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27 Novembre 2024 05:58

Italia Viva continua l’esodo. In Puglia dimissioni di massa: tutti contro Stellato e Renzi.

Dopo la "pesante" uscita di Ettore Rosato a Roma, i coordinatori pugliesi hanno deciso di non prendere parte ai congressi provinciali e a quello regionale ed i coordinatori candidati hanno ritirato contestualmente le rispettive candidature

Soltanto tre giorni fa il Coordinamento regionale Italia Viva Puglia aveva criticato le posizioni “personali” di Massimiliano Stellato sull’ ILVA che non sono quelle “ufficiali”. Il voto del consigliere Stellato nel consiglio comunale di Taranto sull’ordine del giorno che nega l’autorizzazione di una nuova AIA per Ilva “è inaccettabile per l’intera comunità di Italia viva ed è soprattutto un’offesa per Matteo Renzi che da presidente del consiglio ha affrontato a viso aperto contro ogni populismo, integralismo e accanimento, i problemi di quella vertenza investendo oltre un miliardo sulla cultura, la sanità e lo sviluppo di quella città”.

Di come sono state gestite quelle risorse e quanta occupazione hanno portato, dovrebbe occuparsi oggi un consigliere comunale. Togliere invece allo stabilimento l’autorizzazione a produrre vuol dire vanificare tutti quegli sforzi, che anche contro corrente, ma con coraggio sono stati presi dal governo Renzi per garantire salute e lavoro, come certificato dalla Corte costituzionale, a partire dai decreti con cui fu nominato stabilimento strategico per la nazione e imposta la facoltà d’uso che a furor di popolo si voleva togliere.

Furor di popolo che il coraggio di Matteo Renzi e Teresa Bellanova hanno sfidato in quegli anni , e che oggi invece Stelllato rincorre volendo negare l’autorizzazione a produrre senza alcun ragionevole motivo. A meno che, per principio di precauzione come invocato dall’odg firmato dal consigliere Stellato, la si voglia togliere a chiunque produca emissioni, se pur entro i limiti di legge.

La verità è che quell’odg è solo il pegno da pagare per tenere insieme IV con PD 5S e Verdi e l’ingresso del consigliere Stellato in maggioranza” scrive il coordinamento regionale pugliese Italia Viva sulla propria pagina FacebookUn pegno troppo grosso per chi crede che lo sviluppo, le idee, la politica, il riformismo, vengano prima di ogni populismo, e maggioranza politica. Un argomento cruciale la cui lineava discussa nelle sedi di partito, e non decisa su tavoli che non ci appartengono”.

Senza dimenticare che in Italia Viva al seguito di Stellato sono entrati la consigliera comunale di Taranto Carmen Casula, attualmente sotto processo per truffa al Comune di Taranto ed il pluri- pregiudicato (con un anno e 6 mesi di carcere alle spalle) Salvatore Micelli recentemente condannato in primo e secondo grado dal Tribunale di Taranto per aver diffamato il nostro direttore Antonello de Gennaro.

Con una lettera unitaria tutti i coordinatori pugliesi del partito di Matteo Renzi nel rendere noto che con il congresso di domenica 15 ottobre terminerà la loro attività di coordinatori regionali, provinciali , cittadini e componenti dell’assemblea nazionale di Italia Viva, con una nota firmata dalla coordinatrice regionale Ada Fiore, dal coordinatore regionale Lorenzo Frattarolo, la coordinatrice provinciale di Foggia Rosa Cicolella, la coordinatrice provinciale di Bari Anna Maria Gentile e dal coordinatore cittadino di Bari Michele Diomede , dal coordinatore provinciale Bari Nicola Lagreca, dal coordinatore provinciale di Foggia Aldo Ragni, dai componente assemblea nazionale Angelo Sirsi e Caterina Luceri , contestano le manovre interne al partito in Puglia.

” Tra mille difficoltà abbiamo dato vita ad una comunità che tenesse accesa la fiammella del riformismo in una regione che è il simbolo del populismo e del qualunquismo al punto che ci ha portato ad una scelta affascinante e folle come quella di affrontare in solitudine la campagna elettorale per le elezioni regionali con un partito che era ancora tutto da costruire (e con uno sbarramento all’8%!!!!). Ma proprio la gestione post-elezioni regionali, più del risultato delle elezioni stesse, ha messo in crisi una comunità politica che si è sentita usata ed abbandonata proprio nel momento in cui iniziava a mettere radici. Abbiamo affrontato e superato altri momenti difficili, che sappiamo essere fisiologici quando ci si mette in cammino in un percorso nuovo, ma le scorie e le delusioni delle regionali sono rimaste sempre sullo sfondo“. recita il comunicato.

Poi sono arrivate le elezioni politiche e anche lì abbiamo dovuto far fronte alle delusioni di una comunità che è stata sacrificata sull’altare dell’accordo con Azione, che ha portato in questa regione a perdere una rappresentante istituzionale del calibro di Teresa Bellanova. La volontà e la speranza di ricostruire hanno prevalso e con questo spirito abbiamo accettato di affrontare il congresso regionale e provinciale presentando delle candidature che offrissero agli iscritti della nostra regione un’alternativa in linea con lo spirito e le idealità di Italia Viva rispetto allo scenario che si andava profilando. Oggi, con amarezza, prendiamo atto che le condizioni per continuare questo impegno sono saltate nonostante tutte le rassicurazioni che ci erano state offerte.” continua la nota dei coordinatori pugliesi uscenti di Italia Viva.

“Non possiamo legittimare con la nostra partecipazione al congresso e con le nostre candidature una proposta alla presidenza regionale di chiara e antica contrapposizione politica sui temi che in Puglia hanno caratterizzato il riformismo praticato dal governo di Matteo Renzi come quella di Massimiliano Stellato e dei suoi candidati alle presidenze provinciali. Rischiamo di far guidare la nostra comunità politica da chi si professa “renziano a Roma” ma si comporta diversamente in Puglia. Basterebbero le ultime dichiarazioni di Stellato su Ilva o quelle del suo candidato alla presidenza provinciale di Foggia che invita a votare per un candidato sindaco alternativo per giunta proveniente dall’estrema destra a quello sostenuto da Italia Viva con la sua lista (con campagna elettorale tuttora in corso) per comprendere che ci ritroviamo in campi diversi ed incompatibili” .

Per queste ragioni i coordinatori firmatari hanno deciso di non prendere parte ai congressi provinciali e a quello regionale ed i coordinatori candidati ritirando contestualmente le rispettive candidature.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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