compagnia ed in atteggiamenti confidenziali con l’avvocato Leonardo De Cesare difensore di uno degli indagati del disastro ferroviario in Puglia dello scorso luglio . De Cesare è il legale difensore di Vito Piccarreta, il capostazione di Andria indagato insieme con altre cinque persone nell’inchiesta sul disastro ferroviario fra Andria e Corato in cui hanno perso la vita 23 persone, è stato reso noto che “responsabilmente e per desiderio di riportare serenità attorno alla vicenda la dottoressa Simona Merra, pur ribadendo la propria correttezza nella conduzione delle indagini – continua la nota della Procura di Trani – ha deciso di astenersi dall’ulteriore trattazione del procedimento”. La fotografia incriminata ha indignato e scatenato le proteste dei familiari delle vittime che hanno portato il caso all’attenzione del Csm, il Consiglio superiore della magistratura.
La magistrata Simona Merra era di turno quando avvenne lo scontro, stava indagando con un pool di altri 4 magistrati sulla tragedia ferroviaria . Il procuratore Giannella fa leva su questo per tranquillizzare “quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda, che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza», precisando che “ogni iniziativa investigativa, atto e provvedimento del procedimento è stato adottato e sarà adottato collegialmente dai magistrati contitolari dell’indagine, coordinati in prima persona dal Procuratore stesso“. Dal Csm nessuna reazione ufficiale alla decisione responsabile ed opportuna del magistrato di lasciare l’inchiesta .
Il procuratore aggiunto di Trani (facente le funzioni di capo) , Francesco Giannella in relazione alle polemiche suscitate dalle foto ha spiegato che “In relazione alle preoccupazioni manifestate dai parenti delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio scorso, in seguito alla pubblicazione di fotografie che sembrerebbero denunciare un rapporto di ‘familiarità’ tra uno dei magistrati titolari del procedimento relativo e il difensore di uno degli indagati, intende rassicurare quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno a essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza. A tal fine, nella consapevolezza della complessità tecnica delle verifiche, ma anche della delicatezza dell’inchiesta riguardante tragedie umane immani e irrimediabili, sono state assunte nell’immediatezza regole organizzative per le quali ogni iniziativa investigativa, atto e provvedimento del procedimento è stato adottato e sarà adottato collegialmente dai magistrati contitolari dell’indagine, coordinati in prima persona dal procuratore stesso”. Giannella rassicura, comunque “quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza“.