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22 Dicembre 2024 07:19

Intelligenza Artificiale: creatività, etica, diritto e mercato a confronto

Il convegno si è svolto presso il Ministero della Cultura con la partecipazione di numerosissimi esperti italiani ed internazionali per confrontarsi sulle materie che compongono l’ampio e sfaccettato mondo dell’intelligenza artificiale, dalle applicazioni nel mondo dell'arte e del diritto d'autore alle applicazioni di mercato, passando per l'analisi legale e del Diritto dell'uso degli algoritmi.

L’intelligenza artificiale, definita in acronimo con le iniziali IA (acronimo  dall’ inglese “Artificial Intelligence”) è un fenomeno ormai sulla bocca di tutti, con argomentazioni spesso usate certamente a sproposito. Si tratta, in realtà di una “modalità tecnica” dalle possibilità pressoché infinite che coinvolge settori di etica, politica, cultura e diritto e proprio per questo genera aspettative, spesso causa ed effetto di un circolo vizioso di disinformazione.

In proiezione del prossimo G7, che si terrà in Puglia nella seconda metà di giugno 2024, la politica, il  Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni ha organizzato un convegno dal titolo “Intelligenza Artificiale: creatività, etica, diritto e mercato” con l’intento di aprire un confronto multidisciplinare sulle opportunità e sulle sfide legate all’uso dell’intelligenzaartificiale nel settore dell’industria creativa.

il  Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni

L’evento si è svolto nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura con la partecipazione di numerosissimi esperti italiani ed internazionali per confrontarsi sulle materie che compongono l’ampio e sfaccettato mondo dell’intelligenza artificiale, dalle applicazioni nel mondo dell’arte e del diritto d’autore alle applicazioni di mercato, passando per l’analisi legale e del Diritto dell’uso degli algoritmi. Presente anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

La conferenza si è svolta in 5 differenti “blocchi” : IA politiche pubbliche creatività e lavoro, diritto d’autore e intelligenza artificiale, IA e imprese culturali e creative, IA e mercato, IA e cultura, a cui hanno partecipato e si sono controntati più di cinquanta esperti del settore.

Il giornalista Alvaro Moretti, vicedirettore del quotidiano Il Messaggero ha aperto i lavori con “la domanda delle domande! Di fronte all’Intelligenza Artificiale, chi ha il Potere? Chi fa le domande? Chi la interroga o chi sa leggere le risposte?”, seguito dall’appello ai governanti a non ripetere “gli errori di trent’anni fa quando arrivò internet e poi i social: abbiamo lasciato a chiunque volesse la possibilità di prendersi una grossa fetta potere economico, che poi è diventato potere politico. Non si ripeta con l’intelligenza artificiale”.

L’intervento successivo svolto dal sottosegretario alla cultura Lucia Borgonzoni ha indicato un importante passaggio: non basta proteggere i dati, servono regole e tutele, perché “grazie alla nuova tecnologia ci saranno lavori che si perderanno ma anche nuovi lavori che nasceranno, ed è quindi necessario dare nuovi strumenti al Parlamento e al Governo per capire dove intervenire. L’obiettivo è quello di riuscire a utilizzare le grandissime opportunità di questo strumento e allo stesso tempo tutelare l’uomo e la creatività”


Pensando all’impatto sul cinema, la sottosegretaria Borgonzoni ha affermato: “stiamo valutando di fare in modo che il tax credit arrivi solo a registi che siano registi. Dove interagisce la macchina deve sempre esserci dietro l’uomo”, aggiungendo “ In Europa si parla tanto della esigenza di protezione dei dati e questo è giustissimo; Però poi esiste una parte che è legata alla creatività e all’ingegno umano, che una macchina non potrà mai fare”, quindi secondo la Bergonzoninon ci si può fermare alla tutela dei dati, dobbiamo riuscire a normare questa realtà dell’ intelligenza artificiale: non è semplice e infatti nessuna nazione finora lo ha fatto in modo completo. Mi auguro che escano spunti di riflessione molto importanti, da interlocutori di grande respiro internazionale. Perché è ovvio che l’Italia non può intervenire da sola, ma è altrettanto vero che può e deve essere capofila, almeno a livello europeo, sui temi della creatività e del diritto d’autore in questa rivoluzione”.

