Sulla prima pagina dell’edizione nazionale di Pasqua del Corriere della Sera, i colleghi Fulvio Baffi e Fiorenza Sarzanini, scrivono sui verbali dell’interrogatorio di Franco Simone, il barese (in realtà è di Conversano) arrestato insieme a Giuseppe Ferrandin sindaco di Ischia del Pd per la vicenda delle tangenti pagate dalla cooperativa CpL Concordia. Ma scrivono qualche inesattezza…e non sanno qualcosa che invece il Corriere del Giorno è in grado di rivelarvi.
I due giornalisti, descrivevano Simone come “per anni segretario e uomo di fiducia di Bettino Craxi” senza che in realtà lo sia mai mai stato !
A tanti sino ai nostri giorni il nome di Simone non dice nulla, ma chi ha seguito le vicende dei socialisti dagli anni ‘80 in poi lo conosce bene. La verità è che Simone era un “uomo”, o meglio il rappresentante nei giovani socialisti dell’ex-ministro delle finanze Rino Formica, che è vivo e vegeto e che potrebbe confermare in qualsiasi sede quello che scriviamo.
Il nome dell’uomo che per la Cpl Concordia svolgeva il ruolo di responsabile dei rapporti istituzionali è, da collegare unicamente a quello di Bobo Craxi, di cui è stato un collaboratore quando il figlio di Bettino ha ricoperto il ruolo di sottosegretario agli Esteri, nel secondo governo di Romano Prodi. Dieci anni fa infatti, Franco Simone, nel tentativo di trovare una collocazione politica ed uno stipendio, si era messo a fare politica ed a lavorare con Bobo Craxi, come testimonia un’articolo del collega Gianni Pennacchi sul quotidiano IL GIORNALE di 10 anni fa.
Va ricordato che Bobo Craxi nel 2006, venne eletto sottosegretario agli affari esteri nel Governo Prodi, in quota del Pd (corrente Massimo D’Alema) , e che nel 2005 Bettino Craxi era già morto (purtroppo) da ben 5 anni.
Ma di Franco Simone abbiamo delle tracce anche tarantine, in quanto il faccendiere “barese” è stato per un periodo l’amico del cuore e del portafoglio della povera (deceduta alcuni anni fa) Anna Maiorano, una bella signora molto appariscente e benestante di Taranto, ex moglie in passato dell’analista Franco Santilio e dell’ ing. (romano) Gianco De Ceglie.
Ed ora la parabole discendente del faccendiere barese Franco Simone è arrivata al capolinea, trovando sulla sua strada il pm Henry John Woodcock ed il Vice Comandante del Noe dei Carabinieri, il Colonnello Sergio De Caprio , meglio noto come “Capitano Ultimo” l’ufficiale che arresto il capo della “cupola mafiosa” Toto Riina.
E con questi non si scherza.