di Alessia Di Bella
Il cielo della pallavolo mondiale è più azzurro che mai. “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo“, possiamo urlarlo, gonfiando il petto, ed essere legittimamente orgogliosi di questo giovane gruppo costruito in meno di un anno dal coach Fefè De Giorgi da Squinzano (Lecce) che dopo la delusione Olimpica della nostra nazionale, ha saputo plasmare un manipolo di ragazzi talentuosi ben 12 esordienti su 14 al Mondiale, portandoli prima sul tetto d’Europa e poi al trionfo mondiale di oggi.
Simone Giannelli, Riccardo Sbertoli, Simone Anzani, Gianluca Galassi, Roberto Russo, Leandro Mosca, Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Francesco Recine, Mattia Bottolo, Yuri Romanò, Giulio Pinali, Fabio Balaso e Leonardo Scanferla: sono loro i 14 campioni del mondo per i quali e per il Ct De Giorgi ha suonato l’inno nazionale italiano!
Dopo il titolo mondiale vinto 24 anni prima nel 1998 e in campo c’era De Giorgi in campo da giocatore, la sua squadra già campione d’Europa, torna sul tetto del mondo. Contro ogni pronostico e in una serata che sa di leggenda, per come arriva questo titolo e per come ha giocato questo gruppo. Non è la stessa storia del 1990, per molte cose è diversa, di uguale c’è solo il Dna di ragazzi che non mollano mai e possono anche perdere una partita, ma che lotta sino all’ultima palla. Il palazzetto di Katowice in Polonia è silente, si sente gioire e cantare solo in italiano.
Il bello di questa squadra azzurra è che non si arrende mai, che soffre, recupera, si aggrappa con i denti alla maglia dell’avversario. I ragazzi azzurri sono andati a conquistare il loro primo titolo mondiale (nonostante gli uomini di Grbic ci provino), il quarto per la storia. Dopo aver schiacciato la resistenza della Slovenia in semifinale sono andati a prendersi la vittoria in finale contro i padroni di casa della Polonia, due volte campione del mondo davanti ad oltre 11mila spettatori. Con la stessa sfrontatezza dimostrata negli ultimi 12 mesi l’Italia non si ferma più e arriva dove pochi alla vigilia l’avrebbero pronosticata. Con una pallavolo giocata con grinta aggressiva, ma sempre lucida, ma questa sera in Polonia è iniziata un’altra leggenda italiana che punta a Parigi e che punta a scrivere un altro pezzo importante della storia sportiva d’Italia della pallavolo.
Questo giovane gruppo arrivato con 12 esordienti su 14 al Mondiale, può essere soltanto l’inizio. Il futuro è dalla loro parte. L’Italia è tornata. Stasera possiamo goderci questa straordinaria impresa, il quarto titolo della nostra storia. E mai vittoria è stata più meritata. Simone Giannelli premiato come miglior giocatore della manifestazione. Premi individuali anche per Fabio Balaso (miglior Libero) e Gianluca Galassi (miglior centrale).
Per l’ allenatore degli azzurri mister Ferdinando De Giorgi “Non esistono segreti, sono felice emozionato. Sono davvero contento per questi ragazzi che sono davvero speciali, dodici esordienti in un mondiale. Hanno dimostrato regalandoci e regalando a tutti un grandissimo risultato. Alla base c’è l’amore per la maglia azzurra, questo è l’aspetto più importante. Giannelli è stato decisivo, insieme ad Anzani per quello che hanno dato dal punto di vista dell’esperienza. Se posso dire mi resta il rammarico perché Lavia e Romanò non hanno avuto il premio individuale, lo avrebbero meritato”.
Immediato il plauso ed i complimenti via social dal presidente del Coni, Giovanni Malagò alla Nazionale azzurra del volley ed alla Federazione.
Domani alle 12.45 gli azzurri saranno ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Nazionale della pallavolo salirà sul colle al Quirinale alle 12.45, dopo essere rientrata in Italia con un volo charter dalla Polonia. Incontro che sarebbe avvenuto anche in caso di sconfitta nella finale con la Polonia.