ROMA – Non sono trascorse neanche ventiquattro ore dall’annuncio del pensionamento anticipato a novembre, che il procuratore generale della della Suprema Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, è finito sul registro degli indagati della Procura di Perugia per rivelazione del segreto istruttorio, dopo una pioggia di denunce da parte di pm di diverse città d’Italia. Il fascicolo è stato affidato agli stessi magistrati che conducono l’inchiesta per corruzione a carico del pm romano Luca Palamara.
Il procuratore generale Fuzio, in una conversazione intercettata con Palamara e captata dal trojan installato sul cellulare del magistrato di Roma, gli avrebbe rivelato dettagli dell’indagine umbra nei suoi confronti , contenuti in un’informativa inviata pochi giorni prima al Csm, e quindi sfociata nell’apertura di un procedimento disciplinare. L’incontro intercettato tra Palamara e Fuzio è dello scorso 21 maggio. I due magistrati sono amici da tempo e il pm quella sera aveva aspettato Fuzio addirittura sotto casa sua, per chiedere al pg della Cassazione dettagli sulla comunicazione giunta arrivata al Csm, della quale Fuzio i quale componente di diritto del Consiglio, è titolare dell’azione disciplinare.
LA RIVELAZIONE
Il primo a informare Palamara dei documenti arrivati al Consiglio Superiore della Magistratura, il 16 maggio, fu Luigi Spina allora consigliere del CSM, che per questa rivelazione è stato indagato – sempre a Perugia – per rivelazione del segreto istruttorio e favoreggiamento, e si è dimesso dall’incarico dopo l’esplosione dello scandalo. Nonostante i dialoghi intercettati dalla Guardia di Finanza siano disturbati, si riesce a sentire Fuzio confermare all’amico Palamara quanto già sapeva.
Ma si ascoltano anche altri particolari imbarazzanti: i viaggi a Dubai e l’ammontare di un episodio di corruzione contestato a Palamara, cioè circa duemila euro per il pagamento di un anello per la sua “amica” del cuore. . Il riferimento sono alle utilità che, secondo l’accusa, l’imprenditore Fabrizio Centofanti avrebbe messo a disposizione al magistrato in cambio di favori: un anello da duemila euro per Adele Attisani l’ “amica” del cuore del pm Palamara , cene e viaggi lussuosi. Anche se Fuzio si fosse limitato a ribadire all’amico Palamara delle circostanze che erano già di sua conoscenza, avrebbe comunque rischiato l’iscrizione sul registro degli indagati: la rivelazione da parte di una seconda fonte, infatti, sarebbe comunque valsa come conferma delle notizie coperte da segreto.
A Perugia, il procedimento è stato aperto dopo che alcuni magistrati di diverse Procure (Bologna, Rimini, Padova, Torino), avevano presentato una formale denuncia contro Fuzio. Il documento è stato depositato a Perugia e non nella Capitale, “essendo pacifico che l’eventuale reato sia stato commesso a Roma nell’esercizio delle funzioni giudiziarie“, come riportato nel documento.
LE INTERCETTAZIONI
La notte del 16 maggio Spina rivela a Palamara l’avvio della pratica. Il pubblico ministero si arrabbia, chiede informazioni su quanto stia accadendo al Csm: “Che c… ha fatto Riccardo?“, dice Palamara. Il collega Spina lo informa che “Riccardo è all’estero, mi sono messaggiato“. “E che ha detto?”, replica Palamara . E Spina: “Ha detto: digli di non fare niente e quando torno lo chiamo, questo mi ha scritto”.
Il 21 maggio, Palamara attende Fuzio sotto la sua abitazione. Parlano dell’inchiesta. “L’informativa non l’ho mai letta, non si sa di che importo si parla, qual è l’importo di cui si parla?“, chiede il pm indagato. E Fuzio gli risponde: “Sì, ci stanno le cose con Adele (Adele Attisani l’amica di Palamara a cui Centofanti avrebbe comprato e pagato un anello n.d.r. ) ed il viaggio a Dubai“. E Palamara: “Viaggio a Dubai, Quant’è?“. Fuzio: “Sarà duemila euro“. Poi, i due magistrati parlano anche delle nomine ai vertici della Procure. Adesso per Fuzio potrebbe scattare anche il procedimento disciplinare, che dovrebbe essere promosso dal Ministro di Giustizia. Oggi si riunirà il Comitato direttivo centrale dell’Anm, che discuterà sul deferimento del procuratore generale della cassazione ai probiviri.
Era stata proprio l’Associazione Nazionale dei Magistrati, insieme alla corrente Unicost – alla quale aderiscono sia Fuzio che Palamara – a chiedere le dimissioni immediate del procuratore generale . E lo scandalo sulle toghe sporche sembra non finire mai, allargandosi di giorno in giorno. Evidentemente il richiamo del Capo dello Stato Mattarella non è bastato…