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5 Novembre 2024 01:20

Indagati quattro avvocati del Foro di Taranto per le elezioni “taroccate” dalla commissione elettorale

A nulla sono valse le manovre della liusta guidata dall' avv. Cigliola per convincere degli eletti candidatisi nella lista guidata dal presidente eletto Vincenzo Di Maggio, a cambiare alleanze a tradire il voto tributato dagli elettori alla lista vincente. ESCLUSIVA: ALL' INTERNO L' AVVISO DI CONCLUSIONE DELLE INDAGINI e tutti nomi degli indagati e dei loro difensori

Sono quattro gli iscritti nel registro degli indagati dal procuratore capo Eugenia Pontassuglia e dal pubblico ministero Francesco Sansobrino della Procura di Taranto per le note vicende elettorali del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, chiamati a rispondere nell’ avviso di conclusione delle indagini notificato nei giorni scorsi, di concorso (art. 110 c.p.) ed abuso d’ufficio (art.323 c.p.), reati continuati (art. 81) commessi in qualità di membri della commissione elettorale per il rinnovo del consiglio dell’ordine tenutosi alla fine dello scorso gennario.

Gli avvocati indagati sono Antonio Vito Altamura, Alfonso Favata, Fabrizio Nastri, Antonietta Sgobba i quali in veste di componenti della commissione elettorale durante le precedenti elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’ Ordine, avevano ignorato i conflitti d’interesse in essere pur di agevolare loro congiunti e parenti, dichiarando non eleggibili degli avvocati che invece erano stati legittimamente eletti dal voto degli iscritti, in occasione delle elezioni dello scorso 28 gennaio 2023 . Elezioni di un consiglio dell’ ordine di fatto “taroccato” che non a caso vennero annullate dal Consiglio Nazionale Forense e dal Ministero di Giustizia. Antonio Vito Altamura è assistito dall’ avv. Andrea Silvestre, Alfonso Favata è difeso dall’ avv. Filiberto Catapano Minotti, Fabrizio Nastri è difeso dall’ Avv. Salvatore Di Fonzo, ed Antonietta Sgobba dall’ avvocato Giuseppe Fornari del Foro di Milano.

ACI-COA-indagati

Adesso gli avvocati indagati, come ben sanno. potranno chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive all’ufficio del Procuratore capo e del pubblico ministero cofirmatari dell’ avviso di conclusione delle indagini, i quali successivamente valuteranno se archiviare il procedimento o mandarli a processo. La circostanza incredibile è che ciò nonostante alcuni avvocati che fanno riferimento alla “cordata” Cigliola-Casiello, hanno presentato lo scorso 29 novembre un nuovo reclamo al Consiglio Nazionale Forense in attesa che le Sezioni Unite della Corte di Cassazione il prossimo 12 dicembre si pronuncino su questa vicenda, che ormai è una volgare farsa da parte di un gruppetto di avvocati che come i fatti dimostrano non ricevono il consenso da parte dei loro colleghi che in ben due tornate elettorali hanno espresso altro gradimento con il proprio voto.

Sarà forse perchè a nulla sono valse le manovre per convincere degli eletti candidatisi nella lista guidata dal presidente eletto Vincenzo Di Maggio, a cambiare alleanze a tradire il voto tributato dagli elettori alla lista vincente ? O forse l’ avv. Casiello (il cui compagno e collega di studio avv. Nastri rischia di finire sotto processo ) non accetta di essere stata l’ultima in graduatoria dei consiglieri eletti ? Ai posteri e lettori la sin troppo facile sentenza morale. Noi ci limitiamo a fare solo i giornalisti ed un’ informazione veritiera e corretta e come sempre documentata.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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