di REDAZIONE SPORT
Marcell Jacobs scrive la storia dell’atletica italiana vincendo la medaglia d’oro dei 100 metri col tempo di 9.80! I 20 minuti più leggendari della storia dell’atletica italiana: dopo l’oro nel salto in alto di Gianmarco Tamberi è arrivata un’altra clamorosa medaglia d’oro grazie al superba prestazione del velocista. Dopo aver conquistato nella semifinale il record d’Europa con 9”84 , l’azzurro spara tutto nella finalissima e centra una prestazione incredibile: 9”80. Che gli vale l’oro. Secondo classificato Kerley (9”84), terzo De Grasse (9”89).
Nessun italiano prima di lui aveva neanche corso la finale di questa disciplina, in 125 anni di Olimpiadi. “Ho cercato di correre più veloce che potevo. È successo, è successo” sono state le prime parole di Jacobs, che è il primo italiano a vincere un oro — e una medaglia — nei 100 metri. Aveva cominciato come lunghista, con l’aiuto di un team solido composto dal coach Paolo Camossi e la mental coach Nicoletta Romanazzi, presenza strategica nella trasformazione dell’atleta) trasformandosi in un meraviglioso sprinter che oggi è riuscito a fare ciò che a nessun atleta azzurro nella storia di Olimpia era mai riuscito. Correre veloce, velocissimo. Più di tutti.
Dal 13 maggio scorso a oggi il velocista delle Fiamme Oro è passato da 9″95 a 9″84 per un miglioramento di oltre un decimo che su questa distanza è un’enormità. Marcell ha mandato in archivio un primato vecchio di 17 anni, quel 9″86 corso il 22 agosto del 2004 alle Olimpiadi di Atene dal portoghese di origini nigeriane, Francis Obikwelu e che era stato due volte eguagliato dal francese Jimmy Vicaut (nel 2015 e 2016).
Jacobs che oggi, ha fatto la storia, vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi non si accontenta mai, non ha confini, davanti solo un rettilineo su cui scaricare il talento dono di papà Lamont, ex militare americano del Texas, ex militare dell’Us Army ala base di Vicenza, e sua madre Viviana, che il giorno dopo l’impresa in batteria ai Giochi di Tokyo aveva rivelato il piano segreto del figlio: “L’obiettivo di Marcell è scendere sotto 9”90“. Un’enormità, una primizia assoluta per uno sprinter azzurro, Pietro Mennea è l’antenato e Jacobs il degno erede (“Anche se non l’ho mai conosciuto, ne ho sempre ammirato la fame, gli allenamenti e la voglia di portare in alto l’Italia con l’etica del lavoro” dice Marcell).
Il cambiamento dell’uomo di El Paso è stato netto , nato in Texas 27 anni da compiere il prossimo 26 settembre, atleta dalla vita familiare tribolata, è papà di tre figli avuti con due relazioni diverse, è cresciuto a Desenzano del Garda da quando aveva appena un anno e mezzo in questa stagione . “A 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui, mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo, tanto che con l’inglese sono in difficoltà!”. Jacobs sprinter potente e talentuoso non riusciva mai a scaricare tutti i cavalli sul tartan, e perdeva i confronti diretti con Filippo Tortu (anche lui arrivato in semifinale qui a Tokyo: dove però si è fermato), aveva sempre una scusa buona a cui aggrapparsi: la fitta, il risentimento muscolare, la congiuntura astrale sfavorevole.
Ma ai campionati Europei di Tortun, in Polonia, dove ha conquistato l’oro indoor nei 60 metri in 6”47 (miglior prestazione mondiale e nuovo record italiano), si è capito che il fuoco covava dentro Jacobs. E’ diventato uno sprinter diverso, più consapevole e maturo, finalmente in grado di convogliare l’emotività nei canali giusti, trasformarla in energia positiva e carburante per il motore.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha sentito al telefono Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs e si è congratulato con loro per gli storici ori olimpici nel salto in alto e nei cento metri. Il premier, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha parlato anche con il presidente del Coni Giovanni Malagò e ha invitato gli atleti a Palazzo Chigi, al ritorno da Tokyo, per festeggiare le loro vittorie.” Sono orgoglioso di voi, vi ho seguito. State onorando l’Italia” ha detto Draghi .
“Complimenti alle Fiamme Oro per gli eccezionali risultati di oggi. Le medaglie d’oro di Jacobs e Tamberi, che si aggiungono alla medaglia d’oro vinta nel canottaggio dall’agente scelto Federica Cesarini con la collega della Guardia di Finanza Valentina Rodini, ci riempiono di orgoglio come italiani e come appartenenti alla Polizia. Le Fiamme Oro che ci hanno già regalato tre ori, tre argenti e 10 bronzi, anche in squadra con altri atleti delle Forze dell’Ordine, sono una assoluta eccellenza del Paese e ben rappresentano l’impegno, la dedizione, lo spirito di sacrificio e le capacità della Polizia di Stato. In questo momento di esultanza il mio pensiero va a tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine che ogni giorno, con lo stesso impegno e la stessa dedizione lavorano al servizio del Paese, sul territorio, nelle strade, in gravosi servizi di ordine pubblico, spesso sottoposti ad attacchi tanto violenti quanto vili, che ne mettono a repentaglio l’incolumità. In questo momento di gioia, non dimentichiamo il collega della Polizia Stradale Marino Terrazza , travolto e ucciso da un’auto in Sardegna, mentre prestava aiuto a una donna in difficoltà. A tutti loro, ai nostri atleti, alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine che servono il Paese va tutta la nostra gratitudine”. Così in una nota le dichiarazioni del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Lamberto Giannini.