Caro Direttore,
l’ articolo “La miopia più forte dell’ acciaio” (2 dicembre) merita alcune riflessioni. Il Gruppo Riva ha investito nell’ Ilva oltre 6 milioni di euro (emerge dai bianci) – quasi il triplo di quanto vuole investire il futuro proprietario – tanto che Taranto è citata più volte come “modello” nella normativa Ue del 2012 (a cui bisognava adeguarsi nei 4 anni successivi) .
Nel 2013 l’ Ilva veniva commissariata e i 4 anni per gli ulteriori investimenti sono passati: gli “omessi risanamenti” non possono quindi essere addebitati alla gestione Riva. Se l’ non fosse stata commissariata, anche i restanti investimenti sarebbero stati fatti dal Gruppo Riva: cosa ancora oggi non avvenuta. C’è stata invece l’incredibile distruzione di un patrimonio netto pari a 3 miliardi (a inizio commissariamento) e la perdita di enormi quote di mercato.
La “gestione privata” è finita in Tribunale, ma è vero che ben prima che il processo iniziasse – l’ Ilva è stata illegittimamente espropriata ai titolari, peraltro senza alcun indennizzo. Anche questo farà riflettere, come scrive l’articolo all’estero, chi “all’estero decidesse di investire in Italia”. A oltre 5 anni dal sequestro degli impianti, il processo vede sgretolarsi importanti capisaldi dell’accusa e i periti del Tribunale ammettono che la gestione Riva ha rispettato tutti i limiti previsti dalle normative nazionali ed europee.
Al governatore Emiliano è dunque difficile dar torto: l’ Ilva è stata tolta al legittimo proprietario (italiano) sul presupposto errato che non rispettasse il cronoprogramma degli investimenti ambientali previsti dall’ ultima Aia: passati cinque anni tale programma non è stato attuato e viene ora addirittura modificato a favore del nuovo acquirente indiano.
Riguardo alla “corruzione di interi pezzi della società pugliese“, i verdetti giunti finora dicono l’opposto, essendo stati assolti con formula piena dal reato di favoreggiamento l’ ex-segretario del vescovo di Taranto don Marco Gerardo. e Lorenzo Nicastro, ex assessore all’ambiente della Regione Puglia.
Claudio Riva, Presidente Riva Forni Elettrici