TORINO – La Juventus entra ancora una volta nel G8 della Champions League e si assicura circa 16 milioni di introiti in più, tra premi Uefa e botteghino, proseguendo la corsa europea che, se culminata con la vittoria del trofeo, aggiungerebbe un’altra quarantina di milioni al bottino sin qui incassato. Ma l’impresa di ieri contro l’Atletico Madrid (titolo in Borsa sospeso per eccesso di rialzo, +23% in apertura) offre al club bianconero una ricaduta economica e commerciale ancor più importante della semplice quantificazione degli introiti da Champions: essere rimasti in corsa nella fase calda della competizione, con lo spot della tripletta dell’”icona” Cristiano Ronaldo, dà una forza notevole al piano di crescita quinquennale varato dalla società guidata da Andrea Agnelli.
Iniziamo prima dai freddi numeri. L’accesso ai quarti porta alla Juventus 10,5 milioni di introiti come “bonus” qualificazione, oltre a un milione della quota del market pool dipendente dal numero di partite giocate in Champions e a un altro incasso certo al botteghino dopo il record di 4,9 milioni di ieri (5,5 includendo i servizi di hospitality): in tutto circa 16 milioni. Finora i bianconeri hanno incamerato dalla campagna di Champions 94 milioni come premi Uefa (80 nel 2017-18): 15,3 per la partecipazione ai gironi; 10,8 per i risultati dei gironi; 9,5 per gli ottavi; 10,5 per i quarti; 30 per i risultati sportivi e circa 18 di market pool.
Potrebbero arrivare a un massimo di quasi 130 milioni in caso di vittoria, escluso il botteghino. Si tratta di introiti utili per riequilibrare una gestione molto appesantita quest’anno dai costi della campagna acquisti (nel primo semestre gli stipendi sono aumentati del 35%, gli ammortamenti del 47%), in un esercizio che gli amministratori prevedono in perdita al 30 giugno, ma molto influenzato dall’andamento in Europa.
Poi ci sono conseguenze non quantificabili al momento, relative alla riuscita del progetto di espansione globale della Juventus. che avrebbe subito un inevitabile rallentamento, rispetto alla tabella di marcia, in caso di precoce eliminazione. Ronaldo doveva servire alla Juventus per migliorare la sua competitività in Champions, cioè arrivare fino in fondo e possibilmente vincerla, e per far impennare di conseguenza il fatturato del club, una volta che fosse stato percepito davvero come una big del calcio mondiale. La tripletta di ieri e la presenza nel G8 vogliono dire tanto, in termini di esposizione del marchio, e sono linfa vitale per le ambizioni industriali della Juventus.