Nel suo intervento Federico Faggin, presidente della Federico and Elvia Faggin Foundation e “padre” dei moderni microprocessori, si  è soffermato su una domanda ricorrente: “È vero che l’ intelligenza artificiale ci supererà tra dieci o vent’anni?” a cui ha aggiunto “ Come fisico rispondo che la coscienza e il libero arbitrio sono fenomeni quantistici, esistono da sempre e non sono riducibili. Quello che proviamo dentro di noi non possiamo trasmetterlo agli altri e questo la scienza non può spiegarlo. La realtà è fatta di enti coscienti che comunicano attraverso simboli, mentre il computer non prova nulla. La decisione dettata dal libero arbitrio è espressione di creatività“.

Il famoso architetto Massimiliano Fuksas,  notoriamente esperto utilizzatore di strumenti digitali d’avanguardia nei suoi progetti, ha sollevato gli spinosi problemi che, tra algoritmi, software di riconoscimento, proprietà del diritto di immagine, e come il traffico su internet da parte di persone in carne ed ossa siano meno del 40% di quelle che avvengono (con il 61,5% effettuato da bot, algoritmi, plugin e sistemi di risposta automatici), sono ormai questione di libertà personali.

Marco Bassetti, CEO di Banjilay, leader della produzione televisiva indipendente e venture capitalist, nel suo intervento, facendo riferimento al corrente sciopero dei lavoratori che in questi giorni si sta svolgendo in America, partito proprio da Hollywood per quanto riguarda le condizioni in cui vengono trattati attori, scrittori e addetti al cast, ha presentato un breve video in cui con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale Kim Kardashian e Idris Elba sono ricreati minuziosamente ed inseriti in contesti a loro totalmente alieni.

Secondo Bassetti le preoccupazioni attuali in merito al diritto d’autore saranno mitigate dalle normative, attualmente assenti, che porranno dei limiti alla tecnologia concludendo il suo intervento: “Noi pensiamo che la creatività e il talento creativo dell’uomo non saranno mai sostituiti. L’AI si basa sul Machine Learning, sulla statistica. E sappiamo tutti che la statistica non è creatività, anzi, porta a replicare ciò che già esiste. La creatività per noi è, e resta, un talento umano.

Enzo Mazza, Presidente del Comitato proprietà intellettuale della Camera di Commercio Americana in Italia, entrando nello specifico della discussione sul diritto d’autore, ha proposto una prima distinzione tra Intelligenza Artificiale ed Intelligenza Artificiale generativa. Quest’ultima in grado di “creare” opere e testi, è la tecnologia da tenere maggiormente d’occhio. Mazza ritiene che una regolamentazione universale sia pura utopia, dato che ogni singolo Paese (o continente) tenderà a preservare i propri interessi. Ponendo l’accento sull’Europa, Mazza ha sostenuto che un primo passo per “tenere a bada il mostro” esista già: le piattaforme di intelligenza artificiale devono richiedere autorizzazione preventiva per avere accesso alle opere tutelate dal diritto d’autore. “Una volta che si è impedito alla tecnologia di assimilare indiscriminatamente tutti i dati, dobbiamo far sì che questa palesi quali dati ha utilizzato e come “, ha affermato, notando però come, almeno dal punto di vista giuridico, l’Europa sia decisamente avanti rispetto a Stati Uniti e Cina in materia di regolamentazioni.

Il prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell’ Agenzia per Cybersicurezza nazionale, ha aperto il panel del pomeriggio: “Con i big data avremo una capacità di predizione formidabile dei rischi di furto di proprietà perché nel PNRR è prevista una grande infrastruttura di monitoraggio della minaccia informatica con sistemi di intelligenza artificiale. La scadenza è fissata al 31 dicembre 2024. In questo lasso di tempo dobbiamo creare un’alleanza forte con la ricerca, con la cultura e con le imprese”. Ha fatto seguito l’intervento di  Francesca Bitondo, Government Affairs Director di Microsoft Italia e autorevole  esperto nella ricerca nel programma Sicurezza & Difesa dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), che ha illustrato strategie di Microsoft Italia che  “già dal 2018 cura un’etica nello sviluppo dei propri prodotti nel rispetto degli utenti. E sul copyright, l’annuncio di una settimana fa è che dal primo ottobre Microsoft pagherà le spese legali derivanti da cause per una violazione del copyright da parte di prodotti di intelligenza artificiale.

