La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e gli esponenti della maggioranza, nella serata del 30 luglio 2020, hanno trovato un accordo su un nuovo testo per annullare i precedenti Decreti sicurezza di Matteo Salvini emessi durante il 1° Governo Conte.
Al quinto incontro al Viminale conclusosi nella tarda serata del 30 luglio si è trovata l’intesa tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e gli esponenti della maggioranza su un nuovo testo che supera i testi dell’ex ministro dell’Interno. Una notizia che arriva guarda caso nello stesso giorno in cui il Senato ha autorizzato il processo contro Salvini per il caso Open Arms.
Un lungo dialogo nella maggioranza
Quello che ha portato all’approvazione del testo non è stato un percorso facile. Inizialmente le posizioni tra le diverse forze della maggioranza erano divaricate. Pd, LeU e Iv spingevano per un forte segnale di discontinuità con i precedenti provvedimenti firmati da Salvini che avevano introdotto, tra l’altro, multe fino a un milione di euro per le navi umanitarie che entravano in acque italiane violando la legge e avevano praticamente cancellato la protezione umanitaria ed eliminato i richiedenti asilo dal Sistema si accoglienza promosso con i Comuni (l’ex Sprar, diventato Siproimi). Il Movimento5Stelle che all’epoca dei decreti Salvini governavano insieme alla Lega, volevano invece limitarsi ad accogliere i rilievi espressi dal capo dello Stato Sergio Mattarella.
Via le multe milionarie alle Ong
Oltre alla cancellazione delle multe milionarie alle navi Ong, la ministra-prefetta vorrebbe introdurre l’allargamento della possibilità di accedere alla protezione umanitaria, la revisione del sistema di accoglienza Siproimi, la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale. Il testo sarà sottoposto all’attenzione delle autonomie locali, ma per l’approvazione in Consiglio dei ministri se ne riparlerà a settembre.
Il M5S si è trasformato
Dopo il primo incontro, però, la posizione del Movimento 5 Stelle si è trasformata accettando le modifiche più sostanziali chieste dagli alleati. La ministra Lamorgese, con l’Ufficio legislativo del Viminale, ha messo a punto una bozza di decreto che è stata via via integrata cercando di trovare un punto di mediazione tra le richieste dei partiti . E l’altra sera si è acceso il semaforo verde ‘politico’. Per l’approvazione in Consiglio dei ministri e l’avvio dell’iter di conversione occorrerà in ogni caso attendere settembre, con la ripresa dei lavori parlamentari, confidando che il dossier immigrazione non diventi “bollente” come in queste settimane calde di luglio che ha visto un incremento del 600% di sbarchi di migranti clandestini.
Le novità del dl Lamorgese
Oltre all’ incredibile eliminazione delle multe milionarie per le navi Ong ed all’iscrizione all’anagrafe comunale per i richiedenti asilo, nel testo ispirato e fortemente voluto dalla sinistra governativa trovano spazio l’ampliamento dei permessi speciali a chi rischia di subire “trattamenti inumani e degradanti” nel proprio Paese, a chi necessita di cure mediche, a chi proviene da Paesi in cui sono avvenute “gravi calamita’”; il dimezzamento dei tempi di trattenimento nei Cpr (da 180 a 90 giorni); la revisione del sistema di accoglienza Siproimi, che era stato limitato da Salvini e riservato ai soli rifugiati, prevedendo due livelli (uno di prima assistenza l’altro anche con l’integrazione) e strutture con piccoli numeri gestite da Comuni e allargate ai richiedenti asilo; la convertibilità dei permessi di soggiorno in permessi per motivi di lavoro; l’intervento sulla ‘tenuita’ del fatto’ chiesto da Mattarella riguardo le ipotesi di violenze a pubblico ufficiale.