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23 Novembre 2024 08:57

Iniziato il conto alla rovescia per il sindaco Melucci a Taranto: depositata la mozione di sfiducia

Nel caso in cui la mozione di sfiducia fosse approvata dal consiglio comunale, di fatto vi sarebbe lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e qualora tutto ciò avvenisse entro il 24 febbraio i tarantini potrebbero tornare al voto già nel prossimo giugno, in concomitanza con il voto per le elezioni Europee.

Sempre più profonda la crisi politica al Comune di Taranto, dove i partiti di centrosinistra che facevano parte della coalizione risultata vincente alle amministrative del giugno 2022 hanno deciso di sfiduciare il sindaco Rinaldo Melucci a seguito alla sua decisione di uscire dal Pd e successivamente di allargare la maggioranza a Italia Viva passando alla “corte” di Matteo Renzi. A seguito del raggiungimento delle tredici firme necessarie per poterne discutere in Consiglio comunale è stata depositata la mozione di sfiducia la cui discussione potrà essere calendarizzata per regolamento in un periodo compreso tra i 10 e i 30 giorni. Saranno gli ultimi per Melucci Sindaco ? Quasi certamente si.

I due consiglieri comunali del Pd di “peso” in consiglio comunale Vincenzo Di Gregorio e Lucio Lonoce , che a dicembre seguendo le indicazioni della segreteria regionale e di quella provinciale avevano votato contro il bilancio preventivo (a differenza di altri tre consiglieri del Pd, poi segnalati agli organismi di garanzia del partito), hanno deciso insieme al consigliere comunale indipendente Gianni Liviano (eletto nelle liste del Pd) di sottoscrivere la mozione di sfiducia contro il sindaco Melucci , così come fatto nei giorni scorsi dal consigliere Antonio Lenti di Europa Verde, aderendo alla richiesta dei consiglieri civici Massimo Battista e Luigi Abbate e del centrodestra , mai come questa volta compatto ed unito, composto dai consiglieri comunali di FdI, Lega, Svolta Liberale e Forza Italia. così raggiungendo delle tredici firme necessarie per poterne discutere in Consiglio comunale.

Il consiglio comunale di Taranto è composto da 32 consiglieri oltre al sindaco e quindi sono necessari 17 voti per avere la maggioranza necessaria per governare la città. Nel caso in cui la mozione di sfiducia fosse approvata dal consiglio comunale, di fatto vi sarebbe lo scioglimento anticipato del consiglio comunale e qualora tutto ciò avvenisse entro il 24 febbraio i tarantini potrebbero tornare al voto già nel prossimo giugno, in concomitanza con il voto per le elezioni Europee.

Gioiscono i consiglieri di opposizione all’ Amministrazione Comunale di Taranto, Massimiliano Di Cuia (Forza Italia), Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano (FdI), Francesco Battista (Lega), Mimmo Festinante, Francesco Cosa e Walter Musillo (Svolta liberale) dopo il deposito all’ufficio protocollo della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Rinaldo Melucci che sarà discussa in un prossimo consiglio comunale:”Finalmente andremo in consiglio per provare a sfiduciare Melucci”.

“Sono state raggiunte le tredici firme – aggiungono – per la mozione che abbiamo presentato come centrodestra assieme ai colleghi Abbate e Battista e possiamo andare in consiglio comunale per provare a mandare a casa Melucci“. è evidente che per i consiglieri di centrodestra ” la maggioranza, non esiste già da tempo e vani sono stati i tentativi di Melucci di rattoppare i buchi con persone che nulla hanno in comune con la sua tradizione politica e con la coalizione con cui è stato eletto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la paralisi dell’intera amministrazione”.

“Con le tredici firme raggiunte oggisiamo nelle condizioni di poter liberare Taranto e portarla al voto a giugno, offrendo ai cittadini un governo della città unito, coeso e determinato a dare una prospettiva seria per il futuro. Ci aspettiamo che tutti i colleghi consiglieri vengano in aula, alla luce del sole, mettendoci la faccia e assumendosi le dovute responsabilità per rispetto dei tarantini

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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