L’ amministratore delegato di AI Accademy  Gianluca Mauro, ha affrontato il problema delle IA e degli algoritmi da parte degli utenti, e su come questi algoritmi vadano ‘addestrati’, indicando come l’utilizzo di strumenti AI incrementino l’efficienza lavorativa di chi li usa, ma come allo stesso tempo questi algoritmi possano essere estremamente facili da confondere ed ingannare, portando come esempio immediato il fatto che i social più noti soffrano di una comune inconsistenza nel riconoscere la differenza tra un’immagine pornografica ed una donna con le spalle scoperte, arrivando a volte addirittura a spingere sul contenuto “ è una tecnologia giovane, non è ancora ben compresa, e dobbiamo stare attenti quando la distribuiamo” ha affermato Maurol’intelligenza artificiale è nata l’altro ieri, è normale ci siano problemi, ma non possiamo aspettarci che questi problemi siano risolti da soli”.

L’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini si è aperto con una dura critica ai rischi politici e sociali che la tecnologia dei “deep fake” (video falsi) e dei nuovi sistemi di “Text-to-Speech”, dopo la diffusione nei giorni scorsi di un video prodotto con la piattaforma HeyGen in cui il leader della Lega invitava in francese alla partecipazione all’evento di Pontida dello scorso 17 settembre, da molti scambiato per un video “completamente reale”, ma anche con una forte positività verso i traguardi che l’applicazione delle intelligence artificiali al mondo del lavoro ‘manuale’, facendo l’esempio del “Truck Platooning”, un sistema per cui una serie di camion e tir senza guidatori sarebbero in grado di costituire un convoglio s autonomamente  seguendo semplicemente  le istruzioni di un singolo autista (umano ) a capo al convoglio stesso, una tecnica correntemente in corso di studio sull’Autostrada del Brennero.

“Si deve accettare questa sfida” ha concluso il ministro Salvini “ non si può dire di no al futuro, ma va capito e normato. Ho provato a farmi scrivere un discorso su Chat GPT e devo dire che il risultato era tecnicamente anche migliore di quello che potrei fare io a braccio, volendo mi potevo esprimere in un’altra lingua, il francese o l’hindi, con il labiale corretto. Ma nel campo della creatività è l’originalità ad essere importante, il fattore umano è fondamentale. Non puoi fermare le onde con una mano e non puoi mettere fuori legge Chat GPT. Ma c’è sempre qualcuno che decide e suggerisce alla macchina come deve agire. L’Italia dovrà essere la capofila dell’innovazione“.

L’ attore e doppiatore Luca Ward, ha esternato la sua preoccupazione di fronte alle capacità delle AI di replicare le voci di persone, attori e cantanti, vivi o morti che siano, per far leggere copioni che non sono mai stati scritti per loro o fare cover impossibili di canzoni, affermando che “L’Intelligenza Artificiale, oggi, può replicare fedelmente la voce di noi attori per scopi indicibili. Servono delle regole, il furto della voce è illegale ma ci sono società multinazionali che lo praticano continuamente”.

A conclusione del convegno l’intervento del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano volto a sottolineare come “all’inizio del Novecento Gentile e Croce furono tra gli intellettuali che innovarono la critica. Il secondo, in particolare, contro il positivismo anticamera del socialismo, disse di voler tornare ‘all’aria viva’. Se il positivismo cerca di costringere il pensiero nelle gabbie di qualcosa di utopico e preordinato, i due filosofi riaffermano la centralità dell’umano. Questo per dire che i processi di cambiamento, come quello in atto con l’intelligenza artificiale, vanno governato dal diritto, dall’economia, salvaguardando sopra ogni cosa il valore dell’uomo”

(ha collaborato Paolo Campanelli)
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