ROMA- L’esame grafologico disposto dalla Procura di Bari non lascerebbe dubbi: sarebbe stato Francesco Colella, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, a scrivere un insulto sessista contro una sua collega consigliera, Irma Melini, sulla scheda di una votazione a scrutinio segreto tenuta durante il Consiglio comunale di Bari dello scorso 14 novembre 2017. La consulenza, disposta dalla Procura, ha individuato in Colella l’autore dell’insulto tra i 23 consiglieri comunali che parteciparono alla votazione e che sono stati tutti sottoposti all’esame. Colella, che oggi è stato ascoltato dal procuratore aggiunto che coordina l’indagine, Roberto Rossi, ha negato tutto e si è detto fiducioso nel fatto che la magistratura appurerà al più presto la sua totale estraneità ai fatti.
Il consigliere grillino che è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di diffamazione aggravata, non appena si è sparsa la voce di un suo coinvolgimento nell’inchiesta, e poco prima di recarsi in Procura dove era stato convocato in serata, ha affidato come in “stile grillino” la sua difesa a Facebook. “Confermo la mia assoluta e totale estraneità ai fatti avvenuti – ha scritto sul suo profilo – comportamenti indegni che non appartengono né a me né alla mia storia personale come chiunque mi conosce potrà confermare“. Negando qualunque coinvolgimento nel “vergognoso insulto che è stato rivolto qualche mese fa alla collega consigliera Irma Melini“, ha anche minacciato querele contro “chiunque diffonda notizie false e pretestuose che sostengano il contrario e che vadano a ledere la mia immagine e la mia onorabilità. A tutto c’è un limite ed al momento il mio unico pensiero va alla tutela dei miei due figli“. Più tardi, anche di fronte al Pm ha negato tutto.
Colella però dovrebbe sapere che in Italia esiste ancora la libertà di stampa e quindi dare notizia di un’indagine della procura non è un reato, e quindi ci sentiamo liberi di fare cronaca giudiziaria, in una vicenda lui al momento è indagato, ed una perizia della Procura, e non della Casaleggio Associati…afferma che quella è la sua calligrafia.
“Il mio assistito è sereno, si dichiara totalmente estraneo – ha dichiarato il suo avvocato, Gianfranco Schirone – ed è disponibile a sottoporsi a qualsiasi altra consulenza sia di parte del pubblico ministero o qualunque perizia disposta eventualmente in futuro da un giudice terzo“, ma deve essergli sfuggito che la perizia del Pm è proprio quella che incastra il suo assistito. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Bari, Antonio Decaro: “se dovesse confermarsi quanto si apprende in queste ore – ha detto – mi auguro che il consigliere, se colpevole, chieda scusa. Chieda scusa alla consigliera offesa, ai suoi elettori, che rappresenta in Consiglio comunale, e alle istituzioni di cui fa parte. Al momento, per quanto mi riguarda, esiste un’attività degli inquirenti in corso – ha aggiunto Decaro – Non sono mai stato giustizialista, per cui non spetta a me emettere una sentenza. Ho conosciuto in questi anni il consigliere Colella come una persona corretta e rispettosa delle istituzioni“. “Ciò che è accaduto – conclude Decaro – è un fatto gravissimo sotto molti punti di vista ed è un’offesa che la città di Bari non meritava“