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22 Luglio 2024 13:55
22 Luglio 2024 13:55

Insediata a Taranto la Pontassuglia a capo della Procura. E’ finita la “festa” del protagonismo…

Per Eugenia Pontassuglia, barese, si tratta di un ritorno a Taranto, dove ha iniziato la propria carriera come pretore, dopo un periodo trascorso a Bari come sostituto procuratore e successivamente alla Direzione Nazionale Antimafia a Roma, è diventata la 1a donna nella storia alla guida della procura jonica, e va ad affiancarsi al Presidente del Tribunale di Taranto dr.ssa De Palo, anche lei barese.

Si è finalmente insediata a Taranto la dr.ssa Eugenia Pontassuglia, tre mesi dopo la nomina ricevuta dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura a guidare la procura di Taranto, dove dalle dimissioni dell’ex procuratore capo Carlo Maria Capristo, negli ultimi due anni sentiva la necessità di una guida della procura, autonoma dal territorio e sopratutto non collegata da decenni ad interessi e frequentazioni nella società tarantina. Il nuovo procuratore capo è stata accolta da un collegio femminile composta dal presidente del Tribunale Rosa Anna De Palo (in passato a capo dell’ ufficio Gip del Tribunale di Bari) e dai giudici Stefania D’ Errico e Patrizia Todisco, alla presenza del procuratore generale della repubblica del distretto di Lecce Antonio Maruccia e del prefetto di Taranto dr. Demetrio Martino.

Per Eugenia Pontassuglia, barese, si tratta di un ritorno a Taranto, dove ha iniziato la propria carriera come pretore, dopo un periodo trascorso a Bari come sostituto procuratore e successivamente alla Direzione Nazionale Antimafia a Roma, è diventata la 1a donna nella storia alla guida della procura jonica, e va ad affiancarsi al Presidente del Tribunale di Taranto dr.ssa De Palo, anche lei barese.

Nel suo ultimo incarico alla Direzione Nazionale Antimafia la Pontassuglia ha ricoperto il compito di fare da collegamento investigativo con i magistrati della D.D.A. Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce (da cui dipendono Taranto e la sua provincia), caratteristica che sicuramente l’aiuterà a capire in fretta l’evoluzione mafiosa sul territorio.

Il nuovo procuratore capo di Taranto a nostro parere, ha un grosso problema da risolvere, quello dei diversi conflitti d’interesse onnipresenti all’interno della procura jonica, dove mogli e mariti di alcuni pubblici ministeri intrattengono lauti rapporti economici-professionali con società ed enti pubblici, su cui la stessa Procura si trova sovente ad indagare a seguito delle valanghe di esposti e denunce ricevute. E questo sicuramente crea dei problemi di conflitto “ambientale” che incrina il rapporto di fiducia della città nei confronti dell’istituzione-Procura. Che va rimosso prima che ci pensi qualcun’altro da Roma.

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