Nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza approvata dal Consiglio dei ministri stanziato un tesoretto di circa 9,5 miliardi “liberati, grazie all’extragettito dell’Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo da utilizzare per il caro energia” che Il governo Meloni ha deciso di impegnare. Soldi che saranno spesi subito, con il Decreto Aiuti Quater che prenderà forma non appena il Parlamento avrà approvato la relazione con i nuovi saldi. La maggior parte delle risorse disponibili circa 5-6 miliardi, verrà utilizzato per le misure contro il caro bollette per il mese di dicembre, mentre il resto servirà per anticipare alcune spese previste per il prossimo anno. Le spese per l’energia saranno la voce principale anche della manovra per il 2023: lo stanziamento è di circa 23 miliardi.
La strategia di azione del governo, concordata tra Palazzo Chigi ed il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è quella dell’estrema prudenza. Il Pil che nel terzo trimestre è andato meglio del previsto spinge l’ottimismo, ma le variabili di fine anno, a iniziare dal rialzo dei tassi, consigliano a un atteggiamento cauto.
L’azione del governo Meloni sui temi economici inizia quindi dalla revisione del quadro dei conti pubblici con la Nota di aggiornamento al Def, che tira la volata, dopo il Decreto Aiuti Quater, alla manovra. Sul tavolo del Consiglio dei ministri un provvedimento per sbloccare nuove trivellazioni e aumentare così la produzione nazionale di gas, ma anche un altro testo che riguarda la “spending review” nei ministeri.
La Nadef contiene anche le nuove stime per l’anno prossimo, dando così forma alla legge di Bilancio. Il deficit programmatico è collocato al 4,5 per cento. Il valore tendenziale, pari al 3,4%, consente uno spazio di manovra per circa 23 miliardi che saranno impiegati interamente contro il caro bollette. L’obiettivo del governo, tuttavia, è quello di aumentare la dote del provvedimento recuperando risorse dal ridimensionamento del superbonus e del reddito di cittadinanza. Il taglio della prudenza si evince anche dalla previsione sul Pil, a +0,6 per cento. Il segnale della spesa responsabile, che guarda anche a Bruxelles, indica che il debito continuerà a calare. Sarà finalmente approvata anche la Relazione sull’evasione, che era pronta già dalla fine dello scorso settembre ma la cui pubblicazione era stata sospesa. Ora che il nuovo esecutivo di Governo è nel pieno delle sue funzioni e poteri, il documento può inglobare anche gli effetti legati alle scelte di politica economica del governo Meloni.
Con questo provvedimento extra-deficit il governo dovrà costruire, entro la fine dell’anno, la Manovra finanziaria. Ci sarà ancora da affrontare il tema energetico, visto che saremo nel pieno dell’inverno e verosimilmente le quotazioni del gas potranno risalire dopo la discesa delle ultime settimane legata al clima mite. Solo per questo capitolo, la stima è di un assorbimento di almeno 15 miliardi di risorse. Ma ci saranno anche le prime misure identitarie della nuova maggioranza. Per le pensioni si va verso un tentativo di evitare lo scalone Fornero con una Quota 41 temperata da un soglia di età tra 61 e 63 anni e un bonus per chi resta al lavoro, mirato ad alcune professioni come quelle sanitarie. Saranno prorogate Ape sociale e Opzione donna, che scadrebbe il prossimo 31 dicembre.
Attesa anche per l’ampliamento della Flat tax al 15% per le partite Iva, da 65mila fino a 100mila euro attuali, ma la soglia potrebbe essere inferiore. Si va poi verso l’innalzamento della soglia del contante e un intervento sulle cartelle fiscali, con la riapertura di rottamazione e saldo e stralcio. In cantiere anche una revisione del Superbonus per i lavori di efficientamento sismico ed energetico. Il 110% dovrebbe essere ridotto al 90%, facendo quindi scattare in anticipo il décalage già previsto dal governo Draghi con un meccanismo di maggior incentivazione al crescere della numerosità delle famiglie. Dovrebbero poi tornare in gioco le villette, ma solo entro certi limiti di reddito e se intestate come prime case. Interventi in vista anche per il Reddito di cittadinanza, che dovrebbe tornare sotto l’ala dei comuni come forma di contrasto sociale alla povertà e quindi con lo stralcio dei 660mila beneficiari occupabili che rientreranno nel percorso Gol dei centri per l’impiego.
“Liberate risorse per un totale di 30 miliardi”, ha detto Meloni in occasione della conferenza stampa, dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Nella prossima legge di Bilancio 2023 ha continuato il Presidente del Consiglio “noi vogliano dare dei segnali, ma tutto andrà nelle more dei 22 miliardi per l’energia, cioè recuperando risparmi in altre pieghe del bilancio. Noi riteniamo cioè di recuperare altre risorse facendo scelte politiche. Vogliamo usare la legge bilancio per dare segnali. Intendiamo togliere risorse su cose che non hanno funzionato e dirottarle su altre“. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti assicura: “Pronti a fronteggiare rischi recessione